Calcio

È morto Sven-Göran Eriksson

L'ex allenatore della Nazionale inglese e di Lazio, Sampdoria e Roma aveva 76 anni ed era affetto da un tumore incurabile

Sven-Göran Eriksson
(Keystone)
26 agosto 2024
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L'ex allenatore di calcio svedese Sven-Göran Eriksson è morto. Lo afferma la Bbc. Pochi mesi fa aveva annunciato di essere affetto da un tumore incurabile.

"Una notizia terribilmente triste ci giunge: Sven-Göran Eriksson è morto all'età di 76 anni. L'ex allenatore dell'Inghilterra è morto questa mattina nella sua casa circondato dai suoi cari", scrive l'emittente pubblica inglese.

Era stato il primo allenatore straniero dell'Inghilterra, legando così indissolubilmente la sua figura al calcio britannico. In Italia era arrivato a metà degli anni 80 alla Roma, dopo l'esperienza sulla panchina del Benfica in Portogallo. Poi le panchine di Fiorentina e Sampdoria. Con la Lazio vinse lo scudetto nella stagione 1999-2000. Ha poi girato il mondo dall'Arabia alla Cina, alla Thailandia. Ha allenato diverse Nazionali: dopo l'esperienza con l'Inghilterra, ha infatti guidato Costa d'Avorio, Messico e Filippine.

A gennaio aveva rivelato di combattere contro un tumore, arrivato allo stadio terminale, affermando di avere, nella migliore delle ipotesi, «un anno di vita». Da quell'annuncio, Eriksson era stato ospite di alcune delle società che ha allenato in giro per l'Europa. In Italia è stato accolto allo stadio dalla Lazio e dalla Sampdoria. In Inghilterra ha realizzato un suo sogno: sedere sulla panchina del Liverpool nel corso di una partita organizzata tra le leggende del club e l'Ajax.

«Non essere dispiaciuto. Sorridi». È uno degli ultimi messaggi dell'allenatore nel corso di un documentario a lui dedicato che Amazon ha pubblicato nelle scorse settimane. «Grazie di tutto: allenatori, giocatori, pubblico. È stato fantastico. Prendetevi cura di voi stessi, prendetevi cura della vostra vita e vivetela. Fino alla fine. Ho avuto una bella vita, sì», ha ammesso Eriksson. «Penso che tutti noi abbiamo paura del giorno in cui moriremo. Ma la vita riguarda anche la morte. Dovete imparare ad accettarlo, per quello che è. Speriamo che alla fine la gente dica: ‘Sì, era un brav'uomo’. Ma non tutti lo diranno. Spero che mi ricorderanno come un uomo positivo».

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