I 5 milioni a stagione potrebbero essere solo l’inizio per il sangallese, che non smette di crescere. ‘Senza gli errori del passato non sarei chi sono’
L’inizio da incubo nei playoff Nhl, con quelle quattro sberle in gara 1 del primo turno, in casa, contro i Blues di St. Louis, è solo una piccola macchia nel candido inverno di Kevin Fiala nel Minnesota. Il migliore che il venticinquenne sangallese abbia mai vissuto, ciò che si rifletterà nel nuovo contratto che il piccolo attaccante sbocciato nell’Uzwil si appresta a firmare a St. Paul, dove nell’ultima stagione ha guadagnato la ragguardevole somma di cinque milioni. Arrivato ai Wild alla fine febbraio 2019, dopo essere stato scambiato con i Nashville Predators, Fiala era sbarcato all’Xcel Energy Center con un bilancio di 50 reti e 57 assist in 144 partite. Un bottino davvero niente male per un ragazzo tanto giovane, ciò che però non gli ha permesso di staccare un contratto di lunga durata, ma solo un biennale, accordo poi esteso per una terza stagione. Certo che, però, 5,1 milioni di dollari per una stagione non sono mica pochi. «Diciamo che ho scommesso su me stesso. Perché per me è stato un rischio» racconta Fiala, su cui i ‘Preds’ di capitan Roman Josi avevano messo le mani al Draft del 2014, al primo turno, in undicesima posizione assoluta. Tuttavia l’inizio di questa stagione non è stato dei più promettenti per lui, con 18 punti in 29 partite. Poi, però, Fiala ha davvero spiccato il volo, segnando non meno di 29 gol e 38 assist nelle successive 53 partite. La spiegazione? Dopo aver voluto strafare, col passare del tempo ha trovato la decontrazione necessaria. Lo dice lui stesso, che non deve riflettere troppo a ciò che fa. «E adesso mi diverto, e ne approfitto. Questa è una squadra davvero speciale: è come se fossimo davvero una grande famiglia, fino a questo punto non mi era mai successo in carriera».
In quella grande famiglia, i suoi migliori amici sono due giocatori entrambi di Karlstad, il venticinquenne centro Joel Eriksson e il ventottenne difensore Jonas Brodin. Forse non è un caso, perché lo stesso Fiala, che aveva lasciato la Svizzera giovanissimo, ancora in età Novizi, per continuare il suo sviluppo si era trasferito in Svezia, prima a Malmö, poi Jönköping. Del resto, anche sua moglie, Jessica Ljung, è svedese. In civile, perlomeno («ma io ero molto, molto nervoso» ammette Fiala), visto che la ‘vera’ cerimonia è in programma l’anno prossimo in Spagna, a sud di Barcellona: «Vogliamo sposarci su una spiaggia», aggiunge.
Adesso, però, e ci mancherebbe, tutta l’attenzione di Kevin Fiala è rivolta a ciò che succede in pista. Ora che, lo scivolone dell’altra notte a parte (dove il sangallese ha oltretutto lasciato il ghiaccio con un bilancio personale di -2), sembra aver trovato un’intesa che migliore non potrebbe essere con i suoi compagni di linea Frederick Gaudreau e Matthew Boldy, nonostante quest’ultimo abbia fatto il suo debutto in Nhl soltanto il 6 gennaio scorso. Ciò nonostante, a venticinque anni lui stesso sa bene di essere ancora in piena fase di apprendimento. «Ma ne ho già vissute a sufficienza di stagioni in cui ho commesso degli errori», dice, fors’anche riferendosi a quell’episodio avvenuto nel novembre 2015, quando ancora giocava in Ahl, a Milwaukee, quand’era stato squalificato due partite per aver mostrato il dito medio a un avversario. Fiala ammette di non capire oggi certe cose del passato, «forse però senza certi episodi ora non sarei il giocatore che sono. Ne ho avuto bisogno per tracciare quella che è diventata la mia strada, perché è sbagliando che uno diventa migliore».
E migliori, rispetto a gara 1 con St. Louis, ora lo dovranno diventare anche i Wild. Anche se l’obiettivo della Stanley «è realistico» dice, aggiungendo che le sedici squadre in lizza nei playoff sono più o meno tutte dello stesso livello. «E io credo nella nostra». Se, invece, l’avventura nella postseason della franchigia basata a St. Paul dovesse concludersi anzitempo, rispetto alla domanda se Fiala deciderà o meno di raggiungere la Nazionale di Fischer ai Mondiali che iniziano tra nove giorni in Finlandia, la risposta è evasiva. «È una decisione che prenderò dall’oggi al domani» si limita a dire il sangallese, cosa però del tutto logica pensando al rischio che potrebbe correre se dovesse incappare in un infortunio serio ai Campionati del mondo di Helsinki e Tampere, siccome ora come ora si trova senza contratto per la prossima stagione. Quando, visto ciò che sta facendo quest’anno, nel Minnesota o da qualunque altra parte con buona probabilità vedrà aumentare in maniera sensibile il proprio salario. «Aspettiamo e vedremo cosa capiterà», conclude.