Il direttore delle squadre nazionali si è soffermato sull'importanza di una squadra che a Euro 24 porta tre giocatori
Oltre a Shaqiri, davanti ai microfoni si è presentato anche Pier Tami, direttore delle squadre nazionali, con una notizia legata al mondo della U21. «La ‘Nati’ di domani», come l’ha definita. Il nuovo ranking Uefa la posizione all’ottavo posto, un indubbio successo che premia il lavoro svolto in questi anni dal dirigente ticinese... «Al mio arrivo alla testa delle squadre nazionali, nel 2019, la U21 si trovava al 27° posto, per me una situazione inaccettabile. Il lavoro e gli investimenti profusi hanno dato i loro frutti, ci siamo qualificati nelle ultime due edizioni degli Europei di categoria, abbiamo fatto crescere numerosi giovani, tant’è che tre ragazzi dell’attuale U21 – Stergiou, Jashari e Rieder – sono qui con noi in Germania, mentre otto hanno preso parte al pre-camp di San Gallo. Senza dimenticare che la crescita dell’U21 si traduce in moneta sonante anche per i club: nelle ultime due campagne europee, i trasferimenti di giovani legati all’U21 hanno fruttato oltre 60 milioni ai club di appartenenza, mentre l’ultima generazione, ancora nel bel mezzo delle qualificazioni, ha già reso qualcosa come 30 milioni. Dopo i fasti del 2011 (finale contro la Spagna, ndr) si è venuto a creare un grosso buco, ma sono convinto che l’U21 stia attualmente tracciando il futuro della nazionale maggiore. Ho sempre pensato che se vuoi vincere con la Nazionale devi essere in grado di farlo anche a livello giovanile, perché se dietro non esiste un movimento prolifico, la distanza dalle federazioni più importanti continuerà a crescere. In futuro potranno esserci altre campagne negative, senza qualificazione, ma non sarà più accettabile precipitare così in basso nel ranking».
Un balzo in avanti per certi versi inaspettato... «Puntavamo a essere tra le prime sedici squadre, perché era una chiara intenzione quella di migliorare sensibilmente il nostro piazzamento, ma nel contempo ero conscio di quanto questo ranking fosse importante anche per altre federazioni. Oggi siamo tra le prime dieci, un risultato che ci rende molto orgogliosi. Un traguardo, quello di un top 16 che stiamo perseguendo pure con le altre selezioni giovanili: la U17 lo ha raggiunto, la U19 non ancora, ma continuiamo a lavorare in quella direzione».
Forze nuove per una nazionale maggiore che sta pian piano invecchiando... «Chiaro, alcuni giocatori della generazione arrivata alla finale dell'Europeo U21 si stanno avvicinando al termine della carriera, ma a mio modo di vedere il futuro è già in movimento e la presenza di tre U21 a Euro 2024 ne è la conferma».