Calcio

Nacho Fernández, una vittoria oltre il campo

La battaglia fuori dal rettangolo di gioco di un campione contro il diabete in cammino verso la gloria europea

Con la maglia della Nazionale iberica
(Keystone)
12 luglio 2024
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Un trionfo della Spagna domenica prossima alla finale dell’Europeo non sarebbe solo un grande successo della Nazione iberica, ma anche un evento senza precedenti per uno dei suoi giocatori: José Ignacio Fernández Iglesias, noto come Nacho. Infatti il 34enne potrebbe diventare il primo calciatore diabetico a vincere un Europeo.


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Nacho con la maglia del Real Madrid

La storia di Nacho con il diabete inizia nel 2002: quando aveva appena 12 anni, racconta in un’intervista che circola online, gli capitò di vivere una settimana che lui stesso definisce “terribile” per via dei sintomi provocati dal diabete che allora per lui e la sua famiglia erano sconosciuti. Riesce comunque a partecipare a un torneo tanto atteso con il Real Madrid. Tuttavia, durante l’evento, si sente male. Sua madre, preoccupata, lo porta in ospedale. Dopo due giorni di attesa, la diagnosi arriva: diabete di tipo 1. Più della malattia, ciò che spaventava Nacho erano le parole della pediatra che lo seguiva: “La tua carriera calcistica finisce qui”. Per Nacho, uno dei difensori migliori della sua età, e per suo padre questo era inaccettabile. Il calcio non era solo una passione, era l’unica cosa che Nacho voleva fare nella sua vita.

Determinato a trovare una soluzione, il padre di Nacho incontra il dottor Ramirez, che aveva una visione opposta a quella della pediatra. Secondo lui era fondamentale per Nacho continuare a praticare sport. Con questa nuova prospettiva, Nacho ritorna ad allenarsi con il Real Madrid. Nel 2009 entra addirittura nella Nazionale e racconta che all’inizio si sentiva in imbarazzo a iniettarsi l’insulina per mantenere stabili i livelli glicemici. Con il tempo però, tanto lui quanto la squadra si abituano a questa routine. Quando arrivavano nuovi giocatori però, lo guardavano con sorpresa, non essendo frequente vedere un calciatore professionista col diabete.
Oggi Nacho Fernández non è solo un esempio di resilienza e determinazione, ma è anche una fonte di ispirazione per molti ragazzi.

Se domenica la Spagna dovesse vincere, la vittoria di Nacho sarà anche quella di tutti coloro che combattono contro le avversità per realizzare i propri sogni.


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Da capitano del Real Madrid alzando la coppa della Champions

Il medico

Diabete nei giovani: sintomi, gestione e innovazioni

Di questi aspetti abbiamo parlato con il dottore Piero Balice, specializzato in pediatria e in diabetologia.

Quali sono i principali sintomi della malattia?

I principali sintomi del diabete sono la poliuria e la polidipsia, ovvero bere molto e urinare in modo anomalo, anche tre o quattro litri al giorno. Se i genitori non portano il diabetico (ignaro di esserlo) o se il diabetico stesso non va all'ospedale, inizia a manifestarsi la polifagia: si mangia esageratamente, ma invece di ingrassare si continua a dimagrire. Se anche dopo tutto questo non si va all'ospedale, si sviluppa l'acidosi: si accumula acido nel sangue e poi si entra in coma. Tutti questi sintomi possono durare settimane o mesi.

In che modo l'attività fisica influisce sulla gestione del problema nei pazienti giovani?

Ogni volta che si fa attività fisica, il rischio maggiore è che durante o dopo l'attività si verifichi un'ipoglicemia (abbassamento di zucchero). Il problema non è solo l'ipoglicemia immediata, ma il fatto che il muscolo continua a bruciare glucosio anche 2-3 ore dopo l'attività, potendo causare un'altra ipoglicemia. Inoltre, lo stress può a volte portare a iperglicemia, che richiede l'intervento con insulina, la quale però poi fa scendere la glicemia troppo rapidamente. Nonostante queste complicazioni, sottolineo che l'attività fisica è totalmente benefica per i diabetici, raccomandando di praticare sport almeno tre volte a settimana.

Quali sono le innovazioni recenti nella cura del diabete nei pazienti giovani?

Le innovazioni principali riguardano le insuline, che sono sempre più efficaci e rapide. Un grande cambiamento è rappresentato dai sensori a glicemia che si connettono con le pompe ibride. Tuttavia, non tutti i pazienti devono necessariamente usare la pompa ibrida; alcuni potrebbero preferire la siringa o stare senza sensore, a seconda delle loro preferenze personali.


Ti-Press
‘La cosa migliore è fare sport’

Quali sono le sfide psicologiche più comuni che i giovani con diabete devono affrontare e come possono superarle?

Le sfide psicologiche variano con l'età. Un bambino affronta il diabete di tipo 1 con la sua famiglia, mentre un preadolescente inizia ad avere le sue preoccupazioni. Per un adolescente, gli aspetti più "noiosi" sono dover pesare il cibo e calcolare l'insulina, e mostrare ad altri di avere il diabete, sentendosi diversi. Avere il diabete significa regolare la propria vita, cosa che spesso gli adolescenti non vogliono fare.

Come si fa a conciliare la gestione del diabete con una carriera sportiva di alto livello?

Chi intraprende una carriera sportiva spesso non ha problemi con il diabete, perché è così convinto di ciò che fa che lo gestisce al meglio. Per conciliare le due cose, il paziente diabetico deve essere seguito da uno specialista, avere un'alimentazione equilibrata e non banalizzare mai il diabete. È fondamentale mantenere un equilibrio perfetto per stare bene. I diabetici possono competere allo stesso livello delle persone senza diabete, tanto che alcuni dei miei pazienti dicono di non accorgersi quasi più di avere il diabete. In fondo, il diabete non deve essere un ostacolo per inseguire i propri sogni e vivere una vita piena e soddisfacente.


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Anche Zverev è confrontato con questa malattia