Ora è ufficiale: il Lugano sarà diretto da un altro allenatore. Domenichelli: ‘È ora di impostare un nuovo progetto sportivo a medio termie’
«In questo periodo storico molto difficile, Serge ha svolto un ottimo lavoro. Siamo però convinti che adesso sia il momento di aprire un nuovo capitolo della storia del club e di impostare un nuovo progetto sportivo a medio termine. Per questo motivo abbiamo deciso di orientarci su un diverso profilo di head coach». Sono queste le parole scelte dal General Manager del Lugano Hnat Domenichelli per commentare la decisione della società di non sottoporre alcun rinnovo del contratto, giunto alla sua naturale scadenza il 30 aprile, di Serge Pelletier. Un anno e mezzo dopo essere (ri)sbarcato in riva al Ceresio, il 55enne tecnico di Montréal lascia dunque la transenna bianconera.
«La nostra decisione non è comunque figlia (o non solo, almeno) del deludente bilancio del post-season – tiene subito a sottolineare Domenichelli –. È vero che la decisione finale l'abbiamo presa dopo il termine della stagione, ma le motivazioni che ci hanno portato in questa direzione vanno oltre. Con quattordici giocatori in scadenza di contratto e diversi di loro sul piede di partenza, questo era insomma il momento ideale per iniziare un nuovo ciclo. La domanda su cui ci siamo allora chinati era quella relativa alla posizione di allenatore, per capire se dare avvio a questo nuovo capitolo con Serge sulla panchina oppure se puntare su una nuova guida tecnica. E siamo appunto arrivati alla conclusione che fosse giunto il momento di andare fino in fondo e dare così una svolta completa a tutta la squadra, allenatore compreso». Una decisione che sarebbe potuta cambiare qualora i playoff avessero avuto un diverso epilogo? «Una delle mansioni che implica il mio incarico è quella di valutare quale sia la persona più indicata a ricoprire il ruolo di allenatore, soprattutto quando si decide di partire con un nuovo corso. La stessa riflessione, del resto, era stata fatta già due anni fa, quando, dopo aver congedato Kapanen, si era deciso di affidare la panchina a Pelletier: in quel momento ho individuato in lui le qualità ideali per prendere in mano il gruppo in quel momento. E la stessa riflessione l'avevo fatta pure al termine della scorsa stagione, troncata sul più bello dallo scoppio della pandemia. Pure in quel caso la risultanza di questa riflessione aveva portato alla sua conferma. Ma ora, appunto, visto che la squadra si appresta a iniziare un altro capitolo, abbiamo concluso che fosse arrivata l'ora per un nuovo avvicendamento alla guida tecnica. Cosa sarebbe successo se avessimo fatto più strada nei playoff? Non essendo andata a finire così, inutile cercare di dare una risposta a questa domanda».
Sul possibile (e probabile) arrivo di McSorley sulla panchina del Lugano, eventualità evocata già un paio di mesi fa, o che, almeno, l'ex guida tecnica del Ginevra Servette sia effettivamente uno dei più papabili alla successione di Pelletier, il General Manager bianconero prende tempo: «Ora come ora non ho comunicazioni da fare a questo proposito, ma sull'argomento torneremo a breve». Anche perché per poter partire col piede giusto col nuovo progetto, prima si dà un nome e un volto al nuovo allenatore, meglio è... «Questo è vero, ed è appunto nostra intenzione ufficializzare in tempi stretti questa posizione. Ma, comunque, anche il nuovo allenatore avrà tempo a sufficienza per dare forma alla sua nuova squadra, considerando che oggi come oggi gli stranieri che abbiamo sotto contratto sono solo due. Del resto la riflessione sulla guida tecnica per la prossima stagione abbiamo iniziata a farla già qualche settimana fa: se ci sono stati dei ‘rumors’ nelle passate settimane è appunto perché abbiamo iniziato a incontrare potenziali candidati alternativi a Pelletier per la posizone di allenatore. Ho visto diverse persone, ma prima di prendere una decisione effettiva occorreva anche mettere il punto finale alla stagione e completare i colloqui post-season coi singoli giocatori, oltre che con il tecnico. Ora che ci siamo lasciati alle spalle tutto questo, possiamo concentrarci sul futuro».