Xherdan Shaqiri parla del futuro a Basilea, tra speranze e attese. Dopo aver tenuto tutto nascosto: ‘All’annuncio molti sono rimasti davvero sorpresi’
Voleva tornare a casa, Xherdan Shaqiri. In quella Basilea che l’aveva visto crescere, calcisticamente soprattutto, prima di spiccare il volo nel 2012 per altri lidi, dopo tre titoli svizzeri e due Coppe nazionali. Una questione di cuore, insomma, fa capire nella sua prima conferenza stampa dal suo ritorno in Svizzera l’ormai ex attaccante dei Chicago Fire, compagine della Major League statunitense da cui sarebbe dovuto partire a fine anno, ma poi durante gli Europei di calcio le cose sono evolute rapidamente. «Sin dall’inizio, le trattative sono state molto positive – racconta il direttore sportivo dei renani, Daniel Stucki –. E una volta che abbiamo definito il quadro della situazione, sapevamo di aver voce in capitolo».
Così, quando settimana scorsa è stato rescisso il contratto che legava il centrocampista al club nordamericano, il Basilea non è stato travolto nelle trattative dalle offerte di altri club europei, siccome Shaqiri ha subito lasciato intendere a tutti che le trattative con la società renana erano in fase avanzata. «Volevo tornare a casa – racconta il calciatore –. Per quanto riguarda l’aspetto finanziario, sapevo fin dall’inizio che avremmo raggiunto un’intesa, perché non si trattava soltanto di soldi. È per questo motivo che ero tranquillo». Anche quando si è trattato di nascondere la cosa, mentendo anche ai suoi futuri colleghi, a cui aveva detto di trovarsi ancora a casa sua, a Chicago. «All’annuncio, molti di loro sono rimasti davvero sorpresi – aggiunge –. Ed era esattamente quello, ciò che volevamo».
Nelle dodici stagioni vissute all’estero, in cui ha vinto anche due volte la Champions con Bayern Monaco e Liverpool, Shaqiri dice di avere «un lungo elenco» di momenti significativi, ma di non essere in grado di determinare quale di questi l’abbia segnato di più. Tuttavia, il trentaduenne di origini kosovare non dimentica i momenti negativi che ha vissuto, ma assicura di volerseli lasciare alle spalle, ora che è tornato a vivere con i propri genitori e si appresta a vivere una nuova avventura, dicendosi tranquillo nonostante il suo ritorno a Basilea è associato a grandi aspettative, alcune delle quali le nutre lui stesso nel suoi confronti. «Nella vita non ci sono mai garanzie, ma io sono una persona ottimista, e sono fiducioso di poter aiutare la squadra con gol e assist. Il Basilea ha molti giovani che possono ancora svilupparsi, ed è bello che possano contare su un compagno esperto, che – spero – possa dare spinta alla squadra. Dobbiamo rimanere con i piedi per terra e fare un passo alla volta, tutti assieme, ma è chiaro che a lungo termine, il club deve tornare al suo posto». E quel posto, per Shaqiri, è chiaramente il posto di club faro del calcio svizzero.