Nella crono mondiale di Zurigo, il turgoviese chiude soltanto ottavo; argento e bronzo per gli italiani Ganna e Affini
È di nuovo costretto a rimandare l'appuntamento con la maglia iridata a cronometro il turgoviese Stefan Küng, che nemmeno sulle strade elvetiche è riuscito a piazzare la zampata che vale il titolo mondiale. Lo svizzero, vincitore della crono conclusiva della Vuelta l'8 settembre, al termine dei 46,1 km del tracciato – che dopo la partenza presso il velodromo di Oerlikon lambiva fra pianura, salite e discese dapprima il Greifensee e poi il Lago di Zurigo – ha dovuto accontentarsi infatti dell'ottava piazza finale, a 53 secondi dal podio. Quarto dopo il primo rilevamento intermedio, Küng ha poi faticato sulla prima salita, quella che portava a Uetikon am See, al cui culmine occupava soltanto la nona posizione. Il quasi trentunenne cronoman rossocrociato potrà ad ogni modo cercare il riscatto nella prova in linea, in agenda domenica prossima.
Il titolo, proprio come lo scorso anno, è finito nella bacheca del belga Remco Evenepoel, che si è imposto con meno di 7 secondi sull'italiano Filippo Ganna e con 45"44 sull'altro azzurro Edoardo Affini, che pochi giorni fa in Belgio si era laureato campione continentale proprio nella prova contro il tempo. Molto deludente l'altro turgoviese Stefan Bissegger, la seconda freccia all'arco rossocrociato, che si è classificato al 29° posto con oltre 4 minuti di ritardo.
E dire che la gara di Evenepoel – che a Parigi quest'estate aveva centrato una fantastica doppietta d'oro in linea e a cronometro – stava cominciando veramente male: al cancelletto di partenza, infatti, al ventiquattrenne della Soudal Quick-Step, ancor prima di scattare, era caduta la catena per colpa di una mezza pedalata all'indietro. Per sua fortuna, ad ogni modo, i meccanici sono riusciti in tutta fretta a risolvere il guaio e a permettere di correre nelle migliori condizioni a colui che due anni fa vinse in Australia (Wollongong) anche il Mondiale in linea.
L'unico in grado di tener testa al belga – che quest'anno a cronometro pare davvero non avere rivali – è stato il varesino Filippo Ganna, staccato al termine della prova di soli 6 secondi e rotti. Evenepoel ha costruito il suo successo soprattutto nell'impegnativo tratto in discesa dopo il secondo significativo scollinamento, dove ha messo fieno in cascina per potersi difendere dal ritorno di Ganna, che – come ci si attendeva – nel tratto conclusivo che portava al traguardo posto sulla Sechseläutenplatz ha sprigionato davvero una potenza incredibile, recuperando a Evenepoel ben 13 secondi.