MOUNTAIN BIKE

Colombo fora e buca i Giochi olimpici

Dopo il 18.mo posto a Nove Mesto, Swiss Cycling ha deciso di selezionare Flückiger nonostante i migliori risultati stagionali del ticinese

26 maggio 2024
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Campione del mondo in carica e campione olimpico a Tokyo 2021, Tom Pidcock ha ribadito nella terza tappa stagionale di Coppa del mondo, che a Parigi i conti andranno fatti con l’oste. A Nove Mesto (Repubblica ceca), il britannico dell’Ineos ha letteralmente dominato il lotto degli avversari, aggiudicandosi la vittoria davanti alla coppia elvetica formata dall’inossidabile Nino Schurter e da Marcel Guerrini. Ma la notizia che per noi è più importante e carica di amarezza riguarda Filippo Colombo per il quale si sono chiuse le porte dei Giochi olimpici. Diciottesimo a Nove Mesto a causa di una foratura nel corso del penultimo giro, al biker ticinese i tecnici di Swiss Cycling hanno preferito Mathias Flückiger. Filippo non potrà in tal modo accompagnare in Francia il fratello Elia, già selezionato per il windsurf. Una decisione, quella della federazione svizzera, che lascia l’amaro in bocca al diretto interessato e grande perplessità in tutti gli addetti ai lavori. Ai punti, infatti, la selezione l’avrebbe dovuta staccare Colombo, autore di un terzo e un quarto posto nelle prime due prove di Coppa del mondo in Brasile, gare nelle quali Fluckiger non era andato oltre il 21° posto. E non è che ieri il bernese abbia fatto stravedere: fino al momento della foratura, Colombo gli è rimasto davanti e alla fine il campione svizzero in carica si è dovuto accontentare di un non brillantissimo sesto posto. È vero che nei criteri di selezione figuravano anche le prove della passata stagione, durante la quale Colombo era a lungo rimasto in infermeria per la frattura del gomito, tuttavia a poche settimane dalla gara olimpica a contare dovrebbe essere la forma del momento. E la forma del momento parla chiaramente a favore di Colombo. Il ticinese dovrà dunque accontentarsi dell’amarissimo ruolo di prima riserva.

La vittoria di Pidcock, che questa primavera si è già imposto all’Amstel Gold Race, non è certo sorprendente alla luce della classe del polivalente ciclista inglese. Tuttavia, lo è e parecchio se si considera che quella di Nove Mesto è stata la sua prima prova stagionale di Cdm su una bicicletta dalle ruote larghe. E lui stesso, al termine di una short-track nella quale aveva chiuso al settimo posto, si era detto sorpreso della fatica causatagli dal cambio di mezzo tecnico, assicurando che avrebbe ritrovato la giusta sintonia con la mountain bike soltanto dopo un paio di competizioni. E invece, subito alla prima uscita ha imposto la sua legge. Lo ha fatto, come detto, praticamente in solitaria, dopo aver recuperato nei primi due giri il ritardo dovuto a una posizione di partenza non molto favorevole. Dopo un inizio di gara comandato da Schurter (con Colombo costantemente in terza posizione), nel corso della terza tornata Pidcock ha aperto il gas con uno scatto che ha lasciato tutti sui pedali. Tutti, tranne Nino Schurter, l’unico a reggere il colpo e a tenere le ruote del britannico ancora per un giro, prima di cedere a sua volta. Da lì in avanti e per i rimanenti tre giri, Pidcock ha fatto gara a se, come l’ha fatta Schurter a difesa della piazza d’onore.

Alle spalle della coppia di testa si è formato un gruppetto piuttosto nutrito che ha lottato sostanzialmente per il terzo posto. Un gruppetto all’interno del quale si sono ritrovati sia Filippo Colombo, sia Mathias Flückiger, in lotta per il secondo ticket per le Olimpiadi di Parigi al fianco di Schurter. Il biker ticinese ha perso contatto con i primi già al termine del secondo giro, ma è sempre rimasto davanti al campione svizzero fino alla penultima tornata, quando di colpo è sparito dalle posizioni che contano. Un calo dovuto a una foratura della gomma anteriore che lo ha fatto retrocedere fino al ventesimo posto. Viste le difficoltà del rivale, Flückiger ha provato l’allungo, ma alla fine si è dovuto accontentare del sesto posto e meglio di lui ha fatto Marcel Guerrini, la sorpresa elvetica della scorsa stagione, tornato ai vertici con un attacco nell’ultimo giro che gli ha garantito la terza piazza finale.

In campo femminile, Alessandra Keller ha ribadito il suo status di numero uno elvetica, cogliendo il terzo posto, dopo la vittoria nella short-track di sabato. La nidvaldese ha chiuso con un ritardo di un minuto e mezzo una gara dominata dall’inizio alla fine dalla campionessa del mondo, la francese Pauline Ferrand-Prévot, che ha lasciato a un minuto la seconda, la statunitense Haley Batten.

Per quanto riguarda Jolanda Neff, medaglia d’oro nell’ultima edizione dei Giochi olimpici, di ritorno da un campo d’allenamento in altura, non ha mai trovato il ritmo giusto e nel corso del penultimo giro ha abbandonato quando già accusava un ritardo di 10’.