Dario Bürgler è amareggiato per la sconfitta col Davos. ‘Abbiamo fatto tante cose giuste. D’altro canto se esci battuto, qualcosa è mancato’
Ambrì – A mani vuote, sì, ma con la consapevolezza di aver fatto un passo avanti, nella giusta direzione. È così che l’Ambrì Piotta arriva alla prima pausa dedicata alla Nazionale, dopo due mesi e spiccioli di competizione che hanno permesso agli uomini di Luca Cereda di snocciolare ben ventidue turni di campionato. Anche se la consapevolezza di aver mostrato buone cose pure sabato non mitiga il dispiacere per come sia finita contro il Davos. «Ora come ora a prevalere è la delusione – ammette un amareggiato Dario Bürgler –. Col Davos ci abbiamo provato, e fatto tante cose giuste, ma alla fine siamo usciti dal ghiaccio a mani vuote: a volte il destino sa essere davvero crudele. È un peccato, perché avremmo sicuramente meritato almeno uno o due punti in più. D’altro canto non tutto ha funzionato per il verso giusto, perché se alla fine esci battuto, vuol dire che qualcosa è mancato. Si può sempre fare un passo avanti, migliorare qualcosa, anche dopo una partita come quella di sabato. Adesso abbiamo appunto qualche giorno per lavorare su quei dettagli ancora perfettibili in modo da tornare ancora più competitivi dopo la pausa».
Come ci arriva l’Ambrì a questa pausa: dove te lo aspettavi o in un senso o nell’altro i risultati sin qui ottenuti hanno riservato qualche sorpresa? «In complesso ci manca qualche punto. Soprattutto perché, a ben guardare, ci sono state parecchie partite in cui abbiamo raccolto troppo poco per rapporto a quanto mostrato sul ghiaccio, sicuramente più del contrario. Proprio come sabato contro il Davos...». Ben venga la pausa allora: «Sì, anche perché oltre a permetterci di lavorare con un po’ più di tranquillità su diversi aspetti, consentirà a qualche giocatore un po’ ammaccato di recuperare appieno». Pensi in particolare agli stranieri, il cui rendimento non è ancora ottimale (e lo si è ad esempio visto sabato, in particolare in powerplay, esercizio ancora una volta sottotono)? «Nel gioco con l’uomo in più dobbiamo migliorare un po’ tutti. Le idee a volte sono quelle giuste, ma non riusciamo a tradurle in pratica: spesso il nostro gioco viene frustrato. A volte ci manca solo quel tocco in più... Sul rendimento di questo o quel giocatore però non mi esprimo: siamo una squadra, e come tale vinciamo o perdiamo». Comunque sia, il bottino di 5 punti raccolti nelle ultime 5 partite fa di te uno dei giocatori biancoblù più in forma al momento (e anche sabato ha fatto centro una volta... e mezzo, visto che dopo aver rivisto l’azione al video, gli arbitri non hanno convalidato quella che sarebbe stata la rete del 3-3): «Fisicamente mi sento bene, e fa sicuramente piacere poter aiutare la squadra, anche se a prevalere è comunque la delusione per non essere riusciti a venire a capo del Davos». Lo svittese torna poi sull’episodio della rete annullata: «Onestamente non ho rivisto l’azione, ma in pista ci sono quattro arbitri, e se loro hanno stabilito che l’azione fosse stata viziata da offside, beh, allora bisogna accettarlo».
Malgrado la sconfitta di sabato, coach Cereda è sereno: «Penso che se giochiamo come fatto contro il Davos nelle restanti partite, sono certo che ne vinceremo ancora diverse. Sabato i miei ragazzi sono stati mal ripagati per gli sforzi che hanno fatto, e questo deve aumentare ancora di più la determinazione nell’andare a cercare ciò che contro il Davos non ci è stato dato».