L'ultimo arrivato in seno alla Nazionale sprizza gioia da ogni poro: ‘Sono orgoglioso di vestire la maglia rossocrociata, è sempre stato un mio sogno’
Stoccarda – Alzi la mano chi prima del 17 maggio e della presentazione della lista dei selezionati per Euro 2024 sapeva chi fosse Kwadwo Duah. E che ci fosse un calciatore svizzero nel campionato bulgaro. Eppure, prima di emigrare a Norimberga e poi a Razgrad, Duah si era fatto un certo nome indossando la maglia del San Gallo, con la quale nella stagione 2020-21 aveva segnato 9 reti in 32 partite, per poi salire a quota 15 in 33 partite nel campionato successivo. E anche nella prima stagione in Bulgaria ha dato prova di una certa propensione al gol, con 15 centri in 37 partite. Il 27enne nato a Londra da genitori ghanesi, a vederlo in conferenza stampa, sembra un bambino davanti a un barattolo di Nutella, sul volto il sorriso di chi non crede a tanta fortuna, negli occhi il luccichio di chi vuole godersi fino in fondo un’avventura alla quale fino a poche settimane fa non si era nemmeno permesso di pensare… «Quando Murat mi ha chiamato, nei primi giorni di maggio, per comunicarmi la sua intenzione di inserirmi nella lista dei convocati mi ha colto di sorpresa. È stato un momento di grande felicità, perché ho sempre sognato di poter vestire un giorno la maglia della Nazionale e mai avrei pensato possibile convincere il c.t. partendo dal campionato bulgaro».
In effetti, statistiche alla mano, Duah è il primo giocatore proveniente dal campionato di Sofia a prendere parte alla fase finale di un grande torneo… «L’ho sentito dire pure io. Gioco in una lega che non attira grandi campioni e ora ho la possibilità di vestire i colori della mia nazione, per la quale provo a fare del mio meglio. Sono momenti da godersi fino in fondo, mi ritengo fortunato».
E Duah ha immediatamente ricambiato la fiducia riposta in lui dal c.t. elvetico, andando a segno contro l’Ungheria e diventando in tal modo il primo coniglio estratto dal cilindro del tecnico basilese. Primo coniglio, ma al tempo stesso primo giocatore nato in Inghilterra ad aver segnato a Euro 2024… «In effetti, sono nato a Londra. I miei genitori hanno avuto la possibilità di trasferirsi in Inghilterra dal Ghana alla ricerca di una vita migliore e lì sono venuto al mondo io. Poi, però, quando avevo appena due anni la famiglia ha deciso per un ulteriore spostamento, in quanto le condizioni in Svizzera erano migliori rispetto all'Inghilterra. Non ho più parenti a Londra, ma la città mi piace e cerco di visitarla ogni anno».
Da nativo inglese, quella contro Southgate e compagni potrebbe essere una partita dal valore speciale, ma Duah non fornisce ai giornalisti inglesi materia per costruire una storia particolare… «Sinceramente non saprei dire se affrontare l’Inghilterra rappresenti qualcosa di diverso. È vero, ci sono nato e mi piace il calcio inglese, ma i miei legami con l’isola terminano praticamente lì. Sono svizzero e orgoglioso di vestire la maglia rossocrociata».
Una maglia con la quale Duah ha vissuto un impatto dirompente: quarantacinque minuti in campo nell’amichevole con l’Estonia, poi il gol contro l’Ungheria dopo appena dodici minuti. Una rete che ha cambiato i destini della squadra… «Certo, per me ha cambiato tante cose, ha contribuito a farmi conoscere a livello internazionale. Avere la possibilità di segnare con la maglia della propria nazione non è cosa da tutti, tanto meno alla prima titolarizzazione. Ed è stato un momento molto importante anche per la squadra: con quel gol, con quella vittoria, abbiamo posto le fondamenta per un torneo sin qui molto positivo e che ci ha portati fin sulla soglia della semifinale».
