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Una giornata da ricordare, ma in palio c’è la gloria eterna

La centesima edizione della Coppa Svizzera regala subito in entrata due sfide di spessore a Mendrisio e Malcantone, che ospiteranno Lucerna e San Gallo

(Fc Malcantone)
16 agosto 2024
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Una manifestazione intrinseca di storia, capace di entusiasmare tutto il Paese. La magia della Coppa Svizzera è palpabile soprattutto in occasione del primo turno, in cui le squadre più blasonate affrontano quelle di periferia. Poco importa, o quasi, la categoria di militanza. I professionisti abbandonano i loro stadi faraonici e tornano nei campi dove hanno iniziato le rispettive carriere, mentre i calciatori amatoriali cercano di onorare la maglia. Dalle misure di sicurezza fino alla carne alla brace. Chi è stato ‘accontentato’ dal sorteggio e ha pescato una compagine del massimo campionato è impegnato senza posa nell’organizzazione. Il risultato è spesso di secondaria importanza. Già, perché l’atmosfera che attornia la kermesse non ha eguali. Nell’anno della sua centesima edizione saranno chiamati all’exploit Mendrisio e Malcantone, che accapiglieranno quel pallone agghindato da qualche frammento del trofeo rispettivamente a Lucerna e San Gallo.

La ciurma di Amedeo Stefani (Prima Lega) sabato alle 18 ospiterà la sesta forza della Super League. «Un grande onore! Non sarà una scampagnata: una festa, sì, ma cercheremo di lottare su ogni pallone così da fregiare la maglia che indossiamo senza incassare batoste». Il format della Coppa è democratico, può regalare una squadra blasonata come una della stessa categoria. «Queste sono tuttavia le partite che rimangono più impresse nella memoria, ricordi che si possono raccontare a figli e nipoti». Chiusa la passata stagione in modo sontuoso, lottando spesso per la promozione, il match di questo weekend sembra una ‘leccorniosa’ ciliegina sulla torta. «Il club è riuscito a raggiungere due volte consecutive il tabellone principale della rassegna nazionale, ponendo fine a un’astinenza di quasi dieci anni. Non è affatto scontato, perciò questa partita sarà la nostra ricompensa. D’altronde nel giro di tre anni siamo passati dalla Seconda interregionale alla Prima Lega». Mario Gavranovic, Antoine Rey e Andreas Becchio. I colori biancorossoneri sono parecchio ambiti. «La piazza è calorosa – continua il mister –. C’è un clima di lavoro sereno, ma serio e puntuale. E, questo, fra i giocatori trapela. Lo zoccolo duro rimane comunque sempre lo stesso. Non manca il senso di appartenenza» che la società ripone a sua volta nei confronti del territorio.

Dai campi (letteralmente) di patate in viale Stazione, la centennale storia del Mendrisio ha conosciuto numerosi momenti di gloria come la permanenza nella serie cadetta. Un club di paese rimasto ben radicato nel tessuto sociale, capace ad esempio d’instradare la carriera di Claudio Sulser e chiudere quella di José Altafini. «La società punta su persone motivate, che sposino la causa e incarnino valori quali umiltà e coraggio in modo da raggiungere traguardi viepiù ambiziosi». Una filosofia condivisa da Stefani, che ha effettuato tutta la trafila nel Mendrisio, «e la magia del calcio si ripete ogni giorno». Lasciato alle spalle il rinvio (causa traffico) dell’esordio stagionale, i momò hanno ripreso le ostilità di campionato inchinandosi di misura al Freienbach. «Non è stata una prestazione da buttare, anzi. È inoltre pendente un ricorso in seguito alla mancata espulsione di Maggio, beccatosi la seconda ammonizione a ridosso della pausa». L’intenzione quest’anno è comunque di «migliorarci e consolidarci, senza dimenticare i giovani della zona». Nell’ambito dei festeggiamenti del centenario della sua fondazione, il club di confine si è inoltre fatto promotore della realizzazione di una nuova struttura prefabbricata e della ristrutturazione dell’attuale stabile destinato a spogliatoio così da «soddisfare le maggiori esigenze di spazio, non solo dell’Fc Mendrisio, e rispettare le norme igieniche. La speranza è di procedere il più rapidamente possibile», conclude Stefani.

Il divario è ampio, ma...

Il giorno seguente, domenica 18 agosto, sarà dunque il turno della compagine allenata da Omar Copelli: sul terreno amico del centro sportivo Roque Maspoli di Caslano sarà di scena il San Gallo. Una sfida di grande prestigio, ma soprattutto «fonte di orgoglio – evidenzia Ivo Saccomanno, presidente del Malcantone –. Non possiamo che ritenerci soddisfatti del sorteggio, di ospitare una squadra così blasonata. Il match proietterà tutta la regione sotto i riflettori nazionali, mettendo in luce forze nonché potenziale del calcio locale». Un impegno finanziario e organizzativo non indifferente «sostenuto da Municipio e Comune, perciò siamo fiduciosi della buona riuscita». I rossoneri non hanno aspettative, la speranza «è di ben comportarci e non sfigurare. D’altronde bisogna essere onesti: la differenza fra i due club è abissale, tuttavia la Coppa regala in ogni edizione qualche sorpresa. I ragazzi sono motivati, ci difenderemo egregiamente onorando la maglia… Non vedo l’ora di scoprire il risultato». I sostenitori di fede biancoverde accorreranno in massa, quasi cinquecento sangallesi affolleranno le strade del Malcantone.

Non sarà comunque da meno il tifo rossonero. «Il nostro settore giovanile ha una base piuttosto ampia, perciò la rispondenza sarà elevata». Chi accompagnerà il proprio figlio e chi, invece, sosterrà «amici e familiari. La cornice di pubblico completerà l’opera di una sfida particolare, fonte di motivazione». Un po’ come successo in occasione del campo di allenamento e del conseguente meet&greet organizzato dal Lugano. Sì, perché questo incontro fra club e comunità «rafforza la passione delle nuove leve. Non da ultimo permette di costruire il futuro». La storia del Malcantone infatti è caratterizzata da numerose fusioni, ad esempio l’anno scorso ha unito le forze con l’Agno, ma i successi non sono mancati: Coppa Ticino e promozione in Seconda Lega Interregionale con una giornata d’anticipo. «La stagione appena passata è stata ricca di soddisfazioni anche in termini di settore giovanile, tant’è che Dario Donnet ha ricevuto la chiamata di mister Copelli. Ora siamo focalizzati sul campionato. Nel weekend abbiamo già superato il primo turno di qualificazione per la prossima edizione della Coppa Svizzera, imponendoci ai supplementari 3-1 sull’Emmenbrücke. Quest’anno l’intento è di ottenere una salvezza tranquilla e la strada imboccata è buona», chiude Saccomanno.

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