In vantaggio 3-0 dopo due tempi, biancoblù costretti all’overtime da un Bienne che pareggia i conti in 7 minuti. Alla fine decide però tutto il numero 44
L’Ambrì stavolta parte a tutta. Anzi, di più: disco gira che è un piacere nel terzo di un Bienne che non ci capisce più niente, e mentre i biancoblù insistono, gli ospiti si caricano subito di una penalità, sul conto di Lööv, e né lui, né nessuno dei suoi compagni sanno che pesci pigliare. È un vero e proprio rullo compressore, l’Ambrì di inizio partita, e quando al 3’07’’ Heim, su passaggio di Pestoni, trova l’angolo alto alla sinistra del malcapitato Rytz, non c’è davvero nessuno che possa avere qualcosa da ridire. Poi, però, si fa vedere anche il Bienne: dapprima Isacco Dotti deve tuffarsi per anticipare un centro di Cunti per Kessler, poi un velenoso taglio dell’ex Fabio Hofer non viene sfruttato da Grossmann, liberissimo davanti a Juvonen. E dopo una penalità inflitta allo stesso Dotti, per ostruzione, la partita si fa decisamente più equilibrata. Anzi, è piuttosto il Bienne a dare l’impressione di voler prendere in mano la situazione, ma ciò che è sicuro è che l’Ambrì ha tutta un’altra energia rispetto alla serataccia del giorno prima a Friborgo, nella sera del ritorno in pista dell’ammalato Spacek. E a giudicare dallo scatto, di energia ne ha da vendere anche Dominic Zwerger, che in situazione di inferiorità numerica (fuori c’è Heim per sgambetto) al 14’36’’ approfitta di un puck malgestito da Brunner sulla blu, e dopo aver bruciato sullo scatto il numero 96 dei bernesi, doppia a gran velocità pure Yakovenko, prima di prendersi letteralmente gioco di Simon Rytz goffamente lanciato in uscita. Un gol da rivedere quello del numero 16, che mette fine a un digiuno che durava da inizio dicembre, e festeggia andando a esultare sotto la tribuna principale. E che quell’azione possa davvero far discutere lo si capisce anche dallo scambio di sorrisi tra lo stesso Zwerger e Brunner in occasione dell’ingaggio d’avvio del tempo centrale.
Periodo centrale che si apre con i biancoblù in inferiorità numerica, per l’ostruzione fischiata a Fohrler nell’epilogo di primo periodo, ma sono nuovamente i biancoblù ad andare vicini al gol in shorthand, e per ben due volte, con Formenton fermato una prima volta da Rathgeb e una seconda da Rytz. Poi, al quarto minuto, l’occasionissima capita sul bastone di Chlapik, che però non riesce a concludere nella gabbia praticamente spalancata, mentre Grassi e Trisconi poco dopo non trovano la porta. Insomma, ai biancoblù le occasioni non mancano di certo, mentre dietro quand’è chiamato in causa Juvonen è lucidissimo. Lucidissimo come il solido André Heim, che tocca al volo l’appoggio di Dario Bürgler per il 3-0 al 33’34’’, mentre quelli del Bienne si trovano in inferiorità numerica per una penalità disciplinare sul conto dello svedese Lööv.
Il 3-1 di Künzle all‘inizio del terzo minuto gela la Gottardo Arena, anche se all’Ambrì le occasioni di certo non mancano, e la più grossa capita alla coppia Spacek-Chlapik, che nell’occasione manca di concretezza. Ironia della sorte, è proprio da quel puck perso in attacco dai due cechi che nasce il secondo gol ospite, al 46’32’’: sulla veloce ripartenza, Zaccheo Dotti ferma in maniera irregolare Gaëtan Haas, ma il numero 92 riesce comunque a mettere al centro per Fabio Hofer, che vince il duello ravvicinato con Juvonen. Improvvisamente, la partita si riapre. Anche se un minuto dopo (e per la terza volta di fila) Formenton si presenta tutto solo davanti a Rytz, il quale ha però nuovamente la meglio. Tra l’altro, sulla medesima azione il portiere del Bienne è costretto ad uscire brevemente di scena per un problema al gambale, e così il suo posto per un minutino viene preso dalla diciassettenne riserva Diego Simeoni. Il problema, però, è che in quello stesso minuto i seeländer trovano addirittura il modo di paregiare: colpa ancora di Fabio Hofer, che fredda Juvonen su servizio di Olofsson. Dal 3-0 al 3-3 in meno di sette minuti...
Quello, sarà anche l’ultimo gol dei tempi regolamentari, così alla fine a decidere tutto è il prolungamento a tre contro tre, dove la primissima occasione capita ancora sul bastone di Chlapik, ma Rytz in qualche modo si salva. Il Bienne risponde con Künzle, ma Heed è bravissimo a chiudere. Finché arriva André Heim, di slancio, il cui tiro nel ‘sette’ non lascia scampo a Rytz, regalando ai biancoblù il sofferto, ma meritato, punto supplementare, e festeggiando nel contempo una spettacolare tripletta.
Ambrì Piotta - Bienne (2-0 1-0 0-3 1-0) d.p. 4-3
Reti: 3’07’’ Heim (Pestoni, Zwerger/esp. Lööv) 1-0. 14’36’’ Zwerger (esp. Heim!) 2-0. 33’34’’ Heim (Bürgler, Heed/esp. Lööv) 3-0. 42’01’’ Künzle 3-1. 46’32’’ Fabio Hofer (Haas/penalità differita) 3-2. 48’47’’ Fabio Hofer (Olofsson, Haas) 3-3. 53’42’’ Heim (Zaccheo Dotti) 4-3.
Ambrì Piotta: Juvonen; Isacco Dotti, Tim Heed; Fischer, Virtanen; Zaccheo Dotti, Fohrler; Zündel; Formenton, Heim, Bürgler; Chlapik, Spacek, Pestoni; Zwerger, Grassi, Trisconi; Eggenberger, Kneubuehler, Valentin Hofer; Marchand.
Bienne: Rytz (dal 47’55’’ al 48’47’’ Simeoni); Lööv, Rathgeb; Grossmann, Yakovenko; Forster, Delémont; Stampfli; Kessler, Sallinen, Hischier; Olofsson, Haas, Fabio Hofer; Künzle, Cunti, Brunner; Tanner, Schläpfer, Froidevaux.
Arbitri: Stolc (Slc), Dipietro; Obwegeser, Duc.
Note: 6’645 spettatori. Penalità: 4 x 2’ contro l’Ambrì Piotta; 3 x 2’ contro il Bienne. Tiri in porta: 26-23 (8-6, 8-11, 8-6, 2-0). Ambrì senza Kostner (infortunato), McMillan, Burren e Pezzullo (tutti in soprannumero); Bienne privo di Rajala (squalificato), Bärtschi, Schneeberger, Säteri e Sheahan (tutti infortunati). Prima del confronto omaggio a Dario Bürgler (900 partite in National League) e Noele Trisconi (300). Presente in tribuna uno scout dei Florida Panthers. Al 36’22’’ traversa colpita da Cunti. Premiati a fine partita, quali migliori giocatori in pista, André Heim e Simon Rytz.