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Prima di pensare a Parigi, c'è un titolo europeo da conquistare

Filippo Colombo al via in Romania della prova continentale che non vale quale criterio di qualificazione olimpica: ‘Ho molto rispetto per questa gara’

8 maggio 2024
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Lo sguardo valica l’orizzonte e si fissa su quel lunedì 29 luglio quando a Saint Quentin-en-Yvelines, su una collina artificiale alta poco più di 200 metri, verrà assegnato il titolo olimpico di cross-country. Tuttavia, prima di riservare il volo per Parigi c’è da staccare una qualifica diventata più difficile rispetto a tre anni fa, in quanto tutte le migliori nazioni della mountain bike – e la Svizzera, ovviamente, ne fa parte – avranno a disposizione due posti e non più tre.

Prima di pensare alle Olimpiadi, però, il calendario mette in scena, già nel mese di maggio proprio perché questo è un anno a cinque cerchi, i Campionati europei. A ospitare la rassegna sarà la Romania, più precisamente la località invernale di Gradistei. Per i criteri di Swiss Cycling, la prova che assegna il titolo continentale non rientra tra quelle di selezione per Parigi, ragion per cui diversi atleti di punta del movimento svizzero hanno preferito disertare l’appuntamento. Tra di essi non c’è Filippo Colombo, il quale si è messo alla testa di una selezione rossocrociata completata da Lars Forster, Thomas Litscher e Luca Schätti. Una decisione, quella del biker di Bironico, non del tutto scontata… «Ho deciso di prendere il via agli Europei, in primo luogo per il valore che attribuisco a questa manifestazione. Una vittoria, con la possibilità di portare per un anno intero la maglia di campione europeo, rappresenterebbe senza dubbio un importante ‘highlight’ della mia stagione. In Brasile, nelle prime due prove di Coppa del mondo, ho iniziato con ottime prestazioni. Se avessi notato la necessità di aumentare il mio livello di forma in vista del prossimo appuntamento di Coppa a Nove Mesto, forse avrei potuto rinunciare alla convocazione. Invece, la mia condizione è più che buona, per cui di comune accordo con staff e allenatore, ho ritenuto che la partecipazione agli Europei avrebbe comportato più aspetti positivi che negativi».

Una manifestazione, quella continentale, con la quale Colombo ha sempre avuto un buon feeling, tant’è che in bacheca ha già avuto l’opportunità di mettere due medaglie di bronzo, la prima conquistata nel 2021 a Novi Sad, la seconda bissata l’anno successivo a Monaco. Come nelle precedenti due occasioni, anche quest’anno si gareggerà in una location poco usuale per il cross-country, la Romania. Giovedì è in programma la short-track, mentre domenica verrà assegnato il titolo di cross-country, su un tracciato che costituirà una sorpresa un po’ per tutti… «Cominceremo a girare già domani (oggi per chi legge, ndr), in quanto, a dipendenza del numero degli iscritti, ci saranno le qualificazioni per la short-track. Si tratterà di un’opportunità in più per scoprire i segreti di un tracciato sul quale nessuno ha molte indicazioni, eccezion fatta, ovviamente, per Vlad Dascalu, il quale avrà il vantaggio di correre in casa. Osservando i video a disposizione, sono giunto alla conclusione che gli organizzatori sanno esattamente cosa vuol dire fare della mountain bike e hanno investito molto nella creazione del percorso. Ci aspettiamo una bella gara, su un tracciato naturale, costruito in uno scenario montano, a un’altitudine di 1200 metri. Spero solo che non sia troppo freddo e che la meteo non condizioni la competizione».

Come detto, numerosi rossocrociati hanno rinunciato alla trasferta. Non ci saranno Nino Schurter, Mathias Flückiger, Marcel Guerini e, in campo femminile, le medagliate olimpiche Jolanda Nef, Sina Feri e LInda Indergand, oltre all’attuale numero uno Alessandra Keller. La partecipazione internazionale sarà comunque di alto livello… «Assolutamente sì. Qualcuno mancherà, ad esempio i francesi Koretzky e Sarrou, ma al via ci saranno Carod, tutti i migliori italiani e anche il danese Andreassen, vincitore della prima prova di Coppa del mondo in Brasile».

E a proposito di Coppa del mondo, Filippo Colombo è tornato dal Sudamerica con due eccellenti prestazioni: un quarto posto ad Araxà e un terzo a Mairipora, in entrambi i casi quale miglior svizzero… «A livello di prestazione pura, la trasferta è stata super positiva. Per quanto riguarda i risultati, vista le performance offerte avrei addirittura potuto ottenere qualcosa di meglio. Per me era importante dimostrare di essere tornato a lottare con i migliori e ci sono riuscito. Sono rientrato dal Brasile con una buona consapevolezza e ho messo un pizzico di pressione sui miei avversari nella corsa alla qualificazione olimpica. Il che non è male. Il prossimo appuntamento di Coppa, l’ultimo preso in considerazione quale criterio di qualificazione, sarà a fine mese a Nove Mesto e sono super motivato per arrivare in Repubblica ceca nelle migliori condizioni. Non sarà facile, perché tra la seconda prova in Brasile e Nove Mesto intercorre un mese, durante il quale occorre mantenere la forma migliore. Anche per questo motivo ho scelto di non prendere parte ad alcune gare, come ad esempio la Bike Revolution di domenica scorsa a Coira, in modo da poter preservare la condizione».

Con i risultati ottenuti in Sudamerica, il ticket per Parigi si avvicina, anche perché la logica vorrebbe che la forma del momento contasse di più rispetto ai risultati ottenuti nella passata stagione… «Spero che anche altri la pensino allo stesso modo. Per il momento, in federazione nessuno si è sbilanciato, per cui è difficile dire chi davvero sia al comando nella rincorsa ai due posti disponibili. Io ho fatto bene in Brasile, ma molto dipenderà dalla considerazione che verrà data ai risultati del 2023, anno nel quale ho gareggiato pochissimo a causa dell’infortunio al gomito».

Gli Europei non fanno parte del pacchetto qualificativo, tuttavia una prestazione brillante in Romania – Colombo non nasconde di puntare al titolo –, unita ai due top 4 in Brasile dovrebbe accrescere ulteriormente la considerazione della quale il biker ticinese gode in seno a Swiss Cycling.