Il direttore delle squadre nazionali dà prova di ottimismo dopo l'annullamento del test contro gli italiani. ‘In un momento come questo non potevamo rischiare’
A malincuore, certo, ma l'annullamento di Svizzera-Italia a Bienne, stasera, non si poteva che decretare. «Era chiaro che in questo momento non potevamo, né volevamo assumerci dei rischi», dice all'agenzia Keystone Ats il direttore delle squadre nazionali Lars Weibel. Ben sapendo, comunque, che la cancellazione della terza amichevole delle cinque programmate prima della partenza per Riga (il programma si completa nel weekend con il doppio test a Friborgo contro la Francia, comunque nazionale di seconda fascia, dopo la sua retrocessione nel gruppo B) lascia i rossocrociati con un buco in più nella loro programmazione. «Quando hai poche possibilità per giocare assieme, come sta capitando a noi in questo momento, è normale che qualsiasi amichevole abbia più peso del solito», aggiunge Weibel.
Un Weibel che in questa fase di preparazione, sul fronte degli effettivi ha già dovuto fare pure i conti con qualche rinuncia, come quelle di Moser del Berna, per la nascita del figlio, poi di Malgin (tornato negli States per i playoff Nhl) e nelle ultimissime ore anche di Dean Kukan. Anche se, riferendosi a Malgin, autore di un campionato sensazionale in quel di Losanna, Weibel ammette che era chiaro da tempo, che la franchigia con cui è sotto contratto il solettese, cioè i Toronto Maple Leafs, non avrebbe concesso la liberatoria per il Mondial in Lettonia: «Diciamo che, per sicurezza, noi abbiamo semplicemente chiesto una seconda volta». Quanto a Kukan, il difensore dei Columbus Blue Jackets dovrà sottoporsi a un intervento chiururgico, e anche volendo a Riga non ci potrebbe andare. Tuttavia, pensando a ciò che sta succedendo oltre oceano con l'avvicinarsi dell'appuntamento con i playoff, i segnali per Patrick Fischer e la Svizzera sono comunque positivi. «Diciamo che per ora siamo piuttosto sulla buona strada» aggiunge Weibel, sapendo che ci sono già diversi giocatori certi di non poter più andare avanti con la loro stagione in Nordamerica, ovvero Nico Hischier e Jonas Siegenthaler a Newark, Timo Meier a San José e Pius Suter e Philipp Kurashev a Chicago. Tenendo però conto che i giocatori ancora senza contratto per la prossima stagione, quindi Suter e Siegenthaler, dovranno anche fare i conti con questioni di tipo assicurativo.
In mezzo a tanta incertezza, una sicurezza però c'è: chi farà i playoff Nhl (e la qualificazione di Roman Josi, per intanto, è tutt'altro che sicura) non potrà volare ai Mondiali in Lettonia che cominciano il 21 maggio, questo per i termini legati alla quarantena. «Indipendentemente da tutto, avremo una buona squadra» dice, fiducioso Weibel. Il quale sembra sollevato da quanto ha potuto vedere nel doppio test dello scorso weekend contro la Russia. «Dopo più di un anno di stop a causa del Covid, non sapevamo a che punto eravamo – conclude –. Tuttavia, quelle due solide prestazioni hanno dimostrato che i giocatori sanno ciò che devono fare, e direi che il fatto che abbiamo scelto di puntare sulla continuità ci ha permesso di lavorare su una solida base: non lo sarebbe stata altrettanto se avessimo avuto un nuovo allenatore. Questo è senz'altro un momento particolare, ma abbiamo imboccato una buona strada e vogliamo che continui così».