Sarà posata sabato a Morbio Inferiore, sulla curva che porta il nome del ciclista scomparso lo scorso anno, su iniziativa del Fan Club Gino Mäder Ticino
In occasione dell’ultimo transito del Tour de Suisse per le strade del Mendrisiotto, i soci del Fan Club Gino Mäder Ticino – fondato nel 2018 e unico esistente nel Paese – avevano preparato, sui tornanti della salita che collega Fontanella a Morbio Superiore, una postazione con buvette, striscioni e scritte sull’asfalto per accogliere al meglio il passaggio del loro beniamino. Era il 16 giugno del 2022 e la tappa partita da Ambrì si sarebbe conclusa a Novazzano, ma purtroppo il corridore sangallese non poté godersi gli applausi dei suoi tifosi personali, perché quella stessa mattina il Covid l’aveva costretto a ritirarsi dalla corsa. La delusione per i suoi sostenitori fu enorme, ma quel preciso luogo prese comunque il nome non ufficiale di ‘Cürva Gino’.
Il destino però è spesso beffardo, tragico a volte, addirittura funesto nel peggiore dei casi: esattamente un anno dopo infatti, il 16 giugno del 2023, il 26enne Mäder moriva in ospedale a Coira per le ferite riportate nella caduta occorsagli il giorno precedente, scendendo in picchiata dal Passo dell’Albula, anche in quel caso durante una frazione del Giro della Svizzera. Il mondo del pedale – e soprattutto i tifosi ticinesi di Gino – perdeva un ragazzo d’oro e un ciclista di sicuro valore, capace di vincere fra l’altro una tappa al Giro d’Italia e la maglia di miglior giovane alla Vuelta a España.
Passato un altro anno, nel corso del quale tifosi e appassionati hanno continuato a portare fiori, sciarpe e striscioni alla ‘Cürva Gino’, il Fan Club ha deciso di rendere ancor più concreto il legame fra quel tratto di strada e lo sfortunato campione: sabato 1° giugno, infatti, alle ore 17, in loco ci sarà una cerimonia di posa e inaugurazione di un’opera d’arte in ricordo del corridore della Bahrain che nel passato era stato anche tesserato per il Velo Club Mendrisio.
«Dopo la tragedia, abbiamo subito deciso di tenere in piedi il Fan Club», ci spiega Davide Bazzurri, presidente del sodalizio, «e così abbiamo deciso di donare i soldi che avevamo in cassa alle associazioni di beneficenza che Gino aveva nel cuore, specie quelle che operano per l’ambiente. Volevamo però anche lanciare un segno più concreto e duraturo, e dunque abbiamo pensato di chiedere a Carlo Nessi, scultore di Morbio Inferiore appassionato di ciclismo, di realizzare un’opera per ricordare il campione, e lui si è volentieri messo a disposizione. L’opera, in bronzo e di una certa dimensione, non avrà le sembianze di Gino, ma – in maniera piuttosto astratta – raffigura un uomo dal cui braccio spunta una bicicletta. Alla sua base metteremo una targhetta molto semplice, senza date, solo il nome di Gino e quello del nostro club: non volevamo infatti che avesse un carattere cimiteriale, e nemmeno creare un mausoleo. Volevamo però qualcosa che restasse per sempre, questo sì. Abbiamo ovviamente chiesto la disponibilità al proprietario del terreno, che ha subito aderito all’iniziativa, e poi però abbiamo dovuto inoltrare una vera e propria domanda di costruzione – col suo iter classico – alla quale per fortuna nessuno dei confinanti ha fatto opposizione. Intanto continuiamo a organizzare eventi, pranzi e riffe per raccogliere fondi da destinare, come sempre, in beneficenza. E vogliamo ringraziare tutti i donatori, grandi e piccoli. Fra l’altro, nel corso della cerimonia di sabato consegneremo alla Fondazione Ride for Gino – creata dai familiari del campione – un assegno di 1’997 franchi, una cifra significativa perché corrisponde all’anno di nascita di Mäder».
Cerimoniere, sabato, sarà il giornalista Giancarlo Dionisio, esperto di ciclismo. Interverranno inoltre i genitori di Gino, il municipale di Morbio Inferiore Francesco Meroni, alcuni dirigenti del Velo Club Mendrisio, un sacerdote che benedirà l’opera, gli organizzatori della tappa di Novazzano del Tour de Suisse 2022 e un suonatore di corno delle Alpi a cadenzare i diversi interventi.