Zugo intrattabile in gara 2: gli svizzerocentrali espugnano la Cornér Arena con un perentorio 1-5. Bianconeri sotto 0-2 nella serie
La partita, quella vera, dura una decina di minuti. Poi lo Zugo ne prende in mano le redini, e il Lugano finisce con lo sparire dal ghiaccio. La tensione è alta fin dai primi minuti alla Cornèr Arena. La riprova arriva dopo appena 24”, quando Hofmann accenna una prima discussione con Roe. E non è che la prima di una lunga serie di scaramucce tra i giocatori, che porta in particolare Morant a rimediarsi 10’ di penalità per essersi tolto i guantoni in uno scambio di ‘opinioni’ con Lapierre. Non mancano nemmeno le occasioni, come quella dello stesso numero 25 del Lugano al 7’05”, che trova però la risposta pronta di Stephan. Al 14’ è Martschini a partire in velocità, ma Wellinger ci mette una pezza con un fallo d’emergenza. Poco dopo è Suri a far suonare un altro campanello d’allarme per la difesa dei bianconeri, ma stavolta è Merzlikins a superarsi. Al 19’14” però l’estremo difensore nulla può sull’uno contro uno con Simion, che prima lo ipnotizza con una serie di finte e poi lo infila fra i gambali.
Nel secondo tempo il Lugano tracolla. Al 25’09” Roe, appena rientrato da una penalità, approfitta di una parata difettosa di Merzlikins per regalare allo Zugo il doppio vantaggio. Che diventa addirittura triplo meno di un minuto più tardi, costringendo Ireland a chiamare il timeout. Lo Zugo però non è ancora sazio, e cala il poker in powerplay, fra le ire di Merzlikins che frantuma il bastone e si rimedia 2’ di penalità. Hofmann ridà un po’ di colore alla partita e ai suoi battendo Stephan, ma alla seconda pausa il passivo è comunque pesante: 1-4. Ma bastano 56” del terzo tempo allo Zugo per tornare a 4 lunghezze di vantaggio. Segna Martschini, che fa così calare definitivamente il sipario su gara 2. Il risultato infatti non cambierà più nemmeno nella sua forma numerica. E lo Zugo concretizza l’allungo nella serie, che ora lo vede avanti 2-0.