CICLISMO

Tappa a Buitrago, Roglic rosicchia tre secondi a Thomas

Giro d'Italia, le Tre Cime di Lavaredo non decidono chi è il più forte tra lo sloveno e il britannico. Domani il duello decisivo sul Monte Lussari

26 maggio 2023
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Dopo il forzato ritiro di Remco Evenepoel doveva essere una lotta a due tra Primoz Roglic e Geraint Thomas. E alla vigilia dell'arrivo a Roma, lotta a due sarà nella penultima tappa, la cronoscalata del Monte Lussari in programma sabato. L'ultima frazione di grande montagna, quella che si è conclusa ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo, non è riuscita a scardinare l'equilibrio esistente tra lo sloveno e il britannico, tuttora in maglia rosa, mentre qualcosa ha pagato il portoghese Joao Almeida, per l'esattezza 20” sul gallese. Roglic, per contro, ha rosicchiato tre secondi sul leader della generale e sabato partirà da Tarvisio per i 18,6 km che decideranno il Giro (gli ultimi 7,3 al 12,1% con punte al 22%) con un ritardo di 26”. Joao Almeida, per contro, sembra ormai tagliato fuori e concede 59” alla testa della corsa.

Quella tra Longarone e le Tre Cime (183 km con 5'400 metri di dislivello) era senza dubbio la frazione più insidiosa della corsa rosa. Ci si attendeva che potesse fare sfracelli, tuttavia, proprio come era successo martedì sul Monte Bondone, la selezione è avventura soprattutto da dietro. L'attenzione si è ovviamente concentrata attorno al gruppo della maglia rosa, ma non va dimenticato che il primo a giungere sotto i tre picchi dolomitici è stato il colombiano Santiago Buitrago (per lui seconda vittoria al Giro dopo quella del 2022), membro della fuga a lunga gittata che ha portato lui, il canadese Derek Gee (giunto a 52”) e il danese Magnus Cort Nielsen (a 1’46”) a resistere quali ultimi superstiti al ritorno dei migliori.

La selezione, come detto, è avvenuta soprattutto da dietro, per il ritmo importante mantenuto dalla Ineos del leader, il cui controllo è iniziato ben prima del Passo Giau. Nessuno ha avuto il coraggio di attaccare da lontano, specialità ormai rarissima nel ciclismo moderno. Il primo a mettere il naso alla finestra è stato Roglic, con uno scatto piazzato ai 1’300 metri dall'arrivo. Gli ha risposto con estrema facilità Thomas, mentre Almeida ha dovuto recuperare andando di regolarità. Ai 400 metri, le parti si sono capovolte, con Thomas a provare l'allungo, Roglic a rispondere e Almeida a rimanere ancora una volta sui pedali. Lo sforzo profuso ha però mandato in difficoltà lo sloveno, il quale ha perso una decina di metri. Tuttavia, proprio in vista dello striscione si è improvvisamente ripreso, è tornato sotto a Thomas e lo ha saltato, andando a guadagnare tre secondi sulla maglia rosa. Un margine minimo, ma in questo Giro ogni secondo può essere quello decisivo per la vittoria finale.