L'Unione ciclistica internazionale ha rivisto le sue normative così da offrire ‘le stesse possibilità a tutte le partecipanti’
È passato qualche mese da quando Austin Killips ha surclassato la concorrenza e si è imposta sulle infuocate strade del Tour of the Gila, in New Mexico, riaccendendo tutta una serie di polemiche a causa del suo cambiamento di sesso. L'Unione ciclistica internazionale si è finalmente espressa sulla questione, seguendo a ruota la federazione britannica: "Dal 17 luglio le atlete transgender che hanno effettuato la transizione di genere finita la pubertà non potranno essere al via di competizioni internazionali femminili". Il presidente David Lappartient ha parlato di equità asserendo che "il nostro compito è di garantire le stesse possibilità a tutte le partecipanti, cosa impossibile attualmente". Finora l'Uci permetteva infatti alle cicliste di gareggiare nelle categorie riservate alle donne, dimostrando di avere un tasso di testosterone inferiore ai 2,5 nanogrammi per litro nel corso dei due anni precedenti.