Hockey

Dario Bürgler offre all’Ambrì tre punti molto preziosi

L’uno-due tra lo svittese e André Heim mette in ginocchio il Davos nella sera della cerimonia per 60esimo del trionfo in Coppa. E di un altro gol di Moses

Tutta la gioia di Dario Bürgler (Ti-Press/Golay)
22 gennaio 2022
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Il ritorno del pubblico sugli spalti e altri tre preziossimi punti in classifica, nella seconda uscita casalinga del nuovo anno che per l’Ambrì si apre con una celebrazione storica, quella del successo in Coppa Svizzera contro il Villars, il 28 gennaio del 1962, sul ghiaccio della vecchia Valascia. In rappresentanza di quella formazione, per il simbolico ingaggio d’inizio sotto gli applausi della Gottardo Arena si presentano sul ghiaccio gli ex Franco Panzera, Cipriano Celio e Arturino Baldi, i quali ricevono dalle mani del presidente Filippo Lombardi una replica della maglia dei tempi che furono (replica per modo di dire, siccome sessantanni fa gli sponsor ovviamente non c’erano) e che verrà indossata per l’occasione anche dai biancoblù per l’importantissimo scontro di campionato con il Davos.

Pronti, via ed è subito Ambrì. Infatti, la prima grossa occasione sul conto degli uomini di Luca Cereda capita già al terzo minuto, quando André Heim riesce a farsi largo addirittura tra tre avversari, ma al momento di concludere non riesce ad alzare il disco sopra un Sandro Aeschlimann già disteso sul ghiaccio. Poi, poco dopo McMillan e Regin provano a dialogare nel terzo, ma non si capiscono, così il canadese prova a fare da solo, ma il portiere grigionese chiude il buco sul primo palo. Poi a provarci è il turno di Bürgler e poi di Pestoni, in un avvio di partita in cui sono i biancoblù a monopolizzare praticamente il disco. Finché, da un appoggio mancato in uscita di terzo da Dominik Egli nasce il meritatissimo vantaggio ticinese: Zwerger recupera il puck a metà pista, e dopo essere entrato nella zona difensiva avversaria serve intelligentemente Pestoni, il cui tocco morbido non lascia scampo a Aeschlimann. Al Davos, che fino a quel momento offensivamente aveva poco per non dire niente, basta poco per tornare in partita: Fora perde il controllo del disco dietro la porta di Conz, e il Davos gestisce la situazione con intelligenza, e l‘astuto Matej Stransky mette il disco in rete: è l’1-1 al tredicesimo minuto spaccato. Lo slancio biancoblù, però, non si esaurisce lì: un disco lungo di Regin sporcato da Marc Wieser si trasforma in un assist perfetto per McMillan, il quale si fa sì sbarrare la strada da Aeschlimann, ma il disco rimane comunque pericolosamente attivo davanti alla linea di porta, e l’opportunista Steve Moses (già alla terza rete da quand’è arrivato in Leventina) non manca il bersaglio: 2-1 al 17’11’’. E l’Ambrì a una manciata di secondi dalla pausa va pure vicino al terzo gol, ma Michael Fora non trova il modo di bucare il portiere ospite.

Nel secondo tempo, però, la musica cambia. Il Davos infatti aumenta l‘intensità e comincia a farsi vedere decisamente con più frequenza dalle parti di Conz, che però risponde presente. Al 27’25’’, però, il trentenne portiere giurassiano dell’Ambrì nulla può, sulla conclusione del solito Stransk, il quale sfrutta l’involontario velo di Isacco Dotti prima di armare un tiro che più angolato non potrebbe essere. Le penalità inflitte allo stesso Stransky (al 29‘29’’ per aggancio) e poi a Zgraggen (al 33’38’’ per colpo di bastone) non bastano ai biancoblù per riprendere il vantaggio: anzi, l’occasione più netta è sul conto del Davos, con Benjamin Conz che è costretto ad atterrare Corvi con un fallo d’emergenza al 33’55’’. Ambrì che nel finale è poi anche sfortunatissimo, quando Zwerger con un tocco in mezzo riesce a pescare il liberissimo Burren, la cui conclusione sotto l’asta parte proprio nel preciso momento in cui squilla la sirena che manda le due squadre alla seconda pausa...

Non appena riprende la partita, i ticinesi si mettono subito a premere, con Kostner e Heim che si creano subito due buone opportunità. Una penalità per cambio scorretto, però, spezza il ritmo a Pestoni e compagni, con il Davos che però non riesce a pungere. In un terzo tempo combattuto e interessante, la situazione rimane più che mai aperta e avvincente. Poi, al 48‘36’’, dopo uno sgambetto in attacco di Grassi ai danni di Wellinger, i biancoblù sono nuovamente costretti a stringere i denti, ma anche in quell’occasione il box play ticinese dà prova di grande solidità. E lo stesso vale per Benjamin Conz, che al 52’ salva d’istinto con la spalla sulla deviazione di Wieser da due passi. E mentre il Davos ci prova, l’Ambrì segna: al 52’43’’, con una bellissima combinazione nel terzo grigionese tra Heim e Bürgler, dopo un puck recuperato da Kneubuehler, con il raffinato tocco dell’attaccante svittese che fa balzare in piedi la Gottardo Arena. Per un Ambrì che conquista altri tre preziosissimi punti, nell’accesa lotta per un posto ai pre-playoff.

Ambrì Piotta - Davos (2-1 0-1 1-0) 3-2
Reti:
10’13’’ Pestoni (Zwerger) 1-0. 13’00’’ Stransky (Rasmussen) 1-1. 17’11’’ Moses (McMillan) 2-1. 27’05’’ Stransky (Dominik Egli, Jung) 2-2. 52’43’’ Bürgler (Heim, Kneubuehler) 3-2.
Ambrì Piotta: Conz; Fora, Isacco Dotti; Hietanen, Burren; Fohrler, Zaccheo Dotti; Fischer, Pezzullo; Moses, Regin, McMillan; Trisconi, Kostner, Bianchi; Kneubuehler, Heim, Bürgler; Pestoni, Grassi, Zwerger.
Davos: Aeschlimann; Jung, Dominik Egli; Wellinger, Nygren; Barandun, Zgraggen; Heinen, Stoop; Bromé, Rasmussen, Stransky; Prassl, Corvi, Wieser; Schmutz, Chris Egli, Frehner; Simic, Canova, Knak.
Arbitri: Stricker, Hürlimann; Obwegeser, Meusy
Note: 5’717 spettatori. Penalità: 6 x 2’ contro l’Ambrì Piotta; 4 x 2’ contro il Davos. Tiri in porta: 39-25 (12-6, 19-12, 8-7). Ambrì Piotta senza Hächler (infortunato), D’Agostini (straniero in soprannumero) e Incir (in soprannumero); Davos privo di Nussbaumer (infortunato), Ambühl (squalificato) e Pospisil (in soprannumero). Davos senza portiere, per fare spazio a un sesto giocatore di movimento, dal 58’15’’ e fino al termine. Al 59’48’’ timeout chiesto dal Davos. Premiati a fine partita, quali migliori giocatori in pista, Benjamin Conz e Matej Stransky.