Volata a tre al termine della diciottesima tappa, dove il 32enne belga regola il francese Vercher e il polacco Kwiatkowski
A giocarsi il successo finale nella diciottesima tappa del Tour de France, dopo una lunga fuga, è stato un terzetto. A prevalere, di prepotenza, è stato Victor Campenaerts, bravo a indovinare i tempi per lo sprint che gli ha permesso di lasciarsi alle spalle gli altri due: il francese Mattéo Vercher, secondo, e il polacco Michal Kwiatkowski. Un successo fortemente voluto dal belga, che subito dopo aver tagliato il traguardo di Barcelonnette ha ancora il fiatone e il viso segnato dalle lacrime. È emozionato, l’emozione di chi questa vittoria, la sua prima in una tappa del Tour de France, è andato a cercarsela fino in fondo. E ora il 32enne se la gode tutta. Condividendone la gioia con la famiglia, raggiunta telefonicamente poco dopo aver ripreso fiato. «Vincere una tappa al Tour è il sogno di tutti i ciclisti, quello che inseguivo parecchio tempo – spiega poi ai giornalisti, con la voce ancora rotta dall’emozione –. Ci tenevo a condividere questo momento con la mia compagna: lei è eccezionale, ha sempre creduto in me e mi ha sempre sostenuto. Dopo le grandi classiche di primavera non ho attraversato uno dei miei migliori momenti. Malgrado ciò ho partecipato al campo di allenamento in quota per preparare il Tour de France, con la mia compagna che, malgrado una gravidanza quasi a termine, mi è stata sempre accanto. Poi è nato nostro figlio, e le cose sono cambiate: di colpo il cielo sopra di me è come fosse diventato sereno, e così ho trovato la giusta motivazione per presentarmi al via di questo Tour». E che la motivazione fosse quella giusta lo si è visto eccome nella forza con cui ha giocato le sue carte (vincenti) nella volata a tre. L’azione del terzetto era scattata a una trentina di chilometri dal traguardo, quando si era staccato da un gruppo di 36 corridori in fuga. Da lì in poi Campenaerts e compagni di avventura hanno guadagnato un margine sufficiente per presentarsi tutti soli allo sprint decisivo.
Il gruppo, che comprendeva tutti i principali favoriti al successo finale, è arrivato a 13’40" dal vincitore. La classifica generale rimane quindi invariata, con Pogacar che mantiene il suo vantaggio di 3’11” sul danese Jonas Vingegaard e di 5’09” sul belga Remco Evenepoel.
Archiviata anche la diciottesima tappa, da domani iniziano le due tappe alpine ‘vere’ del Tour de France: quella di domani è la Embrun-Isola 2000 di 144 km, con ben tre valichi sopra i 2’000 m, arrivo compreso. Ma il mostro è il Col de La Bonette, valico a 2’802 m: la strada più alta di Francia. Prima della Bonette c’è il Col de Vars (2’109 m, 18,8 km al 5,7% medio). Infine l’arrivo a Isola 2000, a quota 2’024 m. Ed è proprio per non perdere preziose energie in vista di questo tappone che nella tappa di oggi il gruppo della maglia gialla non ha forzato più di tanto.