Il signore in giallo dà una mazzata al Tour in un pomeriggio incredibile, lasciando il rivale Pogacar a 1'38‘’ e a più di tre minuti tutti gli altri
Dopo il lunedì di riposo, la carovana del Tour riparte in Alta Savoia con l'attesa prova contro il tempo tra Passy e Combloux, cronoscalata di ventidue chilometri in un pomeriggio in cui la maglia gialla è più che mai a rischio, visto che tra il leader della corsa Jonas Vingegaard e il suo grande rivale Tadej Pogacar ci sono appena dieci secondi. La suspense, però, sembra durare lo spazio di un attimo, visto che Jonas Vingegaard parte subito a tutta e divora letteralmente l'asfalto, spingendo un rapporto durissimo a velocità supersoniche, superiori ai 55 chilometri orari, e al primo intermedio è l'unico a transitare sotto il muro dei 10 minuti (9'54‘’43). Tutto questo in pianura, naturalmente, con Tadej Pogacar che a sua volta dà fondo a tutte le sue energie, ma nonostante ciò becca oltre due secondi al chilometro dal leader della corsa. E quando la strada sale, la musica non cambia, con lo sloveno che non riesce a fare la differenza, e anzi può solo provare a salvarsi, e alla fine è costretto a incassare un disavanzo di un minuto e trentotto secondi, e per poco addirittura non si fa riprendere. Pogacar che, tuttavia, tanto per rendere l'idea, per poco non riesce a tornare sul terzo della graduatoria, lo spagnolo Rodriguez, partito due minuti prima di lui. Il che è tutto dire. E adesso nella generale il portacolori del Team Uae conta ormai quasi due minuti di distacco (1'48‘’).
Quanto a Stefan Küng, il turgoviese vice campione del mondo della specialità vive un pomeriggio di quelli duri, su un pendio a tratti davvero ostico (con picchi addirittura del 15%) a lui non troppo congeniale, siccome non ha il fisico da scalatore. Partito bene, il portacolori della Groupama Fdj si è rivelato il più rapido al primo rilevamento cronometrico, ma quando la strada ha cominciato a salire si è visto costretto a concedere secondi ai migliori. Questo nonostante che quando mancavano poco più di cinque chilometri e mezzo al traguardo, ed era staccato di due secondi dal francese Rémi Cavagna, Küng abbia deciso di cambiare bicicletta, lasciando all'ammiraglia quella specifica da cronometro per montare in sella a una bici classica. Una mossa un po‘ a sorpresa che non gli ha tuttavia impedito di perdere terreno, e alla fine l'elvetico si è dovuto accontentare del diciottesimo posto finale, a poco meno di quattro minuti (3'58’').