Domani al mitico stadio di Wembley l'ennesima puntata della più giocata delle partite. Un incontro che va ben oltre il calcio.
Inghilterra-Scozia è più di una partita di calcio. L'incontro di venerdì s’inserisce in 150 anni di rivalità sportiva, ma anche in secoli di antagonismo storico.
Grande favorita è la squadra dei ‘Three Lions’, che all’esordio ha battuto i vice campioni del Mondo della Croazia, mentre gli scozzesi perso dalla Cechia di fronte al pubblico di casa.
Con soli 22’500 spettatori a Wembley (2’500 i tifosi ospiti), l’ambiente sarà un po’ meno bollente di ciò a cui il mitico stadio di Londra ha abituato. Ma dopo 23 anni a sostenere “chiunque, purché non gli inglesi” nei vari tornei guardati in tv, i supporter scozzesi avranno entusiasmo da vendere in questa classica del pallone. Dal 30 aprile 1872 – 0-0 a Glasgow – le due selezioni si sono affrontate 114 volte, un record mondiale. Gli incontri sono vieppiù andati a favore degli inglesi, che ne hanno vinti tredici degli ultimi venti; contro tre soli successi dei vicini del Nord. In totale i ‘Three Lions’ conducono per 48 vittorie a 41.
Senza dover tornare alla prima guerra d’indipendenza scozzese e alle truppe di William Wallace, battute da quelle del re d’Inghilterra Edoardo I tra il XIII e il XIV secolo, le relazioni tra i due Paesi non sono mai state semplici. In tempi recenti le tentazioni indipendentiste in Scozia sono state ravvivate dalla Brexit e se nel 2014 un referendum aveva sancito la permanenza nel Regno Unito, le elezioni parlamentari del maggio di quest’anno hanno dato la maggioranza ai partiti nazionalisti. «Storicamente non siamo stati sempre migliori amici – ricorda l’ex capitano della Scozia Graeme Souness –. Ma abbiamo sempre disputato belle partite. Non ci stancavamo mai di giocare a Wembley, e anche giocare a Hampden era un’occasione speciale, perché tutte le volte c’erano centomila persone in delirio».
Dai ‘maghi di Wembley’, che steero l’Inghilterra 5-1 a casa sua nel 1928 alle scene di giubilo del 1977, la Scozia ha avuto i suoi momenti di gloria nel tempio del calcio. Ma dagli anni Settanta gli spostamenti in massa delle tifoserie dei due campi si sono fatti sempre meno pacifici, portando all’annullamento dell’incontro annuale, abitudine fino al 1989. Si è dovuto poi l’Euro 1996, prima che le due squadre s’affrontassero di nuovo. «Non ho mai avvertito un’emozione del genere – racconta l’inglese Jamie Redknapp, che era entrato all’inizio del secondo tempo –. Inghilterra-Scozia è un match senza eguali; non foss’altro che per la feroce rivalità».
Benché sfavorita, la Scozia non ha intenzione di fare il capro espiatorio. “È un’ottima squadra, con diversi giocatori di classe mondiale – afferma John McGinn, centrocampista scozzese che milita nell’Aston Villa –; potremo fare più che semplicemente difenderci».