L’Acb, impegnato domani sera in casa, ha parzialmente rivoluzionato la sua rosa (ancora da ultimare) rimanendo arduo da inquadrare
A due mesi dall’ultima fatica di campionato, la Challenge League riprende fra poche ore le ostilità. La caccia (alta) a Thun e Aarau è insomma scattata, eppure, senza pesi massimi che reclamano in modo perentorio la promozione, l’equilibrio sembra essere maggiore. Sì, perché ogni società ha cercato di operare sul mercato così da rinforzare l’organico senza però azzardare discorsi megalomani. Esclusa la squadra di Mauro Lustrinelli, la passata stagione rimandata solo allo spareggio dal Grasshopper, le altre ‘big’ sembrano equivalersi almeno sulla carta.
E l’Acb? I sopracenerini, impegnati domani sera (ospite del Comunale sarà il Wil dell’ex Alexander Muci), sono ancora ostici da inquadrare. Confermato lo staff tecnico, la dirigenza ha iniziato a muoversi sul mercato così da imbastire una rosa capace di scompaginare i giochi di forza del campionato. Accomiatatosi su tutti da Matteo Tosetti, dall’appena citato Muci, Tommaso Maressa – ritornato in quel di Torino – e Rodrigo Pollero, il Bellinzona è stato chiamato a ricostruire la squadra. L’organico rimane da ultimare, ma, come emerso nel corso delle amichevoli, necessita maggiore affiatamento. A Fabian Gloor, Hervé Matondo e Nassim L’Ghoul sono infatti seguiti nelle ultime ore il centrale uruguaiano Sebastián Gorga e il centrocampista liberiano Mo Sangare. L’idea è di formare una squadra che mira in alto, ma senza complessi, ha dichiarato su queste colonne il neopresidente Brenno Martignoni Polti.
Le indicazioni emerse durante la preparazione non sembrano caldeggiare l’Acb in ottica promozione, ma la compagine di Benavente spera di essere la classica sorpresa. Una speranza condivisa in toto dalla piazza, che si augura di lasciare alle spalle un’annata altalenante in termini di risultati e prestazioni. Il clima è disteso, ora bisogna far parlare il campo.