Scatta domenica dal Bahrain la stagione 2022 con molte novità di regolamento. Si rinnova il duello Verstappen-Hamilton, ma occhio alle sorprese
La Ferrari che parte tra sorrisi e sogni di gloria e le prime scaramucce tra Mercedes e Red Bull incapaci di chiudere nel cassetto un 2021 indimenticabile tanto per lo spettacolo quanto per le polemiche. Il Mondiale della rivoluzione tecnica della Formula 1 unita alla Var modello calcio sta finalmente per accendere i motori con un anno di ritardo causa pandemia e diverse preoccupazioni dovute alla guerra in Ucraina che ha costretto anche il Circus a prendere posizione cancellando il Gp di Russia a Sochi previsto a settembre e togliendo il volante al pilota russo Nikita Mazepin sponsorizzato non solo dall’azienda del padre, la Uralkali, ma anche dallo stesso Vladimir Putin. Tra i più attivi nel manifestare il dissenso e lo sdegno verso il conflitto l’ex di Maranello Sebastian Vettel, in pista con un casco dedicato e portavoce della protesta dell’associazione piloti, ma bloccato dal coronavirus.
A vivere l’inizio della nuova era della Formula 1 che promette a costi più bassi un maggiore spettacolo, grazie a effetto suolo, gomme più grandi ed eco-carburanti, sarà domenica 20 marzo il Gran Premio del Bahrain sul circuito ai margini del deserto di Sakhir, lo stesso dove si sono svolti gli ultimi test invernali dopo quelli di febbraio a Montmelò in Spagna. Prime prove che hanno visto le costanti buone prestazioni della Rossa, guidata dalla coppia di giovani amici, Charles Leclerc e Carlos Sainz (nell’ultimo giorno in Bahrain Max Verstappen il più veloce, ma la Ferrari subito alle spalle, con il team principal Mattia Binotto più che fiducioso «la preparazione è tanta roba, siamo pronti»), che puntano quest’anno a riportare alla vittoria il Cavallino rampante in un Gp, cosa che manca da Singapore 2019 con Sebastian Vettel ora alla Aston Martin.
Valtteri Bottas ha lasciato spazio alla Mercedes al giovane più promettente della Formula 1, l’inglese George Russell, che potrà mettersi alla prova davvero coabitando nello stesso box con l’ex n.1 Lewis Hamilton. Sette volte campione del mondo ancora col dente avvelenato per come si è chiusa l’ultima stagione che ha portato sul trono del Circus l’olandese volante della Red Bull, Max Verstappen, all’ultima curva dell’ultimo Gp. Per un 2021 da film nella fantasmagorica notte di Abu Dhabi consegnata ormai alla storia delle corse per colpi di scena, show e veleni.
Molte le novità di regolamento per la stagione 2022. L’aspetto principale è legato all’aerodinamica. L’obiettivo è di rendere la scia più pulita e priva di turbolenze, in modo da dare la possibilità ai piloti di rimanere in corda, favorendo così i sorpassi. È stato reintrodotto l’effetto suolo, abbandonato negli anni Ottanta. Nei primi test, però, gli ingegneri si sono accorti che le vetture rimbalzavano sui rettilinei e per trovare una soluzione all’inconveniente il tempo a disposizione non è stato molto. Se ci sono riusciti lo scopriremo già nelle prime prove.
Gli pneumatici (18 pollici invece di 13) sono diventati più grandi, è aumentato il peso delle monoposto (798 km contro 752 kg) e sono quindi più difficili da gestire, soprattutto nelle curve lente. Inoltre, il budget a disposizione di ogni scuderia è stato ridotto a 140 milioni di dollari. Tuttavia, il salary cap non comprende gli stipendi dei piloti, dei tre principali manager e di altre aree (marketing, progettazione, sviluppo dei motori). Ciò non toglie che squadre abituate a spendere come se non ci fosse un domani (Mercedes e Ferrari erano attorno ai 500 milioni) dovranno imparare a fare i conti con precisione.
Per quanto riguarda le corse-sprint, quest’anno saranno tre (Emilia-Romagna, Austria e Brasile). Per quanto riguarda il calendario, atteso l’8 maggio l’esordio del Gp di Miami. In totale, i Gran Premi saranno 22.