Hockey

Playoff e Covid, le istruzioni per l'uso

Domani parte la corsa al titolo, con l'incognita del Virus e con i giocatori in doppia 'bolla. Ecco cosa capiterà se dovesse esserci comunque un contagio

Le distanze non bastano più. Ora bisogna proprio isolarsi (Keystone)
12 aprile 2021
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Se lo chiedono tutti da settimane, cosa capiterebbe nel caso in cui una squadra risulterà positiva al Virus durante i playoff. Tale ipotesi, infatti, non è impossibile, pur se la Lega ha fatto tutto il possibile per far sì che non accada, allestendo un piano di protezione che prevede la creazione di due distinte 'bolle', in cui tutti i giocatori di National League si trovano ormai da qualche giorno: la prima è la cosiddetta 'bolla' H, ovvero le rispettive abitazioni, dove i giocatori e staff tecnico dovranno restare praticamente tutto il tempo, senza ricevere visite con, se possibile, le mansioni di casa che dovranno essere affidate a una sola persona, e tutti i membri adulti della famiglia dovranno sottoporsi al test Covid ogni settimana; l'altra è la 'bolla' S, quella sportiva, con i giocatori che da mesi ormai sono sottoposti a tutta una serie di limitazioni all'interno dello stadio.

Tuttavia, nonostante tutte le precauzioni possibili, un caso positivo teoricamente potrebbe comunque verificarsi. E se ciò dovesse succedere, la persona interessata sarà messa in isolamento, e i membri della sua 'bolla' familiare, la H, finirebbero in quarantena. Diversamente, tutti gli altri giocatori e i membri dello staff verranno testati (ciò che, a prescindere, avviene comunque anche la mattina che precede una partita con un test rapido, e una volta alla settimana con i Pcr) e quelli che risultano positivi saranno messi in isolamento, mentre quelli negativi continuano a giocare. L'obiettivo è scoprire subito eventuali giocatori contagiati e toglierli dal ghiaccio prima che infettino altre persone, così che gli altri possano continuare a giocare. In ogni caso, finché saranno a disposizione dodici giocatori di movimento e un portiere, la serie potrà andare avanti. In caso contrario, verrebbe interrotta. A quel punto, però, bisognerebbe ripensare a tutto il calendario, ricordando che al termine delle serie dei quarti e delle semifinali le squadre ancora in lizza potranno decidere come rimodulare la formula (ad esempio riducendo la serie a un best of 5), anche perché il campionato dovrà chiudersi prima di fine maggio, anche perché venerdì 21 si apriranno i campionati del mondo in Lettonia.

Intanto, una prima modifica al cartellone playoff è già stata decisa, visto che quest'anno si giocherà effettivamente un giorno sì e uno no (i quarti, infatti, andranno in scena martedì 13, giovedì 15, sabato 17, lunedì 19 e, se necessario, mercoledì 21, venerdì 23 e domenica 25 aprile), in partite che – per esigenze televisive, siccome in parte verranno trasmesse anche dalla tivù pubblica – andranno in scena alle 20 invece delle abituali 19.45.