Ai Mondiali di Herning e Frederikshagen (Danimarca) la Svizzera porta anche Raselli, Lutz e Vallario
Iniziano domani i Mondiali femminili in Danimarca, con la Svizzera che punta, otto anni dopo il bronzo olimpico di Sochi, a fare ritorno sul podio. Quarte ai Giochi di Pechino (sconfitte nella finale per il bronzo dalla Finlandia per 4-0), Colin Müller e le sue ragazze sono convinti di poterci riuscire: «L’obiettivo è chiaro – annuncia il coach –, arrivare in semifinale per riuscire a tornare in Svizzera con una medaglia». Per riuscirci bisognerà verosimilmente vedersela nuovamente con le finlandesi, avversarie di Alina Müller e compagne già dell’ultima partita di girone, il 30 agosto.
L’oro sarà al 99% di nuovo un affare tra Canada e Stati Uniti, che in venti edizioni dei Campionati del mondo in una sola circostanza non si sono ritrovate di fronte in finale: è accaduto nel 2019 in Finlandia quando le padrone di casa hanno eliminato la selezione della foglia d’acero in semifinale, per poi arrendersi in finale agli Usa.
Il torneo delle elvetiche inizia venerdì con la sfida al Giappone, per poi affrontare il Canada sabato, gli Stati Uniti lunedì e, come detto, la Finlandia martedì. Queste cinque squadre sono già certe della qualificazione ai quarti di finale, visto che la formula del Mondiale femminile prevede la riunione delle cinque squadre più forti nel gruppo A. Le altre cinque (Danimarca, Svezia, Ungheria, Repubblica Ceca e Germania) lotteranno invece per gli altri tre posti, mentre l’ultima classificata sarà automaticamente retrocessa in Division I. Il Giappone era inizialmente iserito nel gruppo B, ma l’esclusione della Russia ha "promosso" le nipponiche.
La Svizzera conta molto sulla portiera Andrea Brändli e sulle attaccanti Alina Müller (sorella del difensore del Lugano Mirco) e la poschiavina Evelina Raselli. Il Ticino sarà invece rappresentato da Nicole Vallario (in forza alla St. Thomas University) e dalla lucernese delle Ladies Lugano Lena Lutz.