Il presidente Davide Mottis traccia il bilancio della prima parte della stagione dei Ticino Rockets
Poteva essere il weekend della svolta. Invece, il doppio confronto direttissimo con il Winterthur ha restituito due sconfitte ai Ticino Rockets, che in classifica si sono così visti scavalcare dagli stessi zurighesi. C’è ovviamente del rammarico a Biasca, soprattutto per come è maturato il k.o. casalingo di domenica, con gli uomini di Eric Landry e Mike McNamara sconfitti 3-5 dopo essersi portati sul 3-0 in loro favore in addirittura cinque minuti e spiccioli di gioco... «Forse, a ben guardare, quel vantaggio ci ha illusi un po’ tutti. In tanti avranno pensato che l’essere riusciti a infilare tre dischi alle spalle del portiere avversario in così pochi minuti di gioco fosse il preludio a una domenica tutta in discesa... – sottolinea il presidente dei Rockets Davide Mottis –. Ma, purtroppo per noi, le partite durano appunto sessanta minuti, non cinque e mezzo, e alla fine a fare festa sono stati i nostri avversari. Ed è un vero peccato, perché sul ghiaccio eravamo comunque scesi con un lineup di valore». Ultimo weekend a parte, quello che traccia Mottis di questa prima parte della stagione è comunque un bilancio positivo per i Razzi biaschesi: «Col rientro di Colin Fontana, il nostro reparto arretrato ha finalmente trovato una certa stabilità: Colin è un giocatore dalla spiccata personalità, capace di dare la giusta tranquillità a tutto il difensivo. Certo, guardando alla classifica era forse lecito attendersi qualche punto in più, in particolare dalle sfide dirette, come appunto il doppio del weekend con il Winterthur. Paradossalmente sono appunto i risultati contro le squadre maggiormente alla nostra portata a mancare all’appello (penso a questi sei punti lasciati sul ghiaccio col Winterthur, ma anche alle due vittorie trovate solo ai rigori contro l’Evz Academy o alla pesante sconfitta nel primo confronto stagionale contro i Gck Lions), mentre contro le squadre più quotate del torneo siamo comunque stati capaci di toglierci qualche bella soddisfazione: è vero che ci sono state partite in cui sul piano del punteggio il nostro avversario si è rivelato una spanna sopra, ma ce ne sono anche state altre in cui abbiamo mancato di pochissimo il risultato». Al di là della stretta contabilità della classifica, il presidente dei rivieraschi spende parole di elogio per il lavoro di Landry e McNamara: «Eric e Mike stanno facendo un egregio lavoro. Per misurare la bontà del lavoro dello staff tecnico non si deve guardare unicamente alla classifica, ma alla qualità che si vede sul ghiaccio. E sotto questo aspetto possiamo dirci soddisfatti, alla luce non da ultimo dei feedback che ci giungono dai nostri partner-team».
Sul piano sportivo, nel mirino dei Rockets c’è pur sempre la qualificazione ai pre-playoff: «Abbiamo iniziato la stagione puntando a ripetere il bel risultato della passata stagione (decimi al termine della regular-season, ndr) e quello resta il nostro obiettivo. Pur non perdendo di vista il nostro obiettivo principale, che è quello di crescere e far crescere i giovani che vestono la maglia dei Rockets». Già, perché non va dimenticato che la vocazione della squadra è appunto quella di formare i giovani per il salto di categoria, lavorando in stretta collaborazione con i partner-team Ambrì, Lugano e Davos: e come va il partenariato con queste società? «La collaborazione è soddisfacente, anche se, ovviamente, proprio per la natura stessa della nostra squadra, dipendiamo direttamente dalle contingenze dei nostri partner in National League. Il fatto che qualche elemento venga prelevato da Biasca per completare i ranghi di uno dei nostri club ci gratifica, anche se al tempo stesso ci priva di una pedina importante. D’altro canto è una realtà con cui dobbiamo convivere, cercando di essere più maturi e cinici in certe partite, come quella di domenica, in cui l’effettivo per fare il risultato c’era, così come le opportunità sul ghiaccio, ma non siamo riusciti a centrare l’obiettivo».
Guardando alle squadre d’alto bordo, i Rockets la passata stagione si erano rivelati una sorta di bestia nera del Kloten, addirittura battuto tre volte in quattro scontri diretti. Quest’anno, invece, le cose sono un po’ cambiate, con i Rockets sconfitti, in modo piuttosto perentorio, in entrambe le sfide sin qui giocate contro gli Aviatori: 1-7 alla Raiffeisen BiascArena il 21 settembre e 9-1 a Kloten il 6 novembre). Cosa è cambiato? «Indubbiamente quest’anno le migliori del campionato cadetto hanno fatto un ulteriore salto di qualità. Penso in particolare al Kloten, ma anche a Olten e Chaux-de-Fonds, perché in palio c’è la promozione diretta, obiettivo che nessuna di queste vuole lasciarsi sfuggire, anche perché non sono ancora chiari quelli che saranno gli scenari per il futuro in fatto di promozioni e retrocessioni tra National e Swiss League. È dunque comprensibile che contro queste formazioni tutti fatichino un po’ di più rispetto al passato».
Proprio al capitolo partner-team, il club è anche al lavoro per definire le date delle partite ‘extra muros’ sulle piste dei club che hanno stretto la collaborazione con i Rockets: «L’idea è quella di disputare una partita casalinga alla nuova pista di Ambrì, come pure una alla Cornèr Arena, e fors’anche una a Davos. Stiamo lavorando in questo senso, anche se per concretizzare le cose occorre combinare la disponibilità delle rispettive piste con le esigenze del calendario, e non da ultimo tenere in considerazione tutti quegli aspetti di natura logistica, esercizio tutt’altro che facile».
Un altro obiettivo che Mottis si era posto per la stagione corrente, era quello di incrementare il numero di spettatori alla Raiffeisen BiascArena. Domenica erano ben 642, ma nonostante ciò il presidente smorza gli entusiasmi: «Sì, domenica c’era un bell’ambiente, ma il dato è falsato dal fatto che era il ‘Family Day’, ossia una partita con entrata gratuita offerta da Raiffeisen e Mobiliare Assicurazioni. Altrimenti, l’affluenza allo stadio è in linea con quella delle passate stagioni. A conti fatti non nascondo un po’ di delusione, per l’affluenza, e per il sostegno solo tiepido da parte dei sostenitori, visti i nostri sforzi, non da ultimo con una campagna abbonamenti a prezzi davvero popolari».