Hockey

Fasel e l'abbraccio a Lukashenko: ‘Preso alla sprovvista’

L'elvetico presidente dell'Iihf ha svelato i retroscena dell'incontro con il leader bielorusso e spiegato che per i Mondiali 'c'è un piano B da ottobre'.

15 gennaio 2021
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«Sono stato preso alla sprovvista da questa situazione». È così che il presidente della Federazione internazionale di hockey (Iihf) René Fasel commenta il clamore suscitato dall'incontro avvenuto lunedì a Minsk con il presidente bielorusso presidente bielorusso Alexander Lukashenko, durante il quale quest'ultimo – considerato l'ultimo dittatore del continente – ha chiesto al dirigente rossocrociato di non cedere alle "pressioni ingiuste" al fine di permettere lo svolgimento dei Mondiali 2021 in Bielorussia, la cui organizzazione è messa in forte dubbio dalla situazione instabile nel paese, con manifestazioni di piazza – che hanno portato a quattro morti, migliaia di arresti e diverse accuse di torture praticate dalle forze di sicurezza – che denunciano frodi elettorali alle elezioni di agosto, nelle quali Lukashenko ha vinto con l'80% delle preferenze.

Immagini 'rubate' e temi scottanti

Ora, per quell'incontro "amichevole" documentato da video e immagini (in cui abbraccia Lukashenko), nell'occhio del ciclone è finito anche lo stesso Fasel... «Ho cominciato a realizzare le possibili conseguenze dannose sull'aereo, poi una volta arrivato in Svizzera tutto è stato subito chiaro – ha dichiarato all'agenzia Keystone il 70enne friborghese –. Ma le immagini non rendono conto in alcun modo dei contenuti dell'incontro e oltretutto nessun immagine o video sarebbe dovuto uscire dalla riunione. In ogni caso si è trattato semplicemente di un gesto tra due uomini che si conoscono da vent'anni e che condividono la passione per l'hockey. Nella cultura russa, l'abbraccio equivale alla stretta di mano e faccio notare che in precedenza abbiamo incontrato anche i rappresentanti dell'opposizione».

Fasel spiega poi come «Abbiamo comunicato a Lukashenko che lo svolgimento dei Campionati del mondo in Bielorussia non sarà possibile se questa situazione politica nel Paese dovesse perdurare. Lui ha risposto di essere pronto al dialogo con il suo popolo, ma anche che non s'inginocchierà di fronte a nessuno. Abbiamo poi parlato delle questioni organizzative e dell'incidenza della situazione sanitaria, ma anche di questioni politiche come le nuove elezioni che vorrebbe organizzare, il dialogo con l'opposizione, la revisione della costituzione e pure dei prigionieri politici, compresa (con il primo ministro) la svizzera Natallia Hersche, che vogliamo liberare al più presto».

Altre due opzioni per la rassegna iridata

È comunque difficile che i Mondiali (in programma tra maggio e giugno a Minsk e Riga, in Lettonia) possano tenersi in Bielorussia... «Quel che è certo è che non vogliamo che la manifestazione venga strumentalizzata, che sia dal governo o dall'opposizione. Dallo scorso autunno abbiamo un piano B che prevede lo svolgimento del torneo per intero in Lettonia o il rimpiazzo della Bielorussia con Slovacchia e Danimarca. Una decisione sul da farsi verrà presa nelle prossime settimane».

Senza pandemia, Fasel avrebbe chiuso il suo lungo mandato (è alla testa della Iihf dal 1994) con la rassegna iridata in Svizzera... «Sarebbe stato magnifico, ma un capitano non può abbandonare la nave durante una tempesta e credo che un nuovo presidente avrebbe incontrato difficoltà ben maggiori di quelle che sto affrontando io. A causa del Covid, abbiamo annullato circa 40 tornei e abbiamo dovuto organizzare i Mondiali U20 a porte chiuse in una "bolla". Infine, il problema della situazione politica in Bielorussia. A miei occhi, è una questione di onore: il prossimo autunno voglio passare al mio successore una federazione sana».