Determinante per il futuro del selezionatore sarà, il prossimo autunno, il cammino di qualificazione ai Mondiali 2026
Sarà l’autunno a decidere il destino di Murat Yakin, chiamato a condurre la Nazionale alla qualificazione alla Coppa del mondo in cartellone nell’estate 2026 in Messico, Canada e Stati Uniti, e le cui eliminatorie inizieranno il mese di settembre. Avversari della Svizzera nelle sei fondamentali partite di andata e ritorno saranno Kosovo, Slovenia e Svezia. Malgrado il contratto del Ct abbia scadenza nel 2028, è assai probabile che, in caso di mancata partecipazione ai Mondiali, la sua permanenza sulla panchina rossocrociata sarebbe assai difficile. A salvarlo, infatti, non basterà certo il buon esito dell’ultimo Europeo: i deludenti risultati dei mesi seguenti hanno parecchio contribuito a indebolire la posizione del tecnico basilese, che non potrà vivere ancora a lungo col fieno messo in cascina la scorsa estate in Germania, quando giunse fino ai quarti di finale del torneo continentale.
Di questa precarietà Yakin è ben consapevole: da qui a settembre dovrà innanzitutto ritrovare equilibrio in difesa, senza il quale nessuna squadra – nemmeno la più forte al mondo – può andare lontano. Se Manuel Akanji e Ricardo Rodriguez danno garanzie, così non è per ciò che riguarda il ruolo di esterno destro e di secondo centrale, posizioni per coprire le quali il coach è ancora in cerca di interpreti ideali.
A Faro, località portoghese in cui da lunedì la Nazionale è in ritiro in vista delle amichevoli contro Irlanda del Nord (venerdì 21 a Belfast) e Lussemburgo (martedì 25 a San Gallo), Yakin terrà d’occhio soprattutto Lucas Blondel e Stefan Gartenmann, due dei quattro volti nuovi (con Isaac Schmidt e Alvyn Sanches) che figurano nella lista dei convocati per questo primo raduno del 2025. Una curiosità: né Blondel né Gartenmann hanno mai vissuto in Svizzera.
Spesso titolare al Boca Juniors – fra le maggiori squadre del Sudamerica –, il 28enne Blondel possiede tutti i numeri per diventare il prossimo laterale destro della Nati, ruolo su cui – malgrado qualche buona prestazione di Silvan Widmer ed Edimilson Fernandes – continua ad aleggiare l’ingombrante fantasma di Stephan Lichtsteiner, che non è mai stato sostituito nel modo migliore. Finalmente, Yakin crede di aver trovato in Blondel la soluzione ideale.
E lo stesso dicasi per Stefan Gartenmann, che al Ct pare piacere parecchio. Dopo l’addio di Fabian Schär e con la scarsa fiducia che Murat da sempre ripone in Nico Elvedi, è sul danese di passaporto elvetico – 28enne come lo svizzero-argentino come Blondel – che il Ct punta molto. Giunto in Ungheria dopo una stagione ad Aberdeen, Gartenmann dispone davvero di una chance invitante, anche perché nemmeno Cédric Zesiger – benché nell’Augsburg stia giocando bene – ha mai convinto del tutto l’allenatore rossocrociato, e neanche Eray Cömert, ultimo in classifica nella Liga col Valladolid, pare essere la prima scelta di Yakin. Aurèle Amenda e il luganese Albian Hajdari, invece – pur rientrando nelle grazie del tecnico – più che giocatori del presente sono considerati possibili protagonisti per il futuro.
Blondel e Gartenmann, dunque, dovrebbero godere di un buon minutaggio nelle due partite in agenda questo venerdì e martedì della prossima settimana. Se dovessero debuttare in modo positivo, per Yakin sarebbe un bel sospiro di sollievo, anche perché senza una difesa granitica non si può certo affrontare con serenità le qualificazioni mondiali del prossimo autunno. A destare preoccupazione, soprattutto, è l’attaccante svedese Alexander Isak, che col Newcastle sta segnando con una regolarità impressionante: l’ultima perla l’ha infilata domenica nella porta del Liverpool nella finale di Coppa di Lega, vinta appunto dai Magpies.