‘I giocatori li ho scelti e mi assumo le responsabilità. Però le condizioni fisiche non erano all’altezza per questo livello’. Chiederà di continuare
A essere cattivi si potrebbe dire che Luciano Spalletti è stato più lucido in conferenza stampa che nel fare le ultime formazioni. Ma parlando vengono fuori anche le sue ragioni, quando parla di una squadra sulle gambe e accenna a una qualità che - ad alti livelli - manca. "Ci sono mancati il ritmo, la freschezza, che fanno sempre la differenza. Stasera ho cambiato dei giocatori ma in questo momento non siamo in grado di fare più di questo – ha ammesso il ct azzurro dopo il brutto ko con la Svizzera – Quel gol a inizio del secondo tempo ci ha tagliato le gambe, siamo stati poco incisivi, il ritmo ha fatto la differenza, il loro ere più alto nel primo tempo e anche individualità c'era un passo differente tra le coppie. Molti non sono stati continui a pressare, a rosicchiare centimetri".
Spalletti trova alibi condivisibili, ma allo stesso tempo si assume ogni responsabilità. Tuttavia fa capire che non è l'ora di abbandonare la nave. Tra stasera e domani ci sarà un confronto con il presidente della Figc Gravina, e arrivati a Casa azzurri, a Iserlohn, ct e presidente federale faranno il punto, e si capirà anche l'effetto non solo in campo, ma anche fuori di un fallimento che fa seguito al secondo Mondiale fallito di fila. "La responsabilità è sempre dell'allenatore, le scelte le ho fatte io - ha detto Spalletti -. Parlerò con Gravina e poi capiremo che fare". "Siamo stati sotto livello come ritmo, abbiamo sofferto qualche individualità come velocità rispetto alla nostra", è la tesi di Spalletti, che non fa una grinza, al di là delle sue mancanze, che ci sono state.
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Spalletti allarga le braccia
"Nella partita precedente avevo detto che probabilmente non li avevo fatti recuperare, stasera l'ho fatto, ma nell'intensità della partita ho avuto la stessa risposta". E ancora: "Questa esperienza ci dice che ci sono cose sulle quali bisogna intervenire assolutamente, perché se il ritmo è questo è difficile parlare d'altro”.
Questo è il meglio che riesce a esprimere al momento il calcio italiano, quindi? "Si può lavorare, ma bisogna avere il tempo di farlo. Altri tecnici hanno avuto 20 partite" per preparare l'Europeo, e "anche a me qualche partita in più avrebbe fatto comodo".
Il futuro è così nero e privo di nuovi talenti? Le vittorie delle varie under e l'arrivo in rosa di giocatori come Calafiori (oggi assente per squalifica) qualche barlume di speranza lo danno al ct azzurro: "Chi è venuto qui l'ho scelto io Ma devo lavorarci di più, conoscerli meglio. E ci sono stati anche gli infortunati".
E la Svizzera? “Ha sicuramente meritato - ha concluso il commissario tecnico - è un'ottima squadra che ha dimostrato di avere anche più gamba. Ma il futuro non lo vedo così grigio. E qualcosa id buono lo abbiamo visto con l’Albania e nel secondo tempo con la Croazia.