Akanji sontuoso, Xhaka in regia nessuno lo ferma e Vargas trova un gol da cineteca. È la rivincita di Yakin
sv¬ Sommer¬ Si sporca i guantoni al 73’ su una conclusione pressoché innocua di Retegui da fuori area. Trema per il palo di Schär, ma non ha responsabilità alcuna. Spettatore non pagante. E conto l’Italia!
5¬ Schär¬ Rischia il clamoroso autogol su un intervento maldestro di testa, ma per il resto è perfetto. Non sbaglia un pallone né nel gioco areo, né palla al piede. Si avventura in qualche sortita delle sue nella metà campo avversaria, ma ciò non destabilizza la difesa elvetica.
5.5¬ Akanji¬ La palma del Man of the Match dell’Uefa va a Vargas, ma la prestazione del centrale del City è stellare. Scamacca gli sbatte contro una volta sì e l’altra pure e lui dirige il reparto con una calma degna dello stadio berlinese, “olimpica’.
5.5¬ Rodriguez¬ Non si scompone mai, tant’è che quasi non lo noti, ma passargli oltre è impresa pressoché impossibile, anche per uno come Chiesa.
5¬ Ndoye¬Sulla fascia sinistra, in un ruolo di cursore che finora Yakin non gli aveva chiesto, si adatta in fretta. Come al solito, non sempre le sue ultime scelte sono felici, ma corre, chiama palla, si inserisce e mette il piede pure nell’azione del vantaggio.
5.5¬Freuler¬ L’avranno anche perso i centrocampisti azzurri, ma il suo inserimento è perfetto nella scelta dei tempi. Arriva come un fulmine sul servizio di Vargas, controllo e tiro e la Svizzera passa in vantaggio. Dà una mano a Xhaka nel gestire il centrocampo, recuperando con un pressing aggressivo un numero importante di palloni.
5.5¬ Xhaka¬ Per il momento soltanto Steve Clarke è riuscito a ingabbiare la regia del capitano. Spalletti non ci prova nemmeno e Granit ha tutto il tempo di questo mondo per imbastire le trame rossocrociate.
5¬ Aebischer¬ Un motorino. Corre su e giù per il campo con quel raziocinio che gli consente di essere prezioso in fase di costruzione e determinante quando si tratta di dare una mano sulla fascia in fase difensiva, in particolare nel primo tempo su El Sharaawy.
5.5¬ Rieder¬ Nel suo curriculum spiccavano sin qui le difficoltà avute al Mondiale contro il Brasile. A Euro 2024 è stato ottimo contro la Germania e addirittura sontuoso contro l’Italia, dimostrando grande personalità unita a qualità tecniche e di visione di gioco. Uno dei tanto jolly di questa Nati.
4¬ Embolo¬ Meriterebbe qualcosa in più per il lavoro svolto nel cercare di far salire la squadra e nel combattere contro la coppia di centrali azzurra. Pesa però il gol sbagliato nel primo tempo. Sulla via del pieno recupero.
5.5¬ Vargas¬ Prima Duah, poi Shaqiri, quindi Ndoye e contro l’Italia Vargas. Yakin cava sempre dal cilindro il coniglio giusto. Per Ruben un assist e un gol fa-vo-lo-so, il primo a questi Europei.
4.5¬ Zuber¬ Entra bene in patita, quando la squadra pensa soprattutto a controllare un’Italia resa sdentata. Ha una buona iniziativa offensiva conclusa con un diagonale fuori di poco.
4¬ Stergiou¬ Ribadisce le sue difficoltà nel ruolo di esterno. Zaccagni lo salta con regolarità, ma il difensore dello Stoccarda è bravo per lo meno a costringerlo al centro, dove viene regolarmente contenuto e fermato.
sv¬ Duah, Sierro, Steffen¬ L’attaccante centrale lavora qualche buon pallone e per poco non riesce a liberarsi davanti a Donnarumma.
5.5¬ Yakin¬ Criticato dopo il disastro ai Mondiali contro il Portogallo, in un difficile autunno 2023 c’è chi avrebbe voluto la sua testa. Tuttavia, qui in Germania sembra avere la bacchetta magica che rende vincente ogni sua scelta. Una gran bella rivincita personale.