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Spalletti fa mea culpa: ‘La Svizzera ha meritato’

‘I giocatori li ho scelti e mi assumo le responsabilità. Però le condizioni fisiche non erano all’altezza per questo livello’. Chiederà di continuare

Luciano Spalletti all’Olympiastadion
(Keystone)
29 giugno 2024
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A essere cattivi si potrebbe dire che Luciano Spalletti è stato più lucido in conferenza stampa che nel fare le ultime formazioni. Ma parlando vengono fuori anche le sue ragioni, quando parla di una squadra sulle gambe e accenna a una qualità che - ad alti livelli - manca. "Ci sono mancati il ritmo, la freschezza, che fanno sempre la differenza. Stasera ho cambiato dei giocatori ma in questo momento non siamo in grado di fare più di questo – ha ammesso il ct azzurro dopo il brutto ko con la Svizzera – Quel gol a inizio del secondo tempo ci ha tagliato le gambe, siamo stati poco incisivi, il ritmo ha fatto la differenza, il loro ere più alto nel primo tempo e anche individualità c'era un passo differente tra le coppie. Molti non sono stati continui a pressare, a rosicchiare centimetri".

Alibi condivisibili

Spalletti trova alibi condivisibili, ma allo stesso tempo si assume ogni responsabilità. Tuttavia fa capire che non è l'ora di abbandonare la nave. Tra stasera e domani ci sarà un confronto con il presidente della Figc Gravina, e arrivati a Casa azzurri, a Iserlohn, ct e presidente federale faranno il punto, e si capirà anche l'effetto non solo in campo, ma anche fuori di un fallimento che fa seguito al secondo Mondiale fallito di fila. "La responsabilità è sempre dell'allenatore, le scelte le ho fatte io - ha detto Spalletti -. Parlerò con Gravina e poi capiremo che fare". "Siamo stati sotto livello come ritmo, abbiamo sofferto qualche individualità come velocità rispetto alla nostra", è la tesi di Spalletti, che non fa una grinza, al di là delle sue mancanze, che ci sono state.


Keystone
Spalletti allarga le braccia

Un problema d’intensità

"Nella partita precedente avevo detto che probabilmente non li avevo fatti recuperare, stasera l'ho fatto, ma nell'intensità della partita ho avuto la stessa risposta". E ancora: "Questa esperienza ci dice che ci sono cose sulle quali bisogna intervenire assolutamente, perché se il ritmo è questo è difficile parlare d'altro”.

Questo è il meglio che riesce a esprimere al momento il calcio italiano, quindi? "Si può lavorare, ma bisogna avere il tempo di farlo. Altri tecnici hanno avuto 20 partite" per preparare l'Europeo, e "anche a me qualche partita in più avrebbe fatto comodo".

‘Ho bisogno di tempo per lavorare’

Il futuro è così nero e privo di nuovi talenti? Le vittorie delle varie under e l'arrivo in rosa di giocatori come Calafiori (oggi assente per squalifica) qualche barlume di speranza lo danno al ct azzurro: "Chi è venuto qui l'ho scelto io Ma devo lavorarci di più, conoscerli meglio. E ci sono stati anche gli infortunati".

E la Svizzera? “Ha sicuramente meritato - ha concluso il commissario tecnico - è un'ottima squadra che ha dimostrato di avere anche più gamba. Ma il futuro non lo vedo così grigio. E qualcosa id buono lo abbiamo visto con l’Albania e nel secondo tempo con la Croazia.

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