A Bellinzona è già tempo di pensare alla nuova stagione, dopo che è sfumato l’ingresso dei nuovi investitori. ‘Fare pronostici ora è davvero impossibile’
Trentacinque giorni. Tanto è trascorso dall’ultima apparizione ufficiale del Bellinzona, il cui gruppo è tornato ad allenarsi ieri per preparare nel miglior modo possibile la nuova stagione attraverso una doppia seduta in quel di Gorduno.
Accantonate le possibilità di un’entrata di investitori stranieri (australiani o turchi), Pablo e Pablito Bentancur, proprietario rispettivamente amministratore delegato, continueranno a sobbarcarsi gli oneri di guidare una squadra attesa da un’annata che, si spera, essere meno problematica di quella passata. A dare ulteriori impulsi ai giocatori toccherà ancora a Manuel Benavente e al suo staff, il cui arrivo al Comunale a inizio ottobre 2023 ha dato nuova linfa a un gruppo fino a quel momento pieno di dubbi. L’essere riuscito a trasmettere il suo credo fa del 50enne catalano la persona giusta dalla quale riprendere il discorso interrotto poco più di un mese fa a Vaduz, in occasione della sfida di chiusura di una Challenge League che vedrà, tra l’altro, due nuove compagini al via, le romande Stade Lausanne Ouchy ed Étoile Carouge.
È evidente che perseverando gli obiettivi potranno essere raggiunti. Che sia in breve tempo o dopo un periodo più prolungato, solamente il campo lo potrà dire. La parola-chiave per il prossimo esercizio agonistico sarà pazienza. Anche se il mondo del calcio non lascia troppo spazio all’attesa. Se poi questa è spasmodica, ecco che i mugugni della piazza rischiano di prendere il sopravvento. Insomma, non si intendono vivere quei momenti di tensione tra la parte più calda della tifoseria (che non ha lesinato duri cori e polemiche nei confronti dei piani alti) e una proprietà la cui ambizione rimane la medesima di quando si è insediata.
Per fare il punto della situazione ci affidiamo all’elemento più esperto della squadra, Dragan Mihajlovic. «Abbiamo ritrovato i mister con cui abbiamo concluso lo scorso esercizio e questo ci fa ben sperare per il futuro. Bisogna partire positivamente – spiega il laterale granata –. L’ambiente nei primi allenamenti mi è sembrato buono. C’è qualche ragazzo che si è aggregato e altri ancora arriveranno. L’importante è mantenere la positività all’interno del gruppo».
Il crescendo di prestazioni positive dello scorso esercizio fa inoltre ben sperare per il prosieguo: «Al momento, la squadra non si è ancora formata, anche perché siamo all’inizio della preparazione. Abbiamo visto l’anno passato con Sion e Thun in fuga sin dall’inizio, che il campionato di Challenge League è particolare. Bastano tre-quattro partite (positive o negative) e tutto può cambiare rapidamente. Ora sarà una bella lotta, anche per la salvezza. Specialmente con l’arrivo dell’Étoile Carouge, una formazione di qualità. Dal canto nostro, puntiamo come detto a essere positivi e creare un gruppo sano e unito che dà una mano allo staff tecnico. Fare un pronostico, ora come ora, è davvero impossibile. L’aspetto a cui tengo in questo mese è cercare di formare un bel gruppo e partire con il piede giusto».
Il numero 91 è un vero esempio per i giovani calciatori: «È un aspetto a cui do un certo peso. Personalmente, mi rivedo nei ragazzi che si approcciano al professionismo e penso ai momenti in cui da giovane ero al loro posto. Dopo tanti anni all’estero, con parecchia pressione e tante altre componenti a farla da padrone, cerco di trasmettere loro il sentimento della professionalità, facendogli capire che tirare calci a un pallone non è l’unico aspetto necessario. C’è bisogno di disciplina e a me viene naturale e spontaneo ricoprire questo ruolo».
Il ritorno dei vallesani in Super League dopo un solo anno di purgatorio consegna a diverse formazioni l’opportunità di creare sin da subito un distacco notevole dalle avversarie. Nella nuova stagione, però, non appare esserci una squadra che possa dominare le varie contese e fare il vuoto. E allora, da tener d’occhio sono le costanti sorprese che potrebbero far cadere le certezze di chi si crede il favorito. Tra le possibili contendenti potrebbe esserci anche l’Acb, a patto che si riesca a costruire un gruppo solido e pronto sin dalle prime battute a battagliare per i vertici della graduatoria.
Tra elementi a fine contratto (uno su tutti Matteo Tosetti), calciatori che si sono già congedati (Trésor Samba è stato ingaggiato dal Thun e Alexander Muci dal Wil) e quelli rientrati alla base dai rispettivi prestiti (Abdallahi Mahmoud all’Alavés, Miguel Rodrigues all’Yverdon e Yvan Alounga, trasferito nel frattempo a titolo definitivo dal Lucerna al Lafnitz), lo scacchiere dovrà giocoforza essere rimodellato.
Riguardo, invece, alla preparazione al campionato, ai test contro Lugano (mercoledì 3 luglio a Sementina) e Basilea (mercoledì 10 luglio sulle sponde del Reno) è stato aggiunto un quadrangolare con Paradiso, Mendrisio e Taverne, in programma sabato 13 luglio all’ombra dei Castelli. L’esordio in Challenge League è invece fissato per il 20 luglio, tra le mura amiche, contro il Wil.