L'olandese coglie il suo primo successo alla Grande Boucle in una domenica bestiale, mentre il duello tra Pogacar e il leader Vingegaard è senza vincitori
Dopo il successo a sorpresa di Carlos Rodriguez nel tappone di sabato, in cui Jonas Vingegaard non solo è riuscito a difendersi dagli assalti di Tadej Pogacar, ma è anche riuscito a guadagnare un pur piccolo secondo sullo sloveno grazie all'abbuono a un traguardo volante, la penultima domenica del Tour de France sorride a Wout Poels. Al termine di 179 chilometri praticamente tutti in salita o discesa nella seconda parte di giornata, con Col de la Forclaz de Montmin e poi Col de la Croix Fry e Col de Aravis praticamente consecutivi, prima del gran finale con la Côte de Amerands (2,7 km al 10,9% medio, con punte del 17%...) e la salita conclusiva verso il traguardo di Saint-Gervais Mont-Blanc.
A una settantina di chilometri dal traguardo il primo a provarci davvero è Marco Haller, trentaduenne austriaco della Bora-Hansgrohe che saluta il gruppetto di una quarantina di corridori e prova ad anticipare la sua azione prima delle salite decisive, ma si fa riassorbire dai fuggitivi dopo essere stato raggiunto e poi staccato da Rui Costa. Il portoghese dell'Intermarché rimane in testa fin sul passaggio sul Col de la Croix Fry, quando viene ripreso dal gruppetto d'inseguitori che, nel frattempo, dopo scrematura, si è praticamente dimezzato, con una ventina di corridori a pieni giri. Il prossimo a provarci è Marc Soler, che sulla salita del Col de Aravis sorprende tutti e lascia sul posto. Ci vuole tempo per metabolizzare, ma poi Wout Van Aert si decide a rispondere e si porta appresso Krists Neilands e Wout Poels e in discesa i tre rientrano sullo spagnolo dell'Uae Team Emirates. Quel quartetto, però, non è destinato a durare, visto che Krists Neilands cade rovinosamente addosso a un muretto.
All'attacco del salitone finale, spezzato in due, Van Aert e Poels si presentano con qualche metro di vantaggio sullo spagnolo, più abbottonato di loro in discesa, e proprio nel momento in cui Soler sta per chiudere scatta l'olandese della Bahrain Victorious, e Wout Poels sorprende tutti con l'allungo che gli permette di mettere una trentina di secondi tra sé e i due inseguitori, ovvero Van Aert e lo spagnolo, ma il distacco non fa che aumentare e dopo un po' Soler si staccherà, mentre Poels s'aggrappa all'asfalto e va a vincere la tappa in maniera trionfale. La sua prima in carriera, alla Grande Boucle.
Intanto il plotone con la maglia gialla è a oltre sette minuti: la Uae Team Emirates tiene alto il ritmo, mentre Pogacar e il leader Vingegaard, naturalmente, si marcano stretti. Stretti al punto che, alla fine, il gruppetto maglia gialla sono loro due più un compagno di squadra di Pogacar, il britannico Adam Yates, che tira il trenino. Ma tira fin troppo, tanto da staccare Pogacar e Vingegaard i quali non fanno una piega, mentre su di loro rientra lo spagnolo Rodriguez, a due chilometri dal traguardo. Tutti si aspettano l'attacco di Pogacar e la maglia gialla continua a voltarsi per vedere cosa succede, ma non succede un bel nulla. Fino all'ultimo chilometro, quando Pogacar si decide ad alzarsi sui pedali per spingere a tutta, ma il leader della Grande Boucle non si fa trovare impreparato, e mentre danno fondo alle loro energie i due riprendono e passano e Yates (e Soler), ma il risultato è un nulla di fatto, nonostante Pogar ci riprovi di nuovo: l'interminabile sprint tra i primi due della classifica durato un paio di chilometri si chiude in parità. E martedì la battaglia ricomincia, dopo un lunedì di meritato riposo.