Con le ultime partite dei gruppi E e F si completa la prima fase del torneo. Giochi ancora tutti aperti tra Belgio, Ucraina, Romania e Slovacchia
Anche con la rosa ampiamente rimaneggiata per permettere a diversi giocatori un turnover, anche contro la Georgia, per l'ultimo match del gruppo F (alle 21 a Gelsenkirchen) il Portogallo vuol allungare la sua striscia di vittorie. Sull'orlo dell'eliminazione, i georgiani dal canto loro, scenderanno in campo ancora una volta in modalità sopravvivenza. La Seleçao di Cristiano Ronaldo e compagni, sicura di chiudere la prima fase in testa al gruppo, cerca di terminare in bellezza, regalandosi un terzo successo in altrettante partite, cosa finora riuscita solo alla Spagna, altra candidata al titolo. Per l'incontro odierno, il selezionatore Roberto Martinez sarà tentato di mettere mano al roster per apportare importanti ritocchi contro una selezione, quella del francese Willy Sagnol, presente per la prima volta alla fase finale di un grande appuntamento. Anche così, a ogni buon conto, il divario tra le due selezioni è abissale, come ben evidenziano i rispettivi piazzamenti nel ranking Fifa (sesta la prima e 74esima la seconda), nonché il valore stimato delle due rose: 1 miliardo di franchi contro 154 milioni secondo il sito specializzato Transfermarkt. La formazione del ‘napoletano’ Kvaratskhelia, composta da giocatori che militano in Polonia, Slovacchia, Romania, Arabia Saudita e Cipro, è stata battuta dalla Turchia (1-3) e ha tenuto testa alla Repubblica Ceca (1-1). La squadra è composta da giocatori provenienti da Polonia, Slovacchia, Romania, Arabia Saudita e Cipro, e dunque da ribalte di caratura ben inferiore rispetto a quelle calcate dalla maggior parte dei portoghesi, tanto dei titolari quanto delle riserve. A riprova di ciò, Martinez non ha ancora dato spazio a Danilo (Psg), Nunes (Manchester City) e Joao Felix (prestato al Barcellona dall'Atletico Madrid).
Ad Amburgo, nell'altra partita del gruppo F, la Turchia (3 punti) va a caccia del punto che le manca per qualificarsi affrontando la Repubblica Ceca. Ma i turchi dovranno evitare scivoloni come quelli costati la pesante sconfitta con il Portogallo (0-3).
L'equilibrio regna perfetto nel gruppo E, dove, per la prima volta nella storia del torneo, dopo due partite tutte le squadre si trovano appaiate con tre punti, frutto di una vittoria e una sconfitta. Decideranno dunque le ultime due sfide, che si disputano in concomitanza: Ucraina-Belglio a Stoccarda e Slovacchia-Romania a Francoforte (con calcio d'inizio alle 18).
Il Belgio di Kevin de Bruyne e Romelu Lukaku, gli unici superstiti della generazione d'oro dei Diavoli Rossi, punta dichiaratamente al primato in classifica. Malgrado il ritiro di Eden Hazard, Domenico Tedesco, il selezionatore dei belgi, è persuaso dell’"enorme potenziale" della sua squadra, che potrebbe anche fare diversa strada qualora riuscisse a qualificarsi per la fase successiva del torneo. Il successo dei suoi uomini dipenderà probabilmente dalla loro capacità di tramutare in gol le occasioni, a immagine di un Lukaku che a Euro 2024 si è già visto annullare tre reti dal Var. «La cosa più importante è creare occasioni, come abbiamo fatto nelle prime due partite – ravvisa l'ala del Manchester City Jérémy Doku –. Se riusciremo a tramutarle in reti, non ci saranno problemi». L'Ucraina, al suo primo grande torneo dall'invasione da parte della Russia nel 2022, punta invece a ridare una boccata di ‘normalità’ alla vita dei suoi cittadini: «Qualificandoci per gli ottavi avremmo raggiunto il nostro principale obiettivo», sottolinea Sergiy Sydorchuk. Dopo la bocciatura d'entrata con la Romania (0-3), gli ucraini si sono brillantemente rifatti contro la Slovacchia (2-1), rilanciando il loro torneo e meritandosi anche i complimenti del presidente Zelensky. Da quando l'Europeo è stato portato a 24 squadre, nessuna formazione che aveva terminato a 4 punti aveva dovuto fare le valigie dopo la fase a gironi. Ma se entrambe le partite del gruppo E dovessero chiudersi in parità, questa sorte toccherà proprio all'Ucraina in virtù della differenza reti.
A Francoforte, Slovacchia e Romania scenderanno invece in campo con la consapevolezza che un punto basterebbe a entrambe per passare il turno.