Hockey

C'è soddisfazione per una decisione affatto scontata’

Il presidente dei Rockets Davide Mottis plaude alla decisione di annettere il club alla neonata Swiss League Ag

'Non snatureremo il nostro dna'
5 maggio 2021
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Tutto è bene quel che finisce bene. Alla fine è arrivata la fumata bianca anche per i Ticino Rockets, ammessi pure loro, come undicesimo club, alla neonata Swiss League Ag. «È stata quasi una maratona, fatta di riunioni su riunioni nelle ultime settimane, ma alla fine tutto si è risolto per il meglio e ci sono state riconosciute le nostre ragioni – sottolinea un soddisfatto presidente Davide Mottis –. Nelle scorse settimane le ‘trattative’ erano andate avanti in modo positivo, ma quando mi sono messo in macchina per andare all'ultimo incontro, al Caseificio di Airolo, in tasca non avevo la certezza che tutto si sarebbe risolto positivamente, anche perché sul tavolo c'erano ancora alcuni dettagli da regolare. Ora possiamo tirare un bel sospiro di sollievo e dirci soddisfatti perché è stata riconosciuta la bontà nonché la credibilità del nostro progetto e di tutto il lavoro che è stato fatto in questi anni. E siamo soprattutto contenti perché ci è stato riconosciuto il diritto di poterlo proseguire anche in futuro in questo contesto».

Concretamente, grazie a questa ‘annessione’, i Razzi biaschesi, così come le altre dieci società fondatrici della società (unico escluso l'Evz Academy, destinato a lasciare la ribalta del campionato cadetto al termine della prossima stagione) si sono infatti assicurati la permanenza in Swiss League per i prossimi dieci anni, fatte salve, ovviamente, eventuali relegazioni sportive.‘’

Indipendenza della rosa garantita... 

Ma cosa ha convinto i club fondatori a ritornare sui loro passi e tendere la mano anche ai Rockets? «Una delle condizioni principali che ci erano state poste, a noi così come a tutte le altre società che hanno costituito la società, era l'indipendenza dai club con cui collaboriamo in National League. In particolare nell'allestimento del roster, evitando così un viavai continuo tra una squadra e l'altra, e, di riflesso, tra un campionato e l'altro. Cifre alla mano, abbiamo potuto dimostrare che rispetto ai primi anni di militanza in Swiss League, già nella stagione che si è appena conclusa ci siamo attenuti a questa linea. Basti pensare che abbiamo avuto ben 14 giocatori che hanno giocato almeno il 60 per cento delle partite (alcuni di loro addirittura il 100 per cento), che diventano 23 con almeno il 45 per cento di presenze sul ghiaccio. E in questa direzione ci siamo impegnati ad andare anche in futuro, ma, e questo mi preme ribadirlo, ciò non significa che snatureremo il nostro dna: la nostra missione rimane quella di essere un club di sviluppo per i giovani che ci vengono messi a disposizione dai nostri partner, impegnandoci a far sì che a Biasca restino a giocare il maggior numero di partite possibile».

...e garantita pure la presenza di un azionista di riferimento

Un altro tema che è stato affrontato e discusso con i fondatori della Swiss League Ag è stato quello dell'indipendenza gestionale della società. «Per noi, ad ogni modo, questo aspetto non rappresenta una novità, visto che già la passata stagione, così come quelle che l'hanno preceduta, i Rockets sono stati gestiti in piena autonomia per rapporto alle società partner, con un Consiglio d'amministrazione che fa le sue valutazioni, elabora e gestisce il proprio budget e prende le sue decisioni in completa libertà, senza lasciarsi guidare la mano dai partner. L'indipendenza che viene chiesta a noi, e a tutti i club che costituiscono la Swiss League Ag, è riferita a questo, non certo al fatto che non ci potranno più essere collaborazioni con le società di National League. Per la neocostituita società, fondamentalmente, era importante che ci fosse un azionista di riferimento. Nel nostro caso, l'attuale struttura azionaria è composta da Davos, Lugano, Gdt Bellinzona, Biasca e, come azionista di maggioranza, Ambrì Piotta. Ma in questa posizione ci potrebbe tranquillamente essere anche un privato, qualora ci fossero interessati ad acquisire il pacchetto di maggioranza del pacchetto azionario. Col Losanna, per contro, abbiamo allacciato una collaborazione unicamente sul piano sportivo. Una formula che, appunto, è in sintonia con quanto richiesto dai fondatori della società per poterne far parte, a patto che, come detto, ci sia un azionista di riferimento. In concreto, le motivazioni che stanno alla base di questi ‘paletti’ fissati dalla Swiss League si possono anche capire e condividere: in sostanza la neocostituita società vuole evitare che i club del campionato cadetto diventino una sorta di pedine (anche sul piano decisionale) in mano a quelli di National League, e che quindi ci possa essere la loro lunga mano dietro alle decisioni relative al nostro campionato».