Nella giornata dei ‘chemins blancs’, il francese brucia in volata il britannico Pidcock e il canadese Gee
Terzo successo francese alla Grande Boucle 2024: lo ha firmato il 30enne Anthony Turgis, portacolori della TotalEnergies, al termine di un circuito di 199 km attorno alla storica città di Troyes, fitto di tratti sterrati chiamati ‘chemins blancs’. È fallito a meno di 800 metri dal traguardo il tentativo di portare a termine l'ultima fuga di giornata, lunga 10 km e operata dal belga Jasper Stuyven (Lidl-Trek).
Allo sprint, lanciato a circa 200 metri dallo striscione d'arrivo, Turgis, alla vittoria più importante della carriera, ha preceduto il britannico Tom Pidcock – campione olimpico della mountain bike che veste i colori della Ineos Grenadiers – e il canadese Derek Gee (Israel-Premier Tech).
«È pazzesco», ha detto Turgis dopo la premiazione. « È il mio settimo Tour, e finalmente sono riuscito a vincere. Oltretutto si è trattato di una tappa leggendaria. È come se avessi trovato il Graal. Sapevo che Jasper Stuyven avrebbe attaccato nel finale. Volevo che gli altri mi portassero più avanti possibile. E poi ho corso in modo molto intelligente, perché era l'unica possibilità per vincere».
Leader della corsa è sempre lo sloveno Tadej Pogacar (Uae). La giornata prometteva bene, e i corridori non hanno disatteso le aspettative degli appassionati. Vincitore la scorsa primavera delle Strade Bianche in Toscana, Pogacar ha provato più volte ad attaccare nei tratti sterrati e coperti dal ghiaino, soprattutto per testare lo stato di forma dei suoi più grandi rivali. A rispondere presente, ogni volta, è stato il danese Jonas Vingegaard (Visma), costretto a correre gran parte della frazione sulla bici del suo compagno Jan Tratnik e magistralmente aiutato dai suoi gregari di lusso Laporte, Van Aert e Jorgenson, che hanno impedito allo sloveno di prendere il largo. La maglia gialla ha poi chiuso a 1'41" dal vincitore, fra l'altro con lo stesso tempo dell'elvetico Stefan Bissegger.
Novità nella corsa a tappe più prestigiosa al mondo, i 14 segmenti ‘bianchi’ (32 km in totale) – un misto fra la Roubaix e le Strade Bianche – erano il terreno ideale per Pogacar, ma rappresentavano pure una grande insidia: una caduta o una foratura avrebbero infatti potuto costare il primato nella classifica generale. Tutto, però, alla fine si è risolto per il meglio. In generale, c'è stato grande dispendio di energie da parte di tutti, ma lunedì a Orléans ci sarà la prima giornata di riposo di questa edizione numero 111 del Tour. La graduatoria vede al comando Pogacar con 33" su Remco Evenepoel (Soudal-Quckstep) e 1'15" su Vingegaard. Roglic (Bora) segue in classifica con un ritardo di 1'36".