Dopo l'exploit contro l’Ungheria, Duah ha però perso il posto da titolare sull’altare delle scelte tattiche che Murat Yakin ha operato di volta in volta, con gli inserimenti i Shaqiri contro la Scozia e il ritorno di Embolo sia contro la Germania, sia contro l’Italia. Ciò nonostante, l’attaccante bernese è entrato in campo al 65’ contro i tedeschi e al 77’ contro gli azzurri, ribadendo la fiducia che il selezionatore ripone nelle sue qualità… «In effetti, non sono abituato a entrare a partita in corso. Tuttavia, far parte di questo gruppo rimane un orgoglio e sono pronto a mettermi a disposizione ogni qualvolta l’allenatore avrà bisogno di me. Credo sia questo lo spirito giusto per chi non parte da titolare. La motivazione è costante e trovo piuttosto ridicolo pensare di dover faticare a trovarla quando si fa parte di una nazionale. Poi, in cuor suo ognuno di noi sa se meriterebbe o meno un posto nell’undici di partenza, ma a prescindere dalle considerazioni personali siamo tutti qui per rappresentare la Svizzera e il nostro compito è fare in modo che la squadra vinca e vada il più lontano possibile».
Kwadwo Duah non nasconde il desiderio di lasciare, un giorno o l’altro, il campionato bulgaro per accasarsi in un club più prestigioso rispetto al Ludogorets… «Ho sempre detto che il mio sogno è di poter giocare in uno dei cinque campionati più prestigiosi. Seguo molto la Premier League, sono un grande tifoso del Chelsea e il mio idolo è sempre stato Didier Drogba. Ciò detto, se potessi scegliere preferirei la Serie A. Perché l’Italia? Perché mi piace il Paese, la cultura, conosco un po’ la lingua: credo si tratterebbe di una sistemazione ideale». Il gol all’Ungheria ha fatto conoscere il suo nome a livello continentale, tant’è che anche la Gazzetta dello Sport lo ha inserito nella lista dei possibili affari di mercato in vista della prossima stagione. Per compiere definitivamente il salto di qualità, avrebbe forse bisogno di un altro centro che certifichi il suo feeling con il gol. E nella testa di Duah, come in quella dei suoi compagni di squadra, la sfida di sabato a Düsseldorf contro l’Inghilterra non sarà l’ultima opportunità loro concessa dal torneo continentale…
Un Inghilterra che, però, si presenterà all’appuntamento con una rosa da far tremare i polsi. Bellingham e compagni, nonostante prestazioni sin qui deludenti, partono senza discussioni con il label di favoriti. E questa per la Svizzera potrebbe non essere una cattiva notizia… «Ma togliamoci dalla testa l’idea che ci possano sottovalutare. Hanno sicuramente visto e analizzato la nostra ottima prestazione offerta con l’Italia e ne avranno senz’altro tratto tutte le indicazioni necessarie. Per quanto riguarda i singoli, è vero che questa è un’Inghilterra dal grande potenziale. Basterebbe pensare a Jude Bellingham, a quanto ha fatto in stagione, ma anche a come si è caricato la squadra sulle spalle qui in Germania e a come ha cavato d’impiccio la squadra con quel gol contro la Slovacchia».
Una rete che fa a gara con quella firmata da Shaqiri alla Scozia… «Personalmente, trovo più bella quella di Xherdan, non fosse altro che per il coefficiente di difficoltà d'esecuzione».
All’allenamento di mercoledì non hanno presenziato Granit Xhaka e Ruben Vargas. Il primo per il noto risentimento all’adduttore destro, il secondo in quanto le analisi effettuate hanno riscontrato un tasso di affaticamento superiore alla norma. Per entrambi, seduta differenziata direttamente in albergo. La loro presenza contro l’Inghilterra non è in forse.
Sabato alla 18 a Düsseldorf la Svizzera sarà sostenuta pure dalla presidente della Confederazione Viola Amherd.