In una gara che non ha più nulla da dire dal punto di vista sportivo, i tifosi di casa sperano nel successo del loro idolo ‘Checo’ Perez
Lo dicono sempre a chiare lettere: l’idea di vedere vincere il loro idolo "Checo" Perez li stuzzica da molto, il sogno di vederlo staccare primo in quel catino infernale del circuito in cui le ali del pubblico abbracciano i piloti resta la speranza di ogni messicano. Con la qualità messa in campo dalla Red Bull in questa annata il risultato ci potrebbe anche stare, con qualche comprensibile gioco di squadra visti i titoli oramai saldamente incamerati.
Oramai ogni team non è più interessato alla competizione, ma ha girato pagina verso l’incerta stagione 2023 che porterà nuovi cambi di regolamento a ogni livello e un ulteriore inasprimento delle condizioni generali. Resterà, a titolo di esempio, il tema d’impedire agli pneumatici di essere eccessivamente scaldati con le termocoperte – di cui si valuta addirittura un divieto totale – ovviamente consci del rischio e della sicurezza che ciò comporta. In pratica una delle riflessioni portate dalla Fia è di rendere il pilota maggiormente responsabile della conduzione della propria monoposto con meno supporto di problem-solving, come ad esempio appunto poter entrare sul tracciato con le coperture già pronte.
Che la Fia sia in difficoltà lo conferma senza dubbio alcuno il reintegro del settimo posto di Alonso, che gli era stato tolto per una questione di specchietto penzolante e dunque elemento pericoloso non gestito da team e pilota. Peccato che poi, ascoltata la completa trascrizione degli audio tra direzione pista e i commissari, ci si sia resi conto che si sia trattato di un errore comunicativo e di cattiva descrizione dei fatti. Gaffe corretta, ma il tema della gestione delle corse, che sono sempre certo più complesse, resta sul tavolo, ma il personale impiegato non sembra davvero all’altezza.