Alla Vuelta la formazione olandese domina il tappone sui Pirenei e alle spalle del danese piazza Kuss e Roglic. Crisi nera per Evenepoel che perde 27’
La Jumbo-Visma ha regalato spettacolo nella tappa del Tourmalet: Jonas Vingegaard si è imposto in solitaria in vetta a una tra le montagne più iconiche del ciclismo, davanti ai compagni di squadra Sepp Kuss e Primoz Roglic. Per contro, Remco Evenepoel ha perso ogni speranza di aggiudicarsi la Vuelta per la seconda volta: subito in crisi sul Col d’Aubisque, il belga ha chiuso con un ritardo di 27’05”.
Vingegaard, due volte vincitore del Tour de France, ha preso il largo a otto chilometri dalla vetta ed è andato in solitaria ad aggiudicarsi la tappa dello sconfinamento in terra francese. Ha preceduto di 30” Kuss, il quale ovviamente rimane in maglia rossa. Roglic, pure lui scattato nei metri conclusivi, ha chiuso alle spalle di Kuss, staccato di 3”, con 5” di vantaggio sullo spagnolo Ayuso e sul belga Uijtdebroeks e 7” sull’altro iberico Mas, gli ultimi rimasti al comando lungo le rampe del Tourmalet.
Questa tripletta conferma l’onnipotenza della Jumbo-Visma, che è sulla buona strada per vincere tutti e tre i grandi Giri di quest’anno (Roglic ha vinto il Giro, Vingegaard il Tour) e che può sognare di piazzare tre uomini sul podio di Madrid.
L’ordine è ancora da definire, ma Sepp Kuss, abitualmente luogotenente al servizio dei leader, ha più che limitato i danni. Nella classifica generale, l’americano ha un vantaggio di 1’37” su Roglic e di 1’44” su Vingegaard. Lo spagnolo Juan Ayuso (Uae Emirates) segue a 2’37”, tutti gli altri sono oltre i 3’.
Come detto, la tredicesima tappa è stata fatale al vincitore uscente, Remco Evenepoel, staccato sull’Aubisque, in ritardo di oltre 7’ ai piedi del Tourmalet e, come detto, giunto al traguardo con quasi mezz’ora di ritardo. Con il volto pallido e piegato sulla sua macchina, il prodigio fiammingo, circondato dai suoi compagni di squadra della Soudal Quick-Step, ha subito un’altra cocente delusione in una corsa di tre settimane, dopo il ritiro in maglia rosa al Giro a seguito di un’infezione da coronavirus.
Il portoghese João Almeida è stato un altro dei grandi sconfitti di giornata (ha perso 6’47”), così come il giovane francese Lenny Martinez (8’25”).
Le fatiche non sono però finite. Sabato è in programma un’altra frazione di montagna, quella che condurrà all’arrivo in quota di Puerto de Belagua (9,5 km al 6,3%), non prima di aver superato due salite hors-catégorie: dapprima il Col Hourcère (11 km all’8,7% con punte al 14%), poi il micidiale Puerto de Larrau, 14,9 km all’8%, ma che a parte 2 km tra il 6 e l’8% e un tratto tra il 10° e il 13° km con pendenze minime e, addirittura, una piccola discesa, è costantemente tra il 14 e il 15%. Domenica frazione per attaccanti, prima del secondo giorno di riposo e di una settimana finale con ancora tanta montagna.