Un muro chiamato Marek Langhamer costa agli elvetici il secondo kappaò agli Swiss Ice Hockey Games. Dove la finale sarà proprio tra cechi e svedesi
Un’altra sconfitta. Mai come stavolta immeritata, contro la Repubblica Ceca allenata in panchina da Kari Jalonen che giovedì aveva già vinto all’esordio degli Swiss Ice Hockey Games, battento una Finlandia nuovamente sconfitta quest’oggi (dalla Svezia, pur se soltanto ai rigori), in un sabato sera in cui Patrick Fischer reintegra nei ranghi i giocatori lasciati a riposo giovedì nella sfida persa all’overtime dagli scandinavi. A cominciare da quel Connor Hughes che è al debutto assoluto in Nazionale dopo un avvio di stagione a dir poco sorprendente con il suo Friborgo, e che dei due portieri nei primi minuti è quello che ha più lavoro da fare. E al 13’ il portiere fresco d’annuncio di trasferimento al Losanna nella prossima stagione, deve dar prova di calma olimpica, su una mischia furiosa in cui nessuno riesce a prevalere, fino al fischio (un po’ tardivo) dell’arbitro finlandese Salonen, dopo un ficcante tentativo sull’asse Cernoch-Vozelinek. La Svizzera risponde al 14’ con Damien Riat, in situazione di superiorità numerica (fuori c’è Zohorna per bastone alto): il vodese si libera nello slot per un tiro di prima intenzione che il portiere Langhamer riesce a respingere solo grazie all’istinto. Poi ci provano anche Mottet e Scherwey, sfruttando uno dei pochissimi errori ospiti in retrovia, per una Svizzera che nel finale si fa preferire, e che dopo una penalità guadagnata da Michael Fora potrà cominciare il secondo periodo con 1’42’’ di superiorità numerica, in cui però succederà poco o nulla.
In ogni caso, nel secondo tempo i rossocrociati cominciano come avevano chiuso il primo, con l’occasione migliore che capita sui bastoni di Rod e Riat nel corso del quinto minuto, quando la Repubblica Ceca si fa schiacciare per la prima volta nel proprio terzo. E la supremazia rossocrociata continua, e Bertschy e Corvi hanno altre due ottime occasioni, con l’attaccante grigionese che però viene fermato in maniera irregolare: la nuova penalità offre altre buone occasioni agli elvetici, con Tyler Moy che si vede negare la gioia del gol dalla traversa. Gli uomini di Patrick Fischer sono i padroni del ghiaccio e meriterebbero indubbiamente di aprire le marcature. L’occasione forse più ghiotta di tutte è quella che capita a Tristan Scherwey a 6’40’’ dalla seconda pausa, dopo una veloce ripartenza lanciata da Le Coultre, ma Langhamer gli chiude la porta in faccia.
Quei 17 tiri a 1 nel periodo centrale dimostrano non solo il dominio rossocrociato nella seconda parte, ma pure la mancanza di efficacia dei rossocrociati davanti comunque all’ottimo Marek Langhamer, ventottenne pulitissimo portiere che gioca in Finlandia all’Ilves di Tampere. Poi, naturalmente, la squadra di Jalonen nel terzo tempo decide di reagire. In un match sempre più combattuto, con grande intensità in cui le occasioni da rete si moltiplicano, da una parte e dall’altra. Ma quando il gol arriva, è dalla parte sbagliata: al 49’15’’ la Repubblica Ceca apre le marcature sfruttando una leggerezza in fase di alleggerimento degli elvetici, con la botta di Kostalek che il povero Hughes non vede nemmeno arrivare. È una botta al morale dei rossocrociati, che non si aspettavano certo di dover rincorrere. Un paio di minuti dopo, però, un irregolarità all’ingaggio costa una penalità ai cechi, con la Svizzera che si ritrova un altra opportunità di giocare con l’uomo in più, ma nonostante tutti gli sforzi il (meritatissimo) pareggio non arriva. Anzi, a 5’58’’ dalla fine sono ancora i cechi ad andare in gol, con una conclusione che arriva un po’ dal nulla e che permette a Jiri Smejkal di portare i suoi sul 2-0. Patrick Fischer però non si arrende e già al 54’42’’ decide di richiamare in panchina Connor Hughes, e a furia di spingere, a 6 contro 5 un gran tiro di Corvi su servizio di Haas riporta sotto la Svizzera. In un finale infuocato, i rossocrociati provano a insistere, con ‘Fischi’ che al 57’51’’ toglie nuovamente Hughes dai pali: il cronometro però corre veloce e a poco le speranze elvetiche si affievoliscono, fino a spegnersi del tutto.
Alla luce dei risultati odierni, saranno gli stessi cechi e gli svedesi domani alle 16.30 a giocarsi il successo nel quadrangolare friborghese. Mentre la Svizzera alle 13 si congederà con un ultimo impegno, ormai senza importanza contro la nazionale finlandese.
Svizzera - Repubblica Ceca (0-0 0-0 1-2) 1-2
Reti: 49’15’’ Kostalek (Flek) 0-1. 54’02’’ Smejkal (Nemecek, Kodytek) 0-2. 56’12’’ Corvi (Haas, Le Coultre/a 6 contro 5) 1-2.
Svizzera: Hughes; Alatalo, Fora; Marti, Egli; Le Coultre, Loeffel; Herzog, Corvi, Riat; Andrighetto, Haas, Moy; Scherwey, Bertschy, Mottet; Riedi, Thürkauf, Rod.
Repubblica Ceca: Langhamer; Dvorak, Kosatalek; Kucerik, Zamorsky; Nemecek, Jandus; Zabransky; Tomasek, Spacek, Najman; Radil, Zohorna, Stransky; Smejkal, Kodytek, Fridrich; Flek, Cernoch, Vozelinek; Beranek.
Arbitri: Salonen (Fin), Kova (Fin); Altmann, Wolf.
Note: 3‘578 spettatori. Penalità: 3 x 2’ contro la Svizzera; 5 x 2’ contro la Repubblica Ceca. Tiri in porta: 46-20 (10-8, 17-1!, 19-11). Svizzera senza Descloux, Kukan, Frick, Miranda, Fuchs e Praplan (tutti a riposo). Al 28’40’’ traversa colpita da Moy. Al 59’21’’ timeout chiesto dalla Svizzera, che gioca senza portiere dal 54’42’’ al 56’12’’ e dal 57’51’’ al 59’31’’ e dal 59’38’’ fino al termine. Premiati a fine partita, quali migliori giocatori in pista, Connor Hughes e Marek Langhamer.