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Finale di Coppa Svizzera, un piacevole ‘déjà-vu’

Mattia Croci-Torti: ‘L'esperienza accumulata ci permette di gestire meglio i giorni e le ore precedenti, ma non siamo i favoriti’

1 giugno 2024
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L’appuntamento con Mattia Croci-Torti nella sala stampa del Wankdorf a ventiquattro ore dalla finale di Coppa Svizzera (domani alle 14.00) sta diventando una piacevole consuetudine. Per la terza volta in altrettante stagioni, il Lugano si appresta a dare l’assalto al Trofeo Sandoz, conquistato il 15 maggio 2022 contro il San Gallo e ceduto allo Young Boys il 4 giugno 2023. C’è un senso di “déjà-vu’ in tutto il rituale che accompagna l’ultimo incontro con la stampa: il tecnico che sale le scale dello stadio accompagnato dall’Head of Communication Marzio Mellini, l'ingresso in sala stampa, il fuoco di fila delle domande, l’affabilità del Crus che non lascia trasparire – sempre che ve ne siano – emozioni particolari. Tuttavia, ogni finale è diversa nel suo sviluppo, come diversi sono gli avversari da battere. L’unica vera e immutabile costante è rappresentata dall’obbiettivo: la vittoria… «Se ripenso a due anni fa, la situazione di partenza era completamente diversa. Tutto era nuovo e sorprendente, c’era tanta emozione. Lo scorso anno eravamo arrivati qui senza nulla da perdere, mentre oggi ci avviciniamo alla nostra terza finale con grande consapevolezza e grande senso di responsabilità. Per noi, fare parte di tutto questo è un piacere e un onore, ma è ovvio che l’aspetto emozionale è almeno in parte diverso. Il fatto di essere alla terza finale di fila ci fornisce quell’esperienza necessaria per gestire al meglio i giorni e le ore precedenti la sfida. A non essere mai cambiata è l’importanza di ciò che ci attende: le emozioni sono diverse, ma la voglia di vincere è rimasta la stessa di due anni orsono».

‘Siamo una squadra da Coppa’

Il Lugano non è la prima squadra nella storia della Coppa Svizzera ad aver raggiunto l’atto conclusivo per tre volte consecutive. Tuttavia, sedici vittorie nelle ultime 17 sfide a eliminazione diretta testimoniano di un feeling particolare con una manifestazione tra le più amate nel panorama sportivo elvetico… «Si tratta di un risultato clamoroso da parte dei miei ragazzi, i quali ci hanno creduto fin dal primo turno a Gunzgen. Abbiamo affrontato due squadre di Super League, Losanna e Basilea, siamo andati a proporre una prestazione di grande personalità a Sion, dimostrando come questo gruppo avesse nell’animo il sentimento della rivincita. L’anno scorso avevamo lasciato il Wankdorf con l’amaro in bocca, eravamo sicuri di potercela giocare alla pari e nessuno si era tirato indietro. Purtroppo, era andata male, ma quel sentimento era rimasto nella pancia sia a me, sia ai giocatori, i quali hanno affrontato turno dopo turno con la massima concentrazione. Abbiamo dimostrato di essere una squadra di Coppa, di saper preparare e giocare partite a eliminazione diretta. E contiamo di riuscire a farlo, una volta di più, domani contro il Servette».

Lugano favorito? In molti ritengono di sì, anche se Mattia Croci-Torti non è dello stesso avviso… «Forse lo saremmo stati contro l’altra semifinalista, il Winterthur, non certo contro questo Servette. Sappiamo di essere una squadra di valore e arriviamo all’appuntamento con grande consapevolezza. Tuttavia, non possiamo dimenticare che i granata in stagione ci hanno battuti tre volte su quattro e che sono reduci da un percorso europeo clamoroso. Ciò che hanno fatto in partite secche non ha molti eguali in Svizzera: hanno superato un turno di Champions, si sono difesi bene in Europa League e sono andati avanti in Conference. Il Servette è una squadra di spessore, ha avuto solo un piccolo appannamento tra marzo e aprile, passaggio a vuoto grazie al quale lo avevamo risucchiato in classifica. Forse non ha la nostra profondità di panchina, anche a causa dei problemi di trasferimento incontrati nell’ultima finestra di mercato, ma con i 15 elementi che scendono in campo in una partita, possono giocarsela contro chiunque».

‘Senza Civelli, un grattacapo in meno’

Domani, però, Weiler non avrà a disposizione il francese Crivelli e per il Lugano potrebbe trattarsi di un piccolo vantaggio… «Per quanto aveva fatto nella semifinale dell’anno scorso (gol del pareggio sui titoli di coda, ndr) si tratta senza dubbio di un vantaggio. È un giocatore in grado di dare molto fastidio. Intendiamoci, non è l’unico, perché ci sono elementi quali Antunes, Cognat, Stevanovic, Guillemenot che dal profilo offensivo possono essere altrettanto fastidiosi. Tuttavia, non avere Crivelli sulle palle ferme gioca indubbiamente a nostro vantaggio».

Weiler dovrà fare a meno di Crivelli, Croci-Torti riuscirà a recuperare in tempo Mai e Doumbia? La risposta la si avrà soltanto nell’imminenza del fischio d’inizio… «Negli ultimi due giorni si sono allenati, vedremo come reagiranno nella rifinitura odierna (effettuata dopo la conferenza stampa, ndr). Dovrò operare delle scelte e non sarà facile, credetemi. Oggi ho 21 giocatori e 3 portieri, domani alcuni di loro dovranno sedersi in tribuna, ma in stagione nessuno di loro mi ha tradito e tutti meriterebbero di scendere in campo dal primo minuto. Ciò nonostante, non dimentico che una finale può durare anche 120’ e che il risultato finale lo determineranno gli undici in campo al triplice fischio dell’arbitro Dudic. Il gruppo, insomma, sarà più importante dell’undici iniziale».

È altresì vero che potendo usufruire di una panchina più lunga, le chance di vittoria del Lugano dovrebbero aumentare con il passare dei minuti e con la possibilità di gettare nella mischia forze fresche di qualità superiore a quelle dell'avversario… «Sono d’accordo. Abbiamo una rosa di qualità e non dobbiamo nasconderci. Ci sono giocatori che non inizieranno la partita – chiamarli riserve mi sembra offensivo – e che tuttavia sono più competitivi rispetto alla controparte ginevrina».

Dopo la finale contro il San Gallo, il tecnico bianconero aveva affermato di aver visto il film di quella partita prima ancora di iniziare a giocarla. Quest’anno, la situazione è un po’ diversa… «È molto diversa. Contro il San Gallo avevamo a che fare con una squadra sempre simile a sé stessa nel modo di attaccare e di difendere. Il Servette è tutt’altra cosa. Nei giorni scorsi abbiamo mostrato ai ragazzi le cinque partite di Championship Group e ogni volta i ginevrini hanno giocato in modo diverso. Quella di domani è una partita difficile da leggere e da prevedere, dovremo essere bravi a capirne le possibili dinamiche non appena avremo a disposizione i dettagli della loro formazione di partenza».

Ultimi biglietti in vendita al Wankdorf

Un’ultima annotazione di servizio. Il contingente di biglietti a disposizione del Fc Lugano è andato quasi tutto esaurito. Sono stati venduti 12’500 tagliandi e ne rimangono una cinquantina che verranno messi in vendita domani direttamente alle casse del Wankdorf. A prescindere da come andrà a finire la partita, il Lugano ha già sin d’ora fatto segnare un record: mai, infatti, i bianconeri erano stati seguiti in trasferta da un numero così elemento di tifosi…