La doppietta del numero 11 (secondo gol di rara bellezza) gira una partita che si era messa male. Così i bianconeri mantengono la vetta della classifica
Tre punti sudati fino alla fine, ma meritati, quelli conquistati dal Lugano contro un Winterthur sceso in Ticino con l'intento di portare a casa almeno un punto e dunque attento soprattutto alla fase difensiva. Eroe di giornata, Renato Steffen, autore della doppietta con la quale i bianconeri girano la partita e ribaltano i Leoni zurighesi.
Mattia Croci-Torti, costretto a fare a meno di Valenzuela e Vladi e, all’ultimo momento, pure di Bottani, applica un generoso turnover, in considerazione della settimana inglese che lo attende, con l’impegno di giovedì 3 ottobre a Thun in Conference League contro l’Helsinki. In panchina Hajdari, Steffen, Belhadj e Zanotti, dentro Marques, Brault-Guillard, El Wafi, Dos Santos.
Il Lugano preme subito il piede sull’acceleratore e la prima occasione cade dopo appena due giri di orologio: conclusione potente di Bislimi da fuori area, respinta di Kapino e tap-in mandato alle stelle da parte di Dos Santos. Nei primi 10’ la pressione bianconera è costante e al 7’ ci prova anche Aliseda, con una conclusione dal limite dell'area che sorvola non di molto la traversa della porta zurighese. Al 13’ il Winterthur va vicino al gol del vantaggio alla sua prima incursione nell’aera avversaria: splendido colpo di tacco di Di Giusto a liberare Stillhart che da posizione leggermente defilata conclude andando a toccare l’esterno della rete. Scampato il pericolo, il Lugano torna a permeare e al 18’ su un cross basso di Cimignani, Aliseda arriva in scivolata ma con un attimo di ritardo: il pallone è respinto da Schättin in maniera piuttosto goffa, tanto da rischiare di beffare Kapino. I padroni di casa premono, ma non riescono a passare, come al 21’, quando Cimignani dai 20 metri indovina l’angolino basso, dove però arriva la manona del portiere zurighese.
Al 28’ altra occasione per gli ospiti: Dos Santos perde palla tra la bandierina del corner e l’area di rigore, la sfera arriva sui piedi di Di Giusto che ci prova di prima intenzione da una dozzina di metri, ma Saipi ci mette i piedi e devia in calcio d’angolo. La prima mezz’ora è tutta del Lugano, tuttavia il Winterthur dimostra di saper essere pericoloso in ripartenza e al 35’ ci prova con il solito Di Giusto, ma la sua conclusione si spegne sul fondo. È l’ultima azione degna di nota di un primo tempo dominato territorialmente dai padroni di casa ai quali è però mancata la capacità di concretizzare la mole di lavoro. Così, le due occasioni migliori sono paradossalmente capitate sui piedi di Stillhart e Di Giusto.
La ripresa si apre con gli stessi 22 protagonisti dei primi 45’ e con un canovaccio che non si discosta da quello visto nel primo tempo, con i bianconeri padroni del campo, ma che difficilmente riescono a penetrare nei sedici metri avversari e con un Winterthur chiuso nella sua tre-quarti, pronto a sfruttare qualche possibile ripartenza.
Al 58’, tuttavia, i bianconeri confezionano la frittata: Di Giusto tiene miracolosamente in campo un pallone sulla linea di fondo, Stillhart controlla e mette in mezzo e Bajrami, il quale è posizionato sul dischetto di rigore, non lascia scampo a Saipi. Atteggiamento difensivo colpevole, ma è giusto sottolineare anche la tenacia di Di Giusto, caparbio nell'evitare che il pallone scivoli oltre il fondo.
Al 61’ Croci-Torti si gioca quattro cambi in un colpo solo, con l’ingresso di Przybylko, Belhadj, Mahou e Zanotti per Dos Santos, Grgic, Cimignani e Brault-Guillad.
Il primo squillo di tromba lo suona al 66’ Zanotti, con una conclusione ravvicinata ma da posizione defilata, che Kapino riesce a neutralizzare. Un minuto dopo, Aliseda si ritrova sui piedi una palla invitante a pochi metri dalla porta, prova la conclusione al volo, ma cicca in maniera incredibile. A 20’ dal termine Croci-Torti si gioca anche l’ultima carta, inserendo Steffen. Pochi secondi dopo altra ripartenza del Winterthur, finalizzata dai 20 metri da Frei, sul cui tiro, però, si distende bene Saipi. E due minuti dopo il suo ingresso in campo, Steffen dà ragione alla scelta del suo allenatore, girando in rete dai cinque metri un pallone messo in mezzo da Aliseda. Dopo il gol di Bajrami il Lugano ha decisamente cambiato ritmo e questo non solo ha portato al gol del pareggio, ma dieci minuti più tardi, sempre con lo stesso Steffen, permette di trovare il gol che capovolge il risultato. Un gol da cineteca: lancio di Bislimi dalla tre quarti a premiare la profondità di Steffen, aggancio di sinistro e tocco, sempre di mancino, a far scivolare il pallone alle spalle di Kapino. Un capolavoro.
Nei minuti finali, il Winterthur ci prova, senza tuttavia creare pericoli dalle parti di Saipi. Una vittoria tanto sofferta quanto meritata, firmata da un giocatore che quando è in giornata diventa assolutamente imprescindibile per la manovra offensiva di questo Lugano. Tre punti in rimonta che permettono ai bianconeri di tenere il passo di Lucerna e Zurigo in vetta alla classifica di Super League (in attesa della sfida al vertice di domenica al Letzigrund) e di lanciare al meglio l’esordio di giovedì nella fase a girone unico di Conference League.