L’olandese Verstappen non vuole lasciarsi scappare l’occasione di un ulteriore allungo in classifica, su una pista che vede le Red Bull favorite
Il GP in altura è sempre interessante perché il cambio di rarefazione dell’aria cambia le prestazioni delle monoposto. I freni respirano meno e scaldano più a lungo, il regime motore cambia e fatica agli alti giri, la pressione respiratoria cambia indubitabilmente le capacità di resistenza dei piloti. Una bella gara insomma che vede le Red Bull ampiamente favorite da sempre perché il loro setting lavora proprio in ambito aerodinamico più che di propulsore, come invece è il caso di Mercedes-Benz.
Verstappen sa di avere in mano l’asso dell’allungo ulteriore su Hamilton perché l’olandese non è così sciocco da non rendersi conto che attendere l’ultima gara ad Abu Dhabi per decidere il proprio mondiale sarebbe oltremodo rischioso con una volpe come il caraibico.
Ieri era il compleanno di Binotto e la festa che si è tenuta in pista ha cercato di smorzare gli animi sempre preoccupati che ci sono a Maranello nei confronti della mancanza di risultati del team che certo è in crescita, ma pure in assenza di risultati all’altezza del blasone.
La Sauber prosegue la sua trattativa con Andretti, ma Finn, da persona seria quale è sempre stato, chiede garanzie occupazionali, di mantenimento della sede in Svizzera e un piano di finanziamento quinquennale dell’attività. Senza questa garanzia non si vende, questa in pratica la lungimirante opinione dello svedese. Si parla quindi di un aggiunta di circa 200 milioni di dollari da mettere sul tavolo, non esattamente bruscolini.
Giovinazzi è la vittima di questa logorante attesa: se entrano gli americani il pilota sarà di quella nazione, se non entrano non sarà Zhou che proprio a parte la valigia di dollari non convince. Vi è una terza scelta francese legata ad Alpine e amata da Vasseur, ma Alfa Romeo preme un poco per mantenere un pilota italiano in F1.
La gara sarà certamente divertente, specie per quel catino di pubblico prima del rettifilo box che rende la pista unica ed emozionante, oltre che carica di storia e ricordi.
Tre informazioni per concludere: la Porsche pensa seriamente al rientro nella massima formula, sta decidendo se comperare un team o proporsi individualmente. La Fia ha tranquillizzato sul retrotreno di Mercedes-Benz. La Red Bull può stare tranquilla insomma che il cablaggio del posteriore è certamente regolare. Infine, il sistema di budget cap sta portando verso la F1 un numero di interessati maggiori che non nel passato e di questo certamente i tifosi di tutto il mondo possono rallegrarsi. Porsche per prima.