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Una Svizzera inguardabile perde anche in Serbia

Terza sconfitta consecutiva in altrettante gare per la squadra di Murat Yakin, che sembra soltanto lontana parente di quella vista a Euro 2024

12 ottobre 2024
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Una serata con zero gol fatti, due subiti, un rigore fallito e sempre zero punti in classifica dopo tre giornate: prosegue nel peggiore dei modi il cammino dei rossocrociati nella Nations League. In un match che la Svizzera era chiamata a vincere – o almeno a non perdere – non c‘è stato proprio nulla da salvare, e la situazione ormai è più che compromessa.

Dopo le due sconfitte subite a Copenaghen e poi in casa contro la Spagna, quella giunta in Serbia è quella che lascia maggiormente delusi. Se nei primi due casi, infatti, si potevano accampare scusanti, stavolta di alibi non ce ne sono proprio stati. Come lo scorso anno, per Murat Yakin e i suoi giocatori l'autunno si sta rivelando un autentico incubo.

Si è giocato a Leskovac, in provincia. Gli spettatori sono pochi, ma rumorosi, specie nel fischiare il Salmo svizzeri: del resto, questa non è una partita come le altre. I precedenti più recenti, infatti, sono stati caratterizzati da polemiche a non finire di stampo politico. Il match è brutto e noioso, giocato a ritmi lentissimi, senza troppa grinta e senza guizzi degni di nota.

Per i primi 25 minuti è comunque la Svizzera a farsi preferire: non tanto per meriti propri, quanto per l'imbarazzante pochezza dei padroni di casa. Presto, però, anche i rossocrociati rinunciano a giocare, e lo spettacolo diventa ancor meno interessante. Lo 0-0 pare ormai scontato, ma poi, proprio quando il 45‘ stava per scadere, uno tocco sciagurato sui cinque metri di Elvedi – che un attimo prima era stato fra l'altro ammonito – beffa Kobel: l'autorete permette ai serbi di andare al riposo in vantaggio per 1-0 e di prendere finalmente in mano le redini dell'incontro.

Da segnalare, nel corso del primo tempo, soltanto un altro cartellino giallo – per Widmer al 23‘ – e un gol divorato da Embolo, che al 33’ spreca una ghiottissima occasione ciabattando a lato un destro da pochi metri.

Nei primi minuti della ripresa (53‘) c’è da menzionare una rete annullata alla Svizzera: Ndoye, già prima di correggere in gol una corta respinta del portiere serbo Rajkovic, è in fuorigioco. Sull'altro fronte invece, dopo un paio di minuti, bella iniziativa di Pavlovic che alla fine però calcia alto.

I padroni di casa trovano però il raddoppio al 62‘, quando Mitrovic confeziona un gol d'antologia: dopo aver salvato caparbiamente una palla che pareva destinata al fallo laterale, converge, entra in area, nessuno lo contrasta, e fa partire dai 16 metri un destro a giro che si infila all'incrocio alla sinistra di Kobel. E il passivo avrebbe potuto farsi più pesante già un paio di minuti più tardi, se Kobel non avesse neutralizzato un colpo di testa a botta sicura di Jovic da distanza ravvicinata.

Murat Yakin, forse troppo tardivamente, provvede a cambiare qualcosa, e al 70’ manda in campo Edmilson Fernandes, Zeqiri e Garcia al posto rispettivamente di Aebischer, Amdouni e Rodriguez. Subito la situazione cambia – o meglio, potrebbe cambiare – perché Ndoye viene steso mentre s'invola verso la porta serba e all'arbitro italiano Sozza non resta che fischiare il rigore. Sul dischetto va Embolo, ma ci va malissimo: calcia debole e abbastanza centrale, e ovviamente Rajokovic respinge facilmente. Non è proprio serata. A Leskovac termina 2-0 per i locali, e poco conta se, forse, per i rossocrociati ci sarebbe stato un altro rigore (84‘), sul quale l'arbitro ha però chiuso un occhio, concedendo soltanto una punizione dal limite. C‘è un dato che dovrebbe fare riflettere: malgrado il buon Europeo disputato la scorsa estate in Germania, solo soltanto 2 i successi dei rossocrociati nelle ultime 11 partite.

«Perccato, perché avevamo cominciato bene», ha detto alla fine Remo Freuler. «Avevamo avuto anche una grossa occasione, con Embolo, alla mezz'ora. Purtroppo non l'abbiamo sfruttata, e da lì in avanti siamo calati, permettendo ai serbi di prendere fiducia. Purtroppo non siamo più quelli visti agli Europei in Germania. Speriamo di fare meglio martedì in casa contro i danesi. Lo dobbiamo ai nostri tifosi, alcuni dei quali sono venuti fin quaggiù in Serbia per sostenerci».

Dan Ndoye si è invece espresso così: "È frustrante. Prima di concedere ai serbi alcune occasioni sulle palle ferme, avevamo giocato bene. Se continuiamo a sbagliare davanti alla porta avversaria, sarà difficile vincere partite. Personalmente, ho cercato alcune incursioni, sfruttando la mia velocità».

Gregor Kobel, che malgrado la sconfitta non ha colpe, suona l'allarme: "Ora dobbiamo rialzare la testa al più presto. Dopo una simile sconfitta, la frustrazione è enorme, anche perché avevamo l’opportunità di fare meglio. Il fatto di giocare contro la Danimarca già fra tre giorni può essere un bene».

«Abbiamo iniziato la partita molto bene», fa notare anche io difensore Manuel Akanji.«Poi però abbiamo commesso un numero incredibile di errori. Abbiamo perso troppi duelli e abbiamo fatto troppi falli vicino alla nostra area, e lo stupido autogol è proprio figlio dei troppi falli in zona pericolosa. Sul gol di Mitrovic, ho cercato di impedirgli di calciare fra le mie gambe, sul primo palo, ma lui ha trovato una conclusione incredibile».

Infine, le parole del tecnico Murat Yakin, parso in panchina un po’ abulico e – a differenza di altre volte – carente nel coaching: «Tutto gira contro di noi in questo momento. Stavamo dominando ma abbiamo finito per favorire i serbi. Abbiamo perso un po' di pazienza, commesso troppi falli, e i serbi ne hanno approfittato al meglio. Davanti ci siamo mossi abbastanza bene, ma la Serbia ha difeso davvero bene».

Prossimo impegno, martedì a San Gallo contro la Danimarca per nostra fortuna sconfitta in serata dalla Spagna (1-0): vincere sarà più che obbligatorio, se si vuole evitare la retrocessione.

Serbia - Svizzera 2-0 (1-0)

Reti: 45‘ Elvedi (autogol) 1-0. 62’ Mitrovic 2-0.

Serbia: Rajkovic; Erakovic, Milenkovic, Pavlovic; Nedeljkovic (74’ Simic), Maksimovic, Grujic (46‘ Jovic), Birmancevic (88’ Cumic); Samardzic, Lukic (54‘ Zdjelar); Mitrovic (74’ Maksimovic).

Svizzera: Kobel; Elvedi, Akanji, Rodriguez (70‘ Garcia); Widmer (46’ Rieder), Freuler, Xhaka, Aebischer (70‘ Edimilson Fernandes); Amdouni (70’ Zeqiri), Embolo (86‘ Monteiro), Ndoye.

Arbitro: Sozza (Ita)

Note: Spettatori 7'000. Ammoniti: 23’ Widmer, 44‘ Elvedi, 71’ Nedeljkovic, 85‘ Simic, 93’ Samardzic.

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