Mattia Croci-Torti lancia il penultimo impegno della fase a girone unico di Conference League. Domani sera c'è il temibile Legia Varsavia
Nel quinto turno di Conference League i bianconeri si recano in Polonia per affrontare domani sera (alle 18.45) il temibile Legia Varsavia, attualmente secondo in classifica forte di 12 punti e ben quattro vittorie senza incassare gol. Il percorso del Lugano non è comunque da meno, tant’è che si è accaparrato in anticipo i sedicesimi di finale. L’unica sconfitta dei ticinesi quest’autunno è arrivata in Serbia contro il Backa Topola (4-1 il risultato). A titolo di confronto, i rossobiancoverdi sono riusciti a imporsi 3-0 nella seconda giornata. «Riuscire a fare punti qui a Varsavia significherebbe giocarsi un clamoroso ottavo di finale settimana prossima contro il Pafos. Siamo focalizzati su questa sfida, con quattro punti nelle prossime due partite potremmo fare qualcosa di incredibile», ha dichiarato in conferenza stampa Mattia Croci-Torti. «Ci vogliamo provare, cercheremo di giocare con coraggio». L’unica volta che i bianconeri hanno affrontato una squadra polacca è stato proprio il Legia nei playoff della Coppa Uefa del 1971. Le due sfide finirono con una vittoria per la compagine della capitale a Cornaredo, mentre il ritorno a Varsavia terminò con un pareggio. I polacchi hanno sfidato altre squadre elvetiche su palcoscenico europeo ottenendo due vittorie, due pareggi e altrettante sconfitte. L’incontro più recente è stato nel 2005 nell’ambito delle qualificazioni di Europa League, battuti 4-1 dallo Zurigo.
Fondato nel 1916 da soldati delle Legioni Polacche, da cui ha preso il nome, il club è un simbolo di orgoglio e resilienza. Nel palmarès può vantare ben 16 campionati, 20 Coppe di Polonia e cinque Supercoppe. Un punto di riferimento del calcio dell’Est Europa, insomma. Il Legia è l’unica squadra in Conference a non aver ancora subito reti, risultando così la miglior difesa della competizione. Questo predominio, associato al secondo miglior attacco della competizione con undici reti in quattro partite, secondo solo al Chelsea, si traduce in un secondo posto in classifica. In campionato la squadra guidata da Gonçalo Feio occupa attualmente il quarto posto, preceduta a breve distanza dal Jagiellonia (detentore del titolo), squadra che pure si sta facendo valere in Conference occupando il terzo posto. I bianconeri incontreranno una compagine in un buon momento di forma, che ha vinto quattro delle ultime cinque partite disputate, e otto delle ultime dieci giocate in casa. Sarà da prestare particolare attenzione a Steve Kapuadi, difensore centrale noto per la sua imponenza fisica e abilità nel gioco aereo, nonché a Marc Gual. Conosciuto per la sua versatilità offensiva e capacità di finalizzazione, l’iberico è un elemento cruciale nell’attacco del Legia. In questa competizione ha già messo a referto sei reti, considerate anche le qualificazioni. Polacchi che lasciano tuttavia l’iniziativa ai rivali, per ripartire velocemente con azioni insidiose. «Dobbiamo avere grande rispetto: in Conference ha dimostrato di essere una squadra forte e ben organizzata. Punta molto su questa competizione, e lo sta confermando. Qui a Varsavia sono molto solidi e sarà una partita di alta intensità sia fisica che mentale. Trascinato da questo incredibile pubblico riesce inoltre sempre a mettere in scacco il proprio avversario».
Il Marshall Józef Pilsudski’s Municipal Stadium è situato nel cuore di Varsavia e può accogliere quasi 30mila spettatori. I tifosi del Legia sono noti per il loro sostegno incondizionato. Ogni partita creano un’atmosfera unica, che attrae persone da tutto il mondo. La sezione ultras, conosciuta come Legionisci, crea un’atmosfera formidabile riempiendo lo stadio con coreografie, canti e un senso palpabile di comunità. In una fredda serata a Varsavia l’impianto si trasforma in un calderone, con il calore generato dai tifosi che rende l’ambiente ostile per chiunque. «Giocare in uno stadio caldissimo come questo è una motivazione in più. Questi sono i match per cui si vive il calcio. Siamo pronti a far vedere chi è il Lugano». I sostenitori spingono il Legia fino all’ultimo secondo della partita, ma i bianconeri sono altrettanto in forma. «Il nostro stato d’animo è sicuramente positivo: riuscire a comandare il campionato ha dato nuovi stimoli. È la prima volta che possiamo riposare da sabato a giovedì, quindi abbiamo ritrovato quelle energie che ci sono mancate nelle ultime settimane. Il turnover non riguarda solo l’aspetto fisico, ma anche quello mentale. I giocatori che scenderanno in campo saranno pronti a dare tutto», ha chiuso il Crus. Per Kacper Przybylko la partita rappresenta un momento speciale. «Sono molto emozionato di essere qui. Giocare contro una squadra così importante nel mio paese d’origine è speciale. Farò di tutto per aiutare i miei compagni a portare a casa un risultato positivo».
Eliminato in Coppa Svizzera dal Bellinzona e fermato sul pari dal Basilea (rimasto in dieci a quindici minuti dalla fine) nell’ultima di campionato, dal canto suo il San Gallo accoglierà il Vitoria Guimarães – attualmente quinta forza del torneo a quota dieci punti. Fondato nel 1922, il club è stato promosso nella massima serie lusitana nel 1941 e da quel momento è stato retrocesso solo in due circostanze. I biancoverdi sono invece nelle retrovie, 25esimi con soli quattro punti, e dunque sono chiamati a incrementare il proprio capitale nell’ultima partita casalinga della fase a girone unico se vogliono mantenere acceso il barlume di speranza di conquistare i playoff. Non sarà tuttavia facile contro una squadra finora imbattuta nella competizione. La sconfitta di questo weekend, 1-0 dal Benfica, non ha infatti modificato lo stato di forma dei Conquistadores. Da inizio stagione la compagine di Rui Borges ha racimolato come peggiore risultato un pareggio, 1-1 in quel di Astana. In precedenza il Guimarães aveva vinto tutte le partite disputate in Conference, battendo pure lo Zurigo nel terzo turno di qualificazione. A risultare decisivo era stato Nelson Oliveira, capace di realizzare un gol e un assist. Il natio di Barcelos è uno dei più conosciuti della squadra, composta principalmente da giocatori cresciuti nel settore giovanile. Nella sua carriera ha infatti giocato nei massimi campionati di Francia, Inghilterra e Spagna. Il 33enne sarà probabilmente noto a qualcuno pure a San Gallo. Nel 2020 ha segnato la rete che ha sancito l’eliminazione dei biancoverdi nei preliminari di Europa League contro l’Aek Atene.