Il ‘Gm’ dello Jokerit Jari Kurri tesse le lodi dei biancoblù Kozun, Regin e Hietanen
È una sorta di leggenda vivente dell’hockey. Prima, fino alla stagione 1997/98, di quello giocato, con la bellezza di poco meno di 1’500 partite e diciassette stagioni in Nhl, e successivamente di quello... dall’altra parte della transenna. Della Nazionale del suo Paese, la Finlandia, Jari Kurri è stato sia assistente del selezionatore, sia general manager. Ma, soprattutto, dal campionato 2013/14 lo è dello Jokerit di Helsinki (di cui nel frattempo è divenuto anche comproprietario), squadra che la stagione successiva, sotto la guida dello stesso Kurri, è sbarcata sulla ribalta della Khl. E squadra in cui, soprattutto, hanno militato anche due giocatori sbarcati quest’estate ad Ambrì: Brandon Kozun (che con i finlandesi aveva disputato il campionato 2015/16) e Peter Regin (dal 2015 alla passata stagione).
Che tipo di giocatori sono? Nel descrivere le loro caratteristiche, Kurri ne tesse le lodi. Cominciando da quel Kozun che grazie al gol nella partita inaugurale contro gli Zsc Lions e alla doppietta dell’indomani, contro il Friborgo, nella partita che ha tenuto a battesimo il nuovo stadio dell’Ambrì Piotta, si è guadagnato i galloni del topscorer dei biancoblù e occupa il quarto posto nella classifica dei migliori realizzatori dell’interno campionato. «Brandon è un ottimo giocatore, veloce, bravo e completo – racconta Jari Kurri –. Lo reputo un professionista modello; uno col fiuto del gol ma al tempo stesso un ottimo playmaker. È stato uno dei giocatori più veloci della Khl (di questo, sabato Hughes ha avuto modo di rendersene conto in prima persona…, ndr)». Ciononostante, dopo una sola stagione con lo Jokerit, Kozun ha cambiato squadra… «Non certo per scelta nostra. Brandon ci ha lasciati dopo appena un anno perché aveva ricevuto un’offerta migliore da un altro club di Khl (il Lokomotiv Yaroslavl). È il business, ed è così che va nell’hockey». Un capitolo, quello della Khl, che Kozun ha poi chiuso al termine della passata stagione, accettando l’offerta dell’Ambrì Piotta: «Sportivamente parlando, la Khl è sicuramente una bella sfida visto l’alto tasso tecnico delle squadre che vi partecipano, ma è anche una bella sfida per il fisico: i lunghi viaggi per le trasferte sono qualcosa di veramente estenuante. Brandon ha tutte le qualità per poter ancora militare in Khl, ma probabilmente voleva vedere e provare qualcosa di nuovo. Sono convinto che saprà adattarsi subito alla nuova realtà: i numeri per fare molto bene in National League li ha tutti». A riprova di ciò, come detto, le prime due uscite gli hanno già fruttato quattro punti: davvero niente male come biglietto da visita.
Peter Regin, invece, è rimasto alla corte di Jari Kurri dal 2015 al 2021, meritandosi anche per quattro stagioni il ruolo di capitano dello Jokerit: che tipo di giocatore è? «Peter è un grande leader, dentro e fuori dal ghiaccio. Anche dai suoi tifosi sapeva farsi apprezzare. Il fatto che per anni sia stato scelto come capitano testimonia anche di quanto la dirigenza lo apprezzasse. Peter è un giocatore che ha le qualità per prendere in mano il resto del gruppo. È anche un ‘allrounder’, cosa che rappresenta un valore aggiunto per l’economia di squadra: averlo in rosa è sicuramente un bel vantaggio per chiunque».
Detto di Kozun e Regin, Jari Kurri però un’idea ben distinta in questi anni se l’è fatta pure di un altro straniero dell’Ambrì Piotta: Juuso Hietanen, giocatore selezionato più volte per vestire la maglia della Nazionale finlandese, con cui alle Olimpiadi del 2014 a Sochi vinse pure la medaglia di bronzo. «Juuso ha giocato per parecchie stagioni in Khl, vestendo la maglia di diverse squadre. Lo ritengo un buon difensore, con una solida esperienza e dotato di un buon senso dell’hockey. Non da ultimo, sa dare un apporto significativo negli special team, tanto in boxplay, quanto in powerplay».
Un bel trio insomma quello messo sotto contratto dal direttore sportivo biancoblù Paolo Duca: «Sì, decisamente. Kozun ha nella velocità il suo asso nella manica, Hietanen, nella solidità difensiva e Regin nella tecnica, nel controllo del disco e nell’apporto negli spiecial team. Con loro, l’Ambrì Piotta può contare su un tris di stranieri decisamente interessante: sono curioso di vedere quale sarà il loro rendimento una volta che avranno affinato le dinamiche di squadra». Un primo assaggio, del resto, l’hanno già dato in queste prime due uscite.