Si corre domenica l'Amstel Gold Race, prima prova della settimana delle Ardenne. Assente Pogacar, in molti ambiscono a prendere il suo posto sul podio
Dalla carovana che da oltre un mese si aggira per le strade di Francia e Belgio sono scesi i principali specialisti del pavé, quelli che hanno animato la scena dalla Het Nieuwsblad di fine febbraio fino alla Parigi-Roubaix di domenica scorsa. Hanno lasciato posto a un'altra tipologia di corridori, più avvezzi a salite diverse rispetto ai muri delle Fiandre o al tremendo acciottolato dell'Inferno del Nord. Ciclisti maggiormente adatti alle corse a tappe che prenderanno il posto delle classiche a partire da domenica prossima, dopo la Liegi-Bastogne-Liegi. Ad aprire domenica la coda delle Ardenne, che mercoledì riserverà l'appuntamento con la Freccia vallone, sarà l'unica prova olandese del World Tour, l'Amstel Gold Race. Lungo i 254 km del percorso, saranno numerosi coloro che proveranno a privare Mathieu van der Poel di una storica tripletta. L'olandese, reduce dai successi al Giro delle Fiandre e alla Parigi-Roubaix, in assenza dell'ultimo vincitore, lo sloveno Tadej Pogacar, vestirà ancora una volta i panni del grande favorito, in una competizione che, d’altra parte, ha già fatto sua nel 2019.
Tra Maastricht e Valkenburg, a provare a sbarrare la strada a VDP ci saranno anche 33 salite, non sempre lunghe, ma comunque dalle caratteristiche diverse rispetto ai muri del Fiandre. Dopo una partenza piuttosto soft, disegnata tutta nelle stradine del Limburgo olandese, dove a ogni curva si rischia di sconfinare in Belgio, negli ultimi 150 km la gara propone 24 strappi e negli ultimi 80 km entrerà in un circuito che la porterà a passare due volte sotto lo striscione d'arrivo prima del finale di gara. Tra le salite potenzialmente decisive, spiccano il Cauberg, il Loorberg e il Bemelerberg, ultimo strappo prima del traguardo, tutte e tre da affrontare a due riprese.
Rispetto a Fiandre e Roubaix, sulle strade olandesi Van der Poel troverà una concorrenza più agguerrita. Tra coloro che possono ambire a prendere il posto di Pogacar sul gradino più alto del podio, figurano l'irlandese Ben Healy (secondo nel 2023), il britannico Thomas Pidcock (3° l'anno scorso, 2° nel 2021), il polacco Michal Kwiatkowski (1° nel 2022), poi ancora il francese Benoît Cosnefroy, il belga Tiesj Benoot, il tedesco Max Schachmann che alla Bora prenderà il posto di capitano rimasto vacante dopo il forfait di Primoz Roglic (convalescente dopo la caduta al Paesi Baschi), gli spagnoli Juan Ayuso, vincitore settimana scorsa nel Nord della Spagna, e Pello Bilbao, lo statunitense Matteo Jorgenson (1° alla Parigi-Nizza)...
Sul fronte rossocrociato, da tenere d'occhio la prova di Marc Hirschi, la cui condizione fisica sembra in chiaro crescendo.