Ciclismo

Lotte Kopecky si conferma, l'oro mondiale è suo

In volata, vittoria meritata della belga, che gestisce al meglio l'ultimo giro. Con lei sul podio Dygert (Usa) e Longo Borghini (Italia)

28 settembre 2024
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È stata la belga Lotte Kopecky a conquistare la maglia iridata nella prova in linea ai Mondiali di Zurigo, dopo una fatica di oltre 154 km su un tracciato davvero impegnativo. La 28enne bissa così il successo colto già lo scorso anno in quel di Glasgow. La gara regina del programma femminile – che vedeva correre insieme, ma con classifiche separate, Elite e U23 – è cominciata fra la commozione generale per la scomparsa, avvenuta venerdì, della giovane svizzera Muriel Furrer, deceduta in seguito alle ferite riportate cadendo nella gara juniores di giovedì.

A meno di 14 km dalla conclusione di una gara rivelatasi molto tattica e fitta di avvicendamenti al comando, c'erano otto atlete a condurre: in pratica tutte le migliori cicliste sulla piazza, tre delle quali erano olandesi. La migliore delle elvetiche, la 23enne Noemi Rüegg, seguiva a circa un minuto e mezzo, all'interno di un altro gruppetto. Poi, in prossimità dell'ultima discesa, una delle neerlandesi – Demi Vollering - lanciava un attacco scellerato: le riusciva, ma le sue due compagne non riuscivano a tenere il ritmo, e lei si ritrovava ‘da sola’. A seguirla, appiccicate, erano altre quattro atlete, fra cui l'italiana Longo Borghini e la belga Kopecky, che poi saliranno entrambe sul podio.

A 5,5 km dal traguardo, l'italiana – sapendo che in un eventuale arrivo in volata avrebbe avuto la peggio – tentava l'azione solitaria. Sembrava inizialmente aver successo, ma poco dopo veniva riassorbita da tre rivali, e si andava dunque verso l'arrivo in un trenino da quattro vagoni, seguito però da altri due, staccati di pochi secondi.

Nell'ultimo chilometro, il sestetto si ricompattava, e in volata a imporsi di prepotenza era la belga Kopecky – campionessa mondiale in carica – che precedeva l'americana Chloé Dygert e l'italiana Elisa Longo Borghini. Per la piemontese si tratta del terzo bronzo mondiale, dopo quelli del 2012 e del 2020. Male le olandesi (solo 5a la Vollering), che hanno gestito in modo pessimo gli ultimi 10 km e gettato al vento un successo largamente alla loro portata. Prima fra le rossocrociate è stata Noemi Rüegg, che ha chiuso all'11° posto, staccata di tre minuti. Elise Chabbey si è invece classificata 23a, mentre Elena Hartmann ha terminato al 40° posto.

«Voglio prima di tutto esprimere le mie condoglianze ai familiari di Muriel Furrer», ha detto Lotte Kopecky dopo la gara. «Il minuto di silenzio alla partenza, con le atlete svizzere in lacrime prima della gara, è qualcosa che non si vorrebbe mai vedere. Soprattutto per loro, questi sono momenti molto difficili». A proposito della competizione, la belga ha invece dichiarato che...«Si è trattato di una giornata strana, con condizioni molto fastidiose, per via del freddo e della pioggia. Sulle salite, in realtà, faceva caldo, ma poi in discesa si congelava. In un contesto simile, è importante anche tenere la testa più lucida possibile».

Linda Zanetti, malgrado un'ottima preparazione e le legittime ambizioni che cullava – specie per quanto riguarda la classifica delle U23 – è incappata in una giornata davvero negativa e si è presto ritirata. Va detto che la ticinese sta soffrendo più di ogni altra atleta la tragica scomparsa di Muriel Furrer, sua giovane compagna di squadra in Nazionale.

Più che buona la presenza di pubblico ai bordi delle strade, malgrado il freddo e la solita la pioggia, che ha fatto da sfondo praticamente a quasi tutte le gare iridate zurighesi. Domenica il programma si completerà con la gara in linea maschile.

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