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Rien ne va plus in casa Bellinzona, umiliato dall'Aarau

Nella fredda serata d'inizio novembre funziona poco, o nulla. La crisi dell'Acb ormai è assodata, benvenuta pausa Nazionale

(Ti-Press/Crinari)
9 novembre 2024
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È calata la notte, fonda, nei pressi del Comunale. L’Acb è incappato nel terzo passo falso consecutivo e, addirittura, nella sesta giornata di fila senza conoscere successo. Un malloppo pieno che manca dal 24 settembre, un’eternità considerando le ambizioni di promozione. Nella fredda serata della capitale la compagine di Benavente ha confermato la tendenza negativa delle ultime settimane, incassando una sonora batosta (4-1 il risultato finale) dall’Aarau. Come le foglie in autunno, fragili e indifese dinanzi alla ciclicità della natura, le certezze del Bellinzona hanno iniziato a scolorirsi fino a perdere d’intensità; dai rami sono cadute, dissolvendosi nel… nulla. Il club ha dunque ‘risposto’ a questa emorragia di risultati, culminata nel bagno di umiltà di sabato, barricandosi nel silenzio. Nessuno ha rilasciato dichiarazioni alla stampa, già capitato nell’era Bentancur appena la classifica ha cominciato a essere pericolante. Il terzultimo posto a sei punti dal fanalino di coda non è sicuramente la camomilla più concilia sonno.

La serata è iniziata dalla protesta dei Boys in merito alla colonna sonora che accompagna le squadre in campo: basta Marcia, spazio alle note di All Right Now dei Free. Nemmeno il rock melodico della band anglosassone ha tuttavia caricato i padroni di casa. L’Acb si è limitato a difendere compatto, mentre la compagine argoviese ha viepiù alzato i giri del motore finalizzando una splendida ripartenza grazie a Fazliu. Un duro colpo, seguito dalla beffa. Già, perché l’incontro si è ulteriormente incrinato complice il problema muscolare occorso a Chacón. Il 24enne ha più volte cercato di richiamare l’attenzione della panchina, ma nulla si è mosso finché non si è steso a terra dolorante. Quindici minuti più tardi l’Aarau ha così raddoppiato lo score, approfittando di una punizione battuta velocemente (e superficialmente) dal Bellinzona; imbeccato alla perfezione da Thaler, Gjorgjev ha scavalcato Enzler – fuori posizione – e realizzato il secondo centro stagionale. Il malcontento è comprensibilmente aumentato fra il pubblico, arricchito dalla presenza di tifosi ospiti. Poca fame, meno idee. La pallonata rifilata sul viso di Gorga da Hamdiu è stata l’emblema della frazione iniziale, tant’è che i biancorossoneri hanno calato il tris grazie alla conclusione da circa 25m di Fofana. Nell’occasione poco reattivo l’estremo difensore sopracenerino.

Dominata in lungo e in largo fino alla pausa, la squadra di Benavente non è stata capace di offrire una reazione conforme alla situazione. Trascorsi cinque minuti della ripresa ha infatti rischiato di capitolare un’altra volta, ma il palo ha negato il poker. La brezza del Comunale ha iniziato a spirare leggermente in direzione opposta, quando Nivokazi è riuscito a ridurre le distanze. Una sensazione di breve durata, sicché Krasniqi ha ‘falciato’ in area Gjorgjev non lasciando altro scampo a Grundbacher che decretare l’estrema punizione. Un’estrema punizione di cui si è incaricato Fazliu, capace di firmare la doppietta personale. Il risultato era ormai assodato da parecchio, tuttavia l’Acb non ha mai veramente cercato di addolcire la pillola evitando d’incappare in una vera e propria batosta. Calato il ritmo, la squadra ospite ha comunque trovato il modo di mettere in difficoltà Mihajlovic (che sconterà un turno di squalifica la prossima di campionato) e compagni. Nel finale il Bellinzona ha fatto riecheggiare a sua volta i legni, eppure solo Enzler ha scongiurato un passivo ben più amaro.

L’Aarau ha beneficiato della fiacca prestazione dell’Acb, ma finora è stata una delle squadre (della serie cadetta) a proporre il miglior calcio. Qualità e trame interessanti, che ora difettano nella capitale. «Non è stato affatto semplice capire il Bellinzona, che nelle ultime settimane ha cambiato spesso giocatori e modulo – ha commentato Brunello Iacopetta –. L’entrata in materia è stata difficoltosa, tuttavia siamo riusciti a gonfiare il sacco tre volte sprecando anche qualche occasione. Nella ripresa Toure ha colpito il palo, dunque abbiamo realizzato il poker amministrando in seguito il maggior dominio territoriale dei sopracenerini». I biancorossoneri erano intenzionati a riscattare la battuta d’arresto di Carouge, esame pienamente superato. Ognuno ha il proprio ruolo e le fasce puntellano la punta. «Sì, effettivamente, in attacco siamo ben messi. Il campionato è ancora lungo, siamo a novembre, perciò bisogna continuare su questa strada e rimanere umili». È invece ruzzolato in una spirale negativa Benavente, incapace di correggere il tiro e conquistare più di due punti nelle ultime sei giornate. «La rosa è ben equipaggiata, rimane papabile alla promozione». Parola che incute paura nei pressi del Comunale... I pasticceri sono intenti a sfornare chili di panettoni, chissà se il 51enne sentirà profumo di uvetta e canditi? Quattro sole vittorie sono pochine. Il 22 novembre non sederà in panchina, ma, forse, non sarà esclusivamente una questione di ammonizioni. E, allora, benvenuta pausa Nazionale: bisogna riordinare le idee.

Il Thun detronizza l’Étoile Carouge

Nella sfida clou del weekend il Thun ha sfruttato il fattore casa, superando in campo (2-1 il risultato) e in classifica il poc’anzi citato Étoile Carouge. La chiusura fallosa dell’ultimo baluardo romando, Diallo, su Gutbub sembrava il classico episodio capace di ridefinire i giochi di potere del campionato. E, invece, il 24enne si è rifatto schermando il tentativo di Matoshi. Un ‘malandrino’ tocco di mano in area di Caslei ha però concesso un secondo rigore alla compagine bernese. Questa volta si è incaricato della battuta Frith, che non ha mancato il bersaglio. Nella ripresa la squadra ospite ha cercato di riequilibrare i conti, ma è stato il Thun a realizzare il raddoppio grazie a Castroman – subentrato da poco dalla panchina. Il punto della bandiera del Carouge non è riuscito a ribaltare il risultato. E, così, la ciurma di Lustrinelli si è presa il comando in solitaria della lega ribadendo le sue ambizioni.

Bellinzona - Aarau (0-3) 1-4
Reti: 21’ Fazliu 0-1, 36’ Gjorgjev 0-2, 40’ Fofana 0-3, 52’ Nivokazi 1-3, 63’ Fazliu (su rigore) 1-4.
Bellinzona: Enzler; Mihajlovic, Tokam, Gorga, Krasniqi (71’ Gloor); Chacón (24’ Chouik), Hamdiu (71’ Lusuena), Nkama (52’ Sangare), Da Silva (52’ Diarra), L’ghoul; Nivokazi.
Aarau: Hübel; Obexer, Müller, Thaler, Dickenmann; Fofana, Aliu (71’ Jakob), Gjorgjev (85’ Derbaci), Fazliu (85’ Gebreyesus), Koide (64’ Avdyli); Toure (71’ Ernest).
Arbitro: Grundbacher.
Note: 851 spettatori. Ammoniti: 12’ Aliu, 31’ Nkama, 63’ Sangare, 70’ Hamdiu, 77’ Fazliu, 83’ Mihajlovic, 85’ Obexer. Bellinzona privo di Sabbatini, Sauter e Sörensen (infortunati); Aarau senza Acquah (squalificato), Bobadilla, Candé e Jäckle (infortunati).