Fresca di 36ª Liga, nel ritorno delle semifinali di Champions la squadra di Ancelotti ha statistiche e fattore campo dalla sua, ma il Bayern è agguerrito
Capace nel weekend di mettere in bacheca la sua 36esima Liga della storia, il Real Madrid punta ora deciso a raggiungere l’ultimo atto della Champions. Le Merengues domani sera ospiteranno il Bayern Monaco nel ritorno delle semifinali, in cui potranno contare sul fattore campo. Il Santiago Bernabeu. Uno stadio mitico, teatro di notti magiche e ‘remontadas’ incredibili; come successo nel 2022, quando in serie batterono Paris Saint-Germain, Chelsea e Manchester City. In questa stagione, tutti, compresi proprio i campioni uscenti e il Barcellona, sono caduti sul terreno del Bernabeu.
Una statistica riassume l'entità della sfida proibitiva che aspetta i bavaresi, seppur qualche chance rimane dopo il pareggio (2-2 il risultato finale) maturato a Monaco di Baviera. Imbattuti dallo scorso aprile in casa, i madrileni hanno conquistato la qualificazione in 23 delle 24 partite a eliminazione diretta (dal 1991) disputate sul terreno del Bernabeu dopo aver pareggiato all'andata. "Ogni volta che si dà il benservito al Real, troviamo sempre il modo di rimontare", ha sintetizzato Vinicius al termine della serie di rigori di Manchester. Sempre calme, come il loro allenatore Carlo Ancelotti, anche quando le cose non funzionavano alla perfezione, le Merengues sono tornate a essere una macchina formidabile. Una macchina che vince magari senza convincere ma, soprattutto, non perde. Il classico grattacapo duro, anzi durissimo, da risolvere. E, spesso, sfoderare la "propria versione migliore non è sufficiente. I Blancos hanno sviluppato una resistenza alla sconfitta in qualsiasi circostanza, che li rende terribilmente difficili e ostici da affrontare", evidenzia il quotidiano spagnolo Marca.
Per raggiungere un'altra finale e conquistare la quindicesima Coppa dalle grandi orecchie le Merengues dovranno però essere più incisive che a Monaco, frenando una squadra tedesca fomentata in primis dalle accelerazioni di Leroy Sané e Jamal Musiala e dal cinismo del capocannoniere Harry Kane. Il ritorno dalla sospensione del terzino spagnolo di lungo corso Dani Carvajal dovrebbe riuscire a contenere maggiormente le azioni di sfondamento di Musiala, mentre il lavoro in fase arretrata di Jude Bellingham risulterà fondamentale nel coadiuvare Ferland Mendy e arginare le scorribande di Sané. Dal punto di vista offensivo, invece, il centrocampista inglese (che fra le fila dei Blancos ha realizzato 22 gol e dieci assist, spesso in momenti chiave, in stagione) sarà particolarmente sotto esame dopo essere stato ridimensionato sul terreno dell'Allianz Arena. Il 20enne non è infatti riuscito a incidere, mostrandosi piuttosto timido, ma il suo contributo risulterà fondamentale onde cercare di privare il Bayern dell'unica (e ultima) soddisfazione dell'annata. La compagine di Tuchel, che lascerà il suo mandato a fine giugno, ha solo la Champions per salvare l'onore e la propria stagione dopo aver ‘ceduto’ il Meisterschale al Bayer Leverkusen per la prima volta dal 2013. I bavaresi sperano di tornare a espugnare il Bernabeu, cosa successa l'ultima volta ben 23 anni fa, contando inoltre sul ritorno di Matthijs de Ligt per evitare gli errori difensivi che hanno portato ai due gol del Madrid.
Dall’esperienza di Manuel Neuer alla gioventù dell’eroe inatteso Andrij Lunin, dall’eterno incompiuto Kane (in posizione ideale per conquistare la sua prima Scarpa d'oro e il titolo di capocannoniere della massima competizione europea) ad Antonio Rüdiger sino alle sopracitate ali Sané e Musiala che faranno da contraltare a Rodrygo e Vinicius. Queste le chiavi di una partita che può sfuggire di mano da un momento all'altro.