CALCIO

Un Lugano al crocevia della stagione chiede strada al Celje

La qualificazione ai quarti di finale di Conference potrebbe far uscire i bianconeri dal tunnel di una crisi che rischia di ripercuotersi in Super League

12 marzo 2025
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Con i “se” e con i “ma” nessuno ha mai scalato le montagne. I dubbi e le titubanze con le quali nelle ultime settimane il Lugano si è trovato confrontato, vanno messe nel dimenticatoio. Giovedì sera a Thun, i bianconeri hanno l'occasione di scrivere una pagina storica per un club che mai ha raggiunto lo stadio dei quarti di finale di una coppa europea. Battere gli sloveni del Celje e regalarsi una doppia sfida con il Panathinaikos o con la Fiorentina (nel ritorno del Franchi i greci hanno una rete da difendere), potrebbe rilanciare una stagione deragliata nell'ultimo mese, con tre sconfitte in Super League, una in Coppa Svizzera e una in Conference. Se sul sintetico della Stockhorn Arena scendesse in campo il “vero” Lugano, quello che a Natale aveva girato davanti a tutti, per il Celje la sentenza sarebbe già scritta. Invece, nell'Oberland bernese ci sarà una squadra colpita nelle sue certezze dall'inattesa striscia negativa e che dovrà far capo a tutta la sua determinazione per non perdere la ghiotta occasione e per cercare di uscire dal tunnel nel quale si è infilata a partire dalla sciagurata eliminazione in Coppa a Bienne.

Pur non disputando una signora prestazione, una settimana fa i bianconeri sarebbero potuti tornare dalla Slovenia con un risultato positivo. Purtroppo, in questo momento pagano con moneta sonante le ingenuità difensive e una sterilità offensiva che su azione è ormai giunta a 450 minuti. La striscia negativa ha contribuito a togliere sicurezza a molti giocatori e i numerosi infortuni di questo inizio 2025 non hanno certo contribuito a rasserenare il clima e a permettere ai singoli toccati di raggiungere la loro miglior condizione fisica. E anche a Thun, Mattia Croci-Torti sarà confrontato con alcune assenze di peso. In particolare quelle di Papadopoulos (stupidamente espulso nel finale della gara d'andata) e Bottani, pure lui squalificato, ma per somma di cartellini gialli. In infermeria, invece, Vladi raggiunge i lungodegenti Aliseda e Mahou.

«In questi giorni, dopo la sconfitta di Sion, ci siamo concentrati soprattutto sulla nostra squadra – ha affermato in conferenza stampa Mattia Croci-Torti –, su cosa significa soffrire tutti assieme. Anche in queste settimane difficili, la squadra non ha mostrato un problema di carenza di gioco, da questo punto di vista le prestazioni sono sempre state buone. Per contro, ci è mancata un po’ di fiducia là davanti, mentre in difesa abbiamo palesato qualche fragilità. Il lavoro da compiere è soprattutto a livello mentale, ma spesso, se la si vuole trovare, la fiducia va cercata. E domani dobbiamo farlo fin dal primo minuto».

Nonostante la sconfitta in Slovenia, il tecnico bianconero rimane estremamente fiducioso... «Ovviamente, l'1-0 per il Celje non era il risultato che avremmo voluto. Ma non è nemmeno da buttare, perché ci consente di ribaltare la situazione. Siamo tutti convinti di poter proporre una grossa prestazione».

Renato Steffen, che dopo la partita di Sion aveva espresso parole di fuoco per cercare di dare una scossa all'ambiente, alla vigilia della sfida con il Celje rimane positivo... «I miei compagni non li ho visti più nervosi del normale. Nei prossimi mesi dobbiamo rimanere uniti, abbiamo ancora la possibilità di vincere molto. Anche in Conference possediamo le qualità per girare la situazione. In questo periodo ci sono piccoli dettagli che non riusciamo a mettere assieme nel modo giusto e questo ci penalizza. Tuttavia, l'attitudine per la sfida con il Celje è quella giusta, in questi giorni l'ho percepito».

E l'attitudine con la quale i bianconeri scenderanno in campo sarà determinante. Troppe volte l'approccio errato ha costretto a cercare rimonte dispendiose sia dal profilo fisico, sia da quello mentale. Il Celje è un avversario che andrà preso per il collo fin dal primo minuto, senza tuttavia eccedere, perché una rete slovena rischierebbe di compromettere il discorso qualificazione. Pressione sì, dunque, ma pure un rigore difensivo troppe volte venuto meno, tant’è che in questo 2025 il Lugano ha subito almeno una rete in dieci delle undici partite disputate.

La compagine slovena, che occupa il quinto posto nel campionato nazionale a 15 punti dalla vetta (Olimpija Ljubljana), è reduce da un pareggio contro il Primorje (2-2) arrivato soltanto al 93’. Il tecnico Albert Riera ha tenuto a riposo, almeno parziale, tutti i giocatori scesi in campo nell’undici titolare dell'andata, ciò che dovrebbe consentirgli di avere a disposizione una formazione piuttosto fresca. Tuttavia, la serata di Thun sarà tutta in mani bianconere. Se il Lugano tornasse a essere sé stesso la qualificazione ai quarti di finale sarebbe, se non proprio garantita, quanto meno probabile: al contrario, se non dovesse aver superato quel blocco più fisico-mentale che tecnico-tattico alla base degli ultimi deludenti risultati, il cammino in Conference e l'intera stagione rischierebbero di deragliare